Capitolo 11

853 24 5
                                    

Più i giorni passano, più la scuola si avvicina, più l'ansia e le paranoie di Aurora cominciano a farsi risentire, ma fortunatamente oggi è l'epifania, quindi un altro giorno di festività e relax per chiunque.
Comodamente sdraiata sul morbido divano rosso di casa sua, Aurora si gode un po' di meritato relax dopo aver svolto la maggior parte dei compiti scolastici assegnatole per le vacanze, relax che però viene immediatamente interrotto dal suono del campanello.
"Aurora vai tu!" Urla la madre di quest'ultima dalla cucina e lei controvoglia si alza dalla sofà dirigendosi verso il portone.
"Come sempre.." Sussurra annoiata, per poi abbassare la maniglia dell'entrata, la quale dopo esser stata spalancata rivela il volto di chi Aurora non avrebbe mai voluto trovarsi di fronte in questo momento: Pablo. Subito lei spalanca gli occhi e volta il capo dietro di sè per assicurarsi che non ci sia nessuno.
"Non dovresti essere qui Pablo, vattene" Dice non guardandolo nemmeno negli occhi.
"Tutta questa cattiveria? Ti ho portato una cosa"
"Che cosa?" Gli chiede cercando di nascondere la sua curiosità.
"Tieni, aprilo" Le porge un pacchetto avvolto dalla carta marroncina e lei incerta glielo sottrae, per poi lentamente scartarlo. Le sue pupille si illuminano alla vista di un mucchio di caramelle arcobaleno frizzanti, nonché sue preferite in assoluto.
"Le mie caramelle preferite! Come hai fatto a ricordatelo?" Gli domanda con un sorriso a trentadue denti e lui scrolla le spalle.
"Si vedeva da come me ne parlavi quanto ti piacciano" All'affermazione del calciatore, la mora si fionda su di lui per abbracciarlo, abbraccio che lui volentieri ricambia. Ma lei, ricordandosi delle parole di quell'Anita, subito si distoglie dalla sua presa facendo scomparire il sorriso dal volto.
"Scusa.. ma non posso accettarle" A malincuore gli porge indietro i dolci, fissando il pavimento. Ma è ciò che veramente vuole? Ovviamente no, ma quel messaggio le è parso una vera e propria minaccia nei suoi confronti e di certo lei non vuole complicarsi la vita.
"Cosa? Perché?"
"Aurora? Chi era?" Domanda sua madre Oriana, facendo irruzione in salotto, e subito i due giovani puntano gli occhi sulla donna.
"Mamma.." Cerca di cominciare un discorso che però viene subito interrotto proprio da quest'ultima.
"Tu dovresti essere Pablo Gavi, il calciatore, se non sbaglio" Afferma Oriana.
"Non sbaglia, signora" Le risponde Pablo.
"Lo conosci?" Domanda sorpresa la mora, sicura di non averle mai accennato nulla riguardo lui.
"Certo che lo conosco amore, Anita mi ha parlato molto di lui in questi giorni" All'udire di quel nome, Aurora sente il suo cuore fare crack. Non è possibile che la madre si stia riferendo proprio a quell'Anita in particolare.
"Anita?! Mamma di che stai parlando?" Chiede sconvolta con voce spezzata ed occhi sgranati, i quali per il troppo dolore sono in procinto di esplodere per consentire alla lacrime di liberare tutte quelle emozioni negative che in questo momento le stanno risucchiando anche l'anima.
"Anita tesoro, la ragazza con cui esce" Con un sorriso smagliante, Oriana risponde così a sua figlia, la quale sente il dolore averle ormai strappato il cuore a morsi dal petto dopo aver sentito le ultime parole: non sa quale santo la stia trattenendo dal non piangere disperatamente.
"Signora credo ci sia uno sbaglio, io.."
"Pablo.. vattene via.. vattene!" Pronuncia l'ultima parola urlando, mentre una lacrima impotente, ma ricca di dolore, le riga la guancia pallida.
"Aurora.." Cerca di parlarle, ma invano.
"Pablo sparisci insieme alle tue caramelle di merda e non tornare più!" Urla a squarciagola trascinandolo fuori casa, per poi chiudere la porta. Chiunque la senta è in grado di leggere la tristezza nei suoi occhi ormai spenti.
La mora si poggia di spalle al portone cercando di ritrovare il respiro sotto gli occhi sconvolti della madre.
"Tesoro.. mi sembra esagerato reagire in questo.." Cerca di spiegarle con voce pacata.
"Non dire, una parola, di più" Le dice la ragazza, per poi scappare nell'unico luogo che mai la tradirà: la sua cameretta.

 Più Di Un Sorriso|| Pablo GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora