Sono passate altre tre settimane, le vacanze sono finite, finalmente, e noi ce ne siamo tornati a Toronto, a casa sua, oramai da quando è tornato il signor Benson mi sono trasferita da Cristian e suo nonno, che troviamo in gran forma: è sempre allegro e di buon umore, sprizza gioia da tutti i pori e quando guardi lui è sicuro che la giornata ti andrà bene... O quasi.
La scuola è cominciata in un modo diverso da come l'avevamo lasciata ed è come se in me fosse entrato uno spirito di produttività, infondo sono di buon umore se non fosse che... Anche stavolta ci è andata male, ho il ciclo! Non sono riuscita a rimanere incinta da Capodanno e chissà se ci riuscirò mai, voglio solo un pizzico di speranza in più che non ho.
Noi siamo arrivati nel parcheggio della scuola molto presto, come da copione ci stiamo limonando, lui ha le mani sui miei fianchi, io sulle sue guance e se non fossi impossibilitata me lo sarei scopato senza pensarci due volte. Lui non sa del ciclo, non gliel'ho detto, infatti di conseguenza ora sta provando a spogliarmi dei pantaloni, l'ho fermato prima che potesse combinare un guaio<<Cristian... Cristian, non puoi spogliarmi...>> Lo fermo
C: <<E perché no?>> Chiede confuso
<<Perché... Ho il ciclo>> Gli comunico
C: <<Come hai il ciclo?!>> Si dispera
<<Ma che cazzo... Non è possibile! Lo avevamo fatto senza. Com'è possibile che non sei incinta?!>><<Non lo so... Non ci credo neanche io...>> Gli accarezzo i capelli
<<Sarà per il prossimo mese>>C: <<Non arriverà mai questo bambino, lo dico sinceramente>> Inizia a fissare il vuoto
<<Ma sì, certo che arriverà! Arriverà, eccome!>> Lo tiro su di morale
C: <<Fammi vedere questo pancino>> Mi alza la maglietta e inizia a toccarlo
<<Amore... Fallo per il tuo papà, entra dentro questa pancia. Hai una mamma così bella, non puoi non voler arrivare>> Parla alla pancia come se ci fosse un bambino<<Ma, quando ci sarà, gli racconterai le fiabe?>>Continuo ad accarezzargli i capelli
C: <<Certo. Fuori e dentro la tua pancia, ci penserò io>> Riprende a baciarmi
Lui è già padre anche solo immaginandomi incinta del suo bambino, non potrei essere più fortunata di avere un fidanzato così.
Mi sono sentita quasi osservata per tutto il tempo che siamo rimasti dentro quella macchina a baciarci e a chiacchierare, peccato che quando controllo io non veda nessuno... Perché ho questa sensazione? E perché la sento molto forte? Magari mi sbaglio, anche se le mie sensazioni non sbagliano mai.
Sono scesa dalla macchina per poi avviarmi verso l'entrata di scuola, trovando Rosemarie ad aspettarmi, a lei non è che abbia raccontato tutto, solo le cose zozze successe tra me e Cristian: è una ragazza curiosa, ma penso lo abbiate capito tutti. Ho posato il mio zaino nell'armadietto e ho preso i libri e i quaderni, dopodiché siamo andate in classe: queste prime tre ore non sono mai interessanti, è mercoledì e io ho il professor Collins in quarta ora a fare lezione.
All'ora di ricreazione sono stata con Rosemarie, infatti adesso siamo in cortile a mangiare e chiacchierare. In lontananza c'è Cristian che fuma una sigaretta, fuori dal cancello... Beh, ci credo che non riusciamo ad avere bambini, se lui la smettesse come ho fatto io sarebbe tutto più facile. Lei ha comunque notato il mio sguardo perennemente puntato su di lui, così ha tentato di sbloccarmi muovendo un po' il mio braccioR: <<Liya... Liya! Liya, mi ascolti?>> Mi smuove
<<Liya! Ho capito che il professor Collins è figo, ma adesso basta>> Ridacchia<<Vorrei tanto un bambino...>> Abbasso la testa
R: <<Eh?>> Mi guarda confusa
<<Ma così? Tutto d'un tratto?>>
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Certainly, Professor...
RomanceStorie d'amore proibito... Ne abbiamo sentite tante. Ero un po' troppo libertina per capire quale fosse il vero amore, come ci si sentisse da innamorati: da quando i miei genitori sono morti, non ho più saputo controllarmi. Sapevo che fosse vietato...