L - Winslear

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Pubblicazione 06/09/2022

XIX

Nahuel accettò quei consigli e si diresse verso l'attaccapanni pronto ad andare via.

« Mi sostituisci così facilmente con una sorella che nemmeno conosci? Ti prego, non andare via. Sei così naturale. E sei così bravo a non muoverti. Saresti perfetto per un nudo. » e Maggie mise il broncio sfilandogli il cappotto.

Se la faccia di Arthur avesse potuto assumere un colore, avrebbe virato verso il viola - o forse sarebbe soffocato diventando blu.

« Puoi restare Nahuel. » proposi per scollargli quella capricciosa di dosso: « Ti accompagno domattina. Tanto devo scarrozzare anche quella lì. » dissi indicando la rossa.

« Non voglio disturbare, davvero. »

Mi alzai, mi avvicinai a Nahuel e simulai un bisbiglio: « Nessun disturbo. Prendi la mansarda, lì puoi isolarti da Margaret. »

Fiero e orgoglioso di aver portato a termine la mia missione di pace - il salvataggio di Arthur e l'imbarazzo di Renesmee - sventando l'attacco di Margaret, potevo finalmente ritirarmi a vita privata.

Ma ogni mio sforzo era stato vano. Avevo sì allentato la tensione, ma Arthur era su tutte le furie. Prese il vassoio e con uno scatto si diresse in cucina. Lo seguii, chiusi la porta alle mie spalle e scaraventò il vassoio dentro il lavandino, con così tanta forza da farlo accartocciare su sè stesso.

« Non ci posso credere. » e si grattava la testa ripetendo la sua incredulità.

« Artie, stava scherzando. »

Mi zittì subito e con voce bassa mi fulminò: « No. Non difenderla. Ha esagerato. Se ci fosse stato Sebastian? »

Sebastian avrebbe provato disgusto e le sue labbra si sarebbero increspate in disapprovazione e orrore per l'atteggiamento lascivo di Margaret e per le sue allusioni sessuali.

Però Arthur non riusciva a non pensare a Nahuel, anche in quel momento - per quanto ce l'avesse a morte con Maggie - ne origliava la conversazione con Renesmee nella stanza accanto.

Durante il nostro soggiorno in Europa, Arthur aveva confessato a me e a Margaret di esserne attratto fisicamente, faticando però a immaginarsi con una persona dello stesso sesso.

Invidiavo la sua virtù, la sua rettitudine, anche nella contemplazione del suo amato. Arthur era un uomo a modo e pacato, non alzava mai la voce, riflessivo e oltremodo cauto. Non si sarebbe mai fatto avanti con Nahuel, si sarebbe accontentato di un'amicizia piuttosto che correre il rischio di perderlo o di disattendere gli standard di Sebastian.

Naturalmente, se fossi stato in lui non avrei esitato nemmeno un attimo. Ci avrei provato spudoratamente per una singola ragione: Nahuel era fottutamente semplice rispetto a quella kozà.

Margaret aveva delle teorie tutte sue. I primi mesi, aveva ideato una fase che ogni eterosessuale affronta nella sua esistenza, l'etero-noia e la conseguente curiosità per lo stesso sesso. Anche lei l'aveva attraversata e aveva collaudato un metodo tutto suo per capire se si prediligono uomini o donne. "Kiss me or kill me" era il test da fare.

Era necessario che Arthur si facesse abbordare da qualcuno e che ricambiasse il bacio per più di 1 minuto. Se si fosse stancato prima avrebbe avuto il diritto di ucciderlo - o per meglio dire di succhiargli via il sangue.

« È molto semplice, Artie. Lo vedi quello lì, quello rasato che mescola con il cucchiaino da bar quel raymond massey? Bene, è assolutamente e completamente gay fino al midollo. »

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