29. Ultimi ordini

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Non odiatemi!

"Basta! Basta!"

La mano di Severus scivolò giù dal letto.

Alzandosi di scatto, si guardò attorno annebbiato, fermandosi nel punto vuoto accanto a lui. E la straziante eviscerazione è ricominciata. L'aveva sognata. Era stata sdraiata contro di lui, leggendo, attorcigliandosi i capelli intorno alle dita. E lui canticchiava, il suo petto vibrava contro la sua schiena. Ricordava di aver provato sollievo, la pressione del suo corpo che alleviava il dolore, attenuando il dolore che ribolliva nel profondo...

"Basta! Basta! . . . Basta!"

Severus gemette mentre rotolava fuori dal letto, richiamando senza bacchetta la sua vestaglia mentre inciampava nel salotto. Si fermò. Libri. Da tutte le parti. Una bottiglia di whisky quasi vuota gettata nel mezzo.

Fanculo.

Arrampicandosi sulle pile mobili, aprì la porta con un colpo secco e la spalancò.

"Era ora." Lucius Malfoy si spinse oltre, scalciando via i libri. “Ora dov'è Draco?”

"Che cosa?"

“Draco... mio figlio? Te lo ricordi? Un membro della cazzo di casa che dovresti dirigere?» Malfoy ringhiò.

Chiaramente non aveva superato il loro ultimo incontro.

“Non so di cosa stai parlando,” mormorò Severus, allacciandosi la cravatta attorno al vestito.

"È scomparso." Lucius spinse la parola a denti stretti. "Altrimenti non sarei qui, cazzo, a parlare con il bastardo meno affidabile con cui abbia mai avuto il dispiacere di conversare."

"Scomparso?"

"Sì. Impossibile da localizzare. Scomparso. Che cazzo hai?"

Severus sbuffò con impazienza. "Spiegami. Da quanto manca? Quali sono le circostanze della sua scomparsa? Roteò la mano come per incoraggiare l'evidente sanguinamento.

Malfoy sospirò, passandosi distrattamente le dita tra i capelli. «Si è presentato ieri sera, sembrava a posto...» La sua mascella si strinse. «Sembrava che non avesse dormito bene. Era agitato per qualcosa, ha gridato a sua madre. Gli ho detto di non tornare a Hogwarts, di dormire invece al maniero. Poi stamattina mi sono alzato per controllarlo e se n'era andato. Il suo letto non era sfatto.

“Forse ha cambiato idea – è tornato comunque,” ​​suggerì Severus.

"Forse . . . ma ha preso quel fottuto pugnale con sé. Gli occhi d'argento di Lucius incontrarono i suoi.

Improvvisamente Severus non riuscì a respirare.

"Così . . . ora sai perché ho bisogno di trovarlo. Lucius si sporse verso di lui, gli occhi bassi. «Se il Signore Oscuro scopre che manca... . . dopo averlo affidato a...» Deglutì, incapace di continuare.

“Lo troverò,” mormorò Severus.

"Che cosa?"

Ma Severus se n'era andato, scivolando sui libri per tornare nella sua camera da letto. Pochi istanti dopo emerse, completamente vestito. 

"Dove si trova?" chiese Malfoy.

"Nessuna idea."

"Dove stai andando?" Lucius gli afferrò il braccio.

«Se quel pugnale non torna. Draco è morto.”

"Non pensi che io lo sappia?" sibilò Malfoy.

«Fammi trovare lui.»

La presa di Malfoy si fece più stretta. Era chiaramente in conflitto. Ma poi finalmente lo lasciò andare con una smorfia riluttante.

“Non sta bene,” chiamò dopo Severus, la voce rotta.

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