Capitolo II

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Scozia.
Anno 2023.

Edimburgo.
Il guscio adatto, la città perfetta dove il Medievale della Old Town si unisce al Moderno della New Town.
A partire dal granitico e inespugnabile Castello, che si erge minaccioso sulla città, in cima ad una collina rivestita da folti boschi di pinete, infatti, si raggiunge il fondo valle percorrendo la Royal Mile in direzione del Palazzo di Holyrood, finendo per perdersi nella sua intricata rete di vicoli e incroci.
Se vi fermaste a rimirarli, desistendo per qualche istante dal correre di fretta verso il lavoro, o sollevando il viso dallo smartphone che stringete senza sosta fra le mani, notereste sin da subito che in essi si nasconde molto più di quello che uno sguardo disinteressato e sfuggente potrebbe essere in grado di carpire.

Sembrano soltanto anguste strettoie, spesso anche poco illuminate.
Non è vero?
Il cielo perennemente grigio e nuvoloso, o la pioggia che scroscia impietosa su marciapiedi scivolosi, d'altronde, non aiutano.
Ma... Avvicinatevi, ve ne prego.
Coraggio!
Fidatevi di me.

Immergetevi in quelle vie, vincete i vostri dubbi, superate ogni perplessità iniziale, ed ecco che la vedrete: la Cattedrale di San Giles, con guglie in stile gotico e vetrate colorate, lascerà in voi quella strana quanto magnifica sensazione di trovarvi sospesi tra Terra e Aria, Passato e Presente. È questione di fortuna, ma se un raggio di sole dovesse per caso penetrare l'oscurità dei suoi interni, filtrato dai cristalli multiforma delle finestre, creerebbe giochi caleidoscopici di luce, proiettandosi sui suoi pilastri o imbattendosi sui suoi archi in pietra. Camminando lungo la navata centrale, con il naso puntato all'insù ad osservarli e labbra appena schiuse dallo stupore, potreste persino sentire i vostri passi rimbombare intorno, infrangersi sulle pareti o sugli alti quanto ampi soffitti.
Atmosfera magica, unica nel suo genere. Non credete?
A questo punto, lasciate pure che la meraviglia fluisca via da voi in un profondo sospiro. E sono sicura che tutto tornerebbe ad essere di nuovo sereno nella vostra realtà.

Rinvigoriti da questa esperienza al limite del mistico, mi soffermerei, fossi in voi, volentieri ad osservare il viavai di gente che popola le strade dello shopping, con i suoi negozi tradizionali di abbigliamento o oggettistica, ma anche ristoranti e locali di movida.
Ai lati vi sono edifici a schiera fuligginosi, di quelli coi tetti scuri, spioventi e i comignoli in mattoni perennemente sbuffanti.

Continuando a passeggiare, vi imbattereste poi nell'Architettura Georgiana, caratterizzata da foggia più signorile e da quartieri bon ton, ricchi di prati fioriti, piazze acciotolate, fontane, in cui vige ordine e simmetria.
Subirete, allora, quasi una malinconica percezione: proprio come capita quando state per risvegliarvi da un sogno stupendo, al quale vi aggrappate con le unghie.
La dolce fascinazione di poco prima andrà svanendo, e sarà un'insignificante zona commerciale a circondarvi, priva di tutte le attrattive della Città Vecchia, con la sua miriade di angoli nascosti e segreti da svelare al curioso visitatore.

Potrei quasi scrutarvi, ora.
Sapete?
Vi state guardando intorno, perplessi. In seguito, frugate nelle vostre tasche, alla ricerca spasmodica del maledetto cellulare che lì avevate riposto, con la paura recondita in mente di averlo perso.
I vostri occhi scorrono, concitati, le ultime notifiche delle centinaia di app su cui bazzicate per intere mattinate e, in seguito, sull'orario.
"MA CHE CAZZO! È TARDISSIMO!", esclamate, nel totale panico.
E fuggite alla svelta ad afferrare un autobus o un taxi, dimentichi appena un'ora dopo di quell'esperienza in cui vi ho accompagnati, assorbiti da tutte quelle noiose incombenze della mondanità e crucciati dalla sua solita, snervante monotonia.

Puff!
Tutto scompare... Ma non per me.
È stato comunque bello conoscervi.
Alla prossima!

Eppure, non è il giorno a rendere quel luogo particolarmente suggestivo.
Al calare della notte, sono fantasmi e spettri a pullulare, sorvolando il lastricato.
Eh già!
Ma tranquilli!
Poichè è parecchio difficile che i comuni Mortali si accorgano della loro presenza.
Sono quella brezza che vi scompiglia di poco i capelli, quel brivido impercettibile lungo la schiena, quel soffio che vi accappona la pelle.

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