Capitolo 2

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Aurora, quella ragazzina così sensibile e dal cuore d'oro, è solita crearsi scenari immaginari nella propria mente di vario tipo che la maggior parte delle volte sono irrealizzabili per quanto estrosi, ma a lei ciò non importa, la parola "impossibile" nel suo vocabolario non esiste. Eppure ancora stenta a credere al fatto che proprio a lei sia capitata quest'incredibile fortuna di avere un'amica che a breve le permetterà di osservare da più vicino quel sorriso apparentemente perfetto. Probabilmente neanche la noterà, ma l'idea di vederlo dal vivo anche solo per pochi secondi la emoziona più che mai facendole palpitare il cuore così velocemente da farla quasi svenire. Perché lei è sempre stata così: una ragazza con ancora quello spirito da bambina che non ha mai smesso di emozionarsi per ciò che gli altri definiscono banale ma che ai suoi occhi è speciale più di quanto si possa immaginare.
"Terra chiama Aurora!" Ana le sventola una mano davanti al viso e la ragazza finalmente riesce a distaccare gli occhi da quell'immenso panorama che circonda l'enorme villa con piscina della sua amica.
"Vuoi restare lì impalata o entrare e provare a conquistare il ragazzo più desiderato di Barcellona? Ti ricordo che non capita tutti i giorni di avere un incontro riavvicinato con Pablo Gavi e molte ragazze venderebbero uno dei loro reni al mercato nero pur di essere al posto tuo"
"Hai ragione" Dice decisa Aurora e vedendo la prontezza dell'amica, Ana sorride a stento, poi la prende a braccetto e varca assieme a lei la porta.
Appena entrate, una sensazione di calore avvolge il cuore della piccola Aurora, il quale comincia a battere sempre più insistentemente.
"Ferran! Per favore vieni un attimo qui, ho bisogno di te" La ragazza richiama l'attenzione del fratello e subito Aurora abbassa lo sguardo imbarazzata.
"Sì, dimmi" Ferran abbozza un sorrisetto alla sorella.
"Oh niente di serio, volevo solo presentarti una persona" Il ragazzo sposta lo sguardo sull'unico viso non famigliare presente nella stanza: quello di Aurora, la quale è ancora incollata al braccio della compagna.
"Oh, si.." Il ragazzo sorride.
"Piacere, Ferran Torres" Le porge la mano e lei gliela stringe incerta.
"Aurora..."
"Scusala, è un po' timida"
"Aah ok, capisco" Annuisce con il capo un po' confuso.
"Noi adesso andiamo a prendere qualcosa da mangiare al tavolo poi togliamo il disturbo"
Sorride a trentadue denti Ana, poi trascina via con sè la ragazza, senza dare il tempo a Ferran di ribattere.
Aurora comincia a guardarsi intorno nella speranza di trovare l'unico motivo per cui è venuta e quando nota una figura girata di spalle parlare con qualcuno davanti al tavolo, le pare proprio lui: Pablo Gavi.
"Daii, che aspetti! Vai da lui a presentarti!"
"Cosa?! Ma tu sei matta"
"L'hai voluto tu" La ragazza a quel punto scaraventa Aurora addosso a Pablo con una spinta piuttosto schietta.
La moretta quando si rende conto di ciò che è successo sgrana gli occhi ed alza lentamente il volto rossa come un peperone, nella speranza di non incrociare lo sguardo sicuramente confuso del calciatore, ma la sorte vuole che accada l'esatto contrario. Il talentino blaugrana gira il capo di scatto quando sente qualcosa, o meglio qualcuno, spingerlo. Subito era pronto a tirare i peggio insulti alla persona in questione, ma quando incontra gli occhioni da cerbiatta di Aurora la sua espressione si addolcisce: qualcosa è sicuramente scattato in lui. 
"O, oddio, scusami... non volevo" Afferma imbarazzata.
"Tranquilla, tu stai bene?" Chiede in modo quasi freddo, ma lui lo vuole davvero sapere.
"Io? Ehm, sì sì" Si ricompone sistemandosi il vestitino beige che le fascia il corpo minuto, ma le guance non accennano a mutare il loro colorito rosso fuoco.
"Non ti ho mai vista qui, sei per caso parente di qualche giocatore?"
"Ehm no... no no, sono solo una compagna di classe della sorella di ff.. scusa ma non ricordo il nome" La ragazza abbassa lo sguardo e ridacchia imbarazzata. Pablo quasi alza un angolo della bocca perché la vista di questa ragazzina apparentemente strana le pare così dolce.
"Ferran?" Le chiede per avere conferma il ragazzo sorridendo a trentadue denti ed Aurora rimane incantata alla vista di quel sorriso che fino ad ora ha potuto ammirare solo attraverso uno schermo.
"S, sì.. sì sì lui, esattamente!" Dice dopo essersi ripresa.
"Oh, allora piacere, Pablo Gavi" Le porge la mano e lei gliela osserva come se fosse una cassaforte piena di soldi, poi lo guarda negli occhi. È reale tutto ciò che le sta accadendo? Ovviamente sì, ma lei è troppo enfatuata per crederci.
"A, Aurora... Aurora Rodríguez" Gli stringe la mano.
"Allora ci si vede,Aurora" Dice il ragazzo continuando a sorridere alla fanciulla, poi la lascia lì, da sola... assieme al suo cuore palpitante e ai suoi mille pensieri che in questo momento le scombussolano la mente.
"Sì... ci si vede..." Sussurra a bassa voce.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora