CAPITOLO 1

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"Sta nevicando ancora, mammina!" urlò eccitatissimo Adrian, seduto sul sedile posteriore, non appena risvegliato dal suo sonnellino di un'ora.

Be'... Dire 'nevicare' era chiaramente un eufemismo...

Quella non era una semplice nevicata, era una vera e propria tormenta di neve di proporzioni epiche. In effetti, le previsioni del tempo avevano pronosticato un peggioramento per quella sera.

Ma quando Kylie era partita da Londra, tre ore prima, la neve aveva appena cominciato a cadere in piccoli fiocchi delicati, meravigliosi, adorabili, che cadevano sopra la città e sopra i tetti dei palazzi, ma senza speranza di aderire. Sfortunatamente, più si era allontanata dalla città, più la neve si era infittita e ora ce n'era uno spesso strato per terra e non si distingueva più il ciglio della strada.

Kylie faceva sempre più fatica a controllare l'auto che sbandava sul manto nevoso e con il calare della sera, guidare era diventato ancora più complicato, perché le luci sembravano colpire un muro bianco piuttosto che illuminare il cammino.

Nell'ingenuità dei suoi tre anni e mezzo, Adrian vedeva soltanto il possibile divertimento e non il pericolo dietro quella novità nella sua vita. Kylie guardò nello specchietto retrovisore e sorrise con amore al suo bambino, nascondendogli la sua preoccupazione.

"Non è meraviglioso, piccolino mio?" concordò, riportando poi velocemente l'attenzione sulla strada.

Ma cosa le era saltato in mente? Non sarebbe dovuta andare in macchina. Con il treno sarebbe stato molto più semplice. Per lo meno, se la neve li avesse bloccati, avrebbe avuto la compagnia di qualche altro adulto.

Invece non aveva più visto né una macchina, né un camion da almeno mezz'ora. Probabilmente dipendeva dal fatto che per radio, avevano consigliato di non muoversi in auto a meno che non fosse stato assolutamente necessario. Quel consiglio era arrivato troppo tardi per Kylie, che ormai era a più di due terzi del tragitto.

"Posso fare un pupazzo di neve quando arriveremo dal nonno e dalla nonna?" le domandò Adrian fiducioso, ancora ignaro della situazione pericolosa in cui si trovavano.

"Certamente, tesoro mio," replicò distratta.

Il problema era stabilire quando sarebbero arrivati, perché Kylie temeva proprio che non ce l'avrebbero fatta per quella sera. Riusciva a malapena ad intuire dove stesse andando. Le luci della macchina sembravano rendere la neve ancora più bianca e accecante. Se solo avesse visto una casa, presso cui fermarsi a chiedere aiuto.

"Devo andare in bagno, mammina..."

Kylie strinse le dita intorno al volante. Da quando aveva tolto il pannolino ad Adrian, aveva scoperto che i bambini dovevano andare in bagno sempre nei momenti meno indicati: in coda al supermercato, in autobus, in un negozio o... nel bel mezzo di una bufera di neve!

Un'altra cosa che aveva imparato era che non si poteva chiedere loro di aspettare, perché quando dicevano di aver bisogno del bagno, avevano bisogno del bagno subito. Questa consapevolezza però, non le impedì di provarci comunque.

"Puoi resistere per qualche minuto ancora, Adrian? Siamo quasi arrivati dal nonno e dalla nonna..." aggiunse, più con speranza che con certezza.

Non aveva la minima idea di dove fossero, dato che non aveva più visto un cartello da diversi chilometri.

"No, mammina... Devo andare in bagno ora," obiettò Adrian, come prevedibile.

Era così concentrata sulla guida che le dolevano le spalle e le braccia e quel problema in più non fece che aumentare la sua tensione. Non che fosse colpa del suo bambino... Aveva dormito per oltre un'ora, era ovvio che avesse bisogno del bagno...

RITROVARSI A NATALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora