𝕮𝖆𝖕𝖎𝖙𝖔𝖑𝖔 𝖕𝖗𝖎𝖒𝖔

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Quella mattina mi svegliai già di pessimo umore, vi starete chiedendo il perchè, bhe...

Era il mio primo giorno in una scuola nuova, in uno stato nuovo e in un continente nuovo, bene

Da poco mi ero trasferita in Giappone perchè mia madre aveva trovato un lavoro più vantaggioso e così mio padre sarebbe potuto stare accanto a mia nonna

Il giapponese lo so parlare fluentemente perchè mio padre è di Sendai

Mi alzai dal letto con non so con quale voglia e posai l'occhio sulla mia divisa scolastica composta da una camicetta quasi trasparente e una gonna cortissima

Mandai a fanculo mentalmente l'inventore delle gonne e mi diressi in cucina a passo di bradipo

Guardai l'orologio che stava appeso in cucina e per poco non mi soffocai col mio pangocciolo

07: 45

Mi preparai così velocemente da far invidia allo stesso Usain Bolt, saluai i miei e mi misi le airpods ascoltando a tutto volume Burning pile dei Mother Mother e in un battibaleno arrivai a scuola, ora dovevo "solo" cercare la mia classe con il senso d'orientamento di un sasso

3-2...

3-2...

3-2...

Eccola! Trovata!

La prof doveva ancora arrivare e la classe stava facendo casino

Presi un respiro profondo prima di entrare ripetendo tra me e me "dai, c'è la puoi fare" sapendo benissimo che avrei fatto una figura di merda

Mi sistemai la gonna e mi lasciai andare

Appena entrata nella classe piombò un silenzio tombale, sembrava che non avessero mai visto un essere umano in vita loro

Tutti che mi fissavano

Mi venne un attacco di panico quindi cercai con la coda dell'occhio un banco libero dove sedermi

Oh quello là all'ultima fila vicino a un tipo rosso va bene

Mi sedetti ancora con tutti gli occhi dei miei compagni addosso e mi girai con la testa verso la finestra e il casino prodotto dalla mia classe ricominciò

Appena mi girai mi trovai il tipo rosso letteralmente a un palmo dal naso

Mi spaventai un sacco e presi 28 infarti contemporaneamente

"Ciao, come ti chiami?" Mi chiese il ragazzo tutto pimpante

"Ossignur, mi hai fatto prendere un infarto" esclamai irritata

"Non hai risposto alla mia domanda, come ti chiami?" Ripeté inclinando la testa

"T/n, T/n T/c" dissi ancora riprendendomi dallo spavento

"Mmm...non è un nome giapponese" disse squadrandomi

"No, mi sono trasferita qui da poco, sono italiana" dissi giocando con le dita

"Parli molto bene giapponese per essere straniera" esclamò sorpreso

"Mio padre è giapponese e di conseguenza lo so fin da piccola"

"Ahhh...Comunque il mio nome è Tendou Satori, piacere" disse sorridendomi e porgendomi la mano

Io gliela strinsi e ricambiai il sorriso

Notai subito la sua vivacità e gli chiesi

"Satori, ma come fai ad essere così energico la mat-"

Cazzo, l'avevo chiamato per nome

Mostri A Causa Di Un Pallone| Tendou Satori x Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora