Sparkle si dimenò imbarazzata e inorridita. Le mani di lui le bruciavano la pelle attraverso il maglione. Visto che non sembrava intenzionato a metterla giù, Sparkle rinunciò a combattere una battaglia persa e si fece portare su per le scale, nella sua stanza, e depositare dolcemente sul letto.
Lei si tirò un po' su e, a fatica, cercò di sedersi, appoggiandosi ai cuscini. Chiuse gli occhi e li riaprì, sperando che se ne fosse già andato. Ma no! Non era andato via... Kaleb era ancora lì, accidenti! Peggio ancora, si sedette sul letto vicino a lei...
Trattenendo il respiro, Sparkle cercò di allontanarsi da lui, schiacciandosi di più contro la spalliera. Si sentiva come un topolino spinto in un angolo da un gatto grosso e affamato.
"Forse due gin and tonic sono un po' troppi per te," ipotizzò lui, serio. "Perché non mi hai detto che non sei abituata a bere?"
'Che vergogna...' pensò lei arrossendo.
"Pensavo che... Be'... Pensavo fosse bello cambiare la mia solita dieta a base di spremute d'arancia e limonate..." rispose acida.
Kaleb scoppiò a ridere.
"Sì... Direi che questo spiega tutto!"
Scrollò la testa senza smettere di sorridere. Se avesse potuto, Sparkle gli avrebbe dato uno schiaffo!
"Pensi di farcela a spogliarti e a metterti il pigiama?"
"Perché? Vorresti darmi una mano, per caso?" lo provocò lei con tono sarcastico, ancora scocciata da quel ghigno divertito. "Devo capire che questa cosa fa parte dei tuoi diritti come mio datore di lavoro?"
"Sei una testarda sfacciata. Lo sai, vero?"
"Non sono niente del genere. Tu sei solo un prepotente, esigente, insopportabile, arrogante, bellissimo..."
La sua voce scemò e si spense all'improvviso.
'Dio... Cos'ho appena detto?'
Si guardarono nella penombra della camera. Lei non riusciva a distinguere il colore dei suoi occhi. Sembravano di un verde più scuro e più profondo di quanto li avesse mai visti.
La sua bocca ancora piegata in un mezzo sorriso, terribilmente sensuale. Kaleb si allungò e si appoggiò con le mani vicine ai suoi fianchi, imprigionandola, togliendole anche la più piccola possibilità di fuga... questo semmai lei avrebbe voluto scappare...
"Sai essere così lusinghiera quando lo vuoi veramente!" mormorò lui.
Sparkle aprì la bocca e scoprì che le sue corde vocali erano entrate in sciopero. E se Mira fosse piombata nel bel mezzo di quella scenetta? Ma la stanza di Mira era separata dalla sua dal piccolo salottino e poi, Mira aveva il sonno piuttosto pesante... Raramente si svegliava nel bel mezzo della notte.
E poi... di che scenetta si tratta qui?
"Io ho solo..." cominciò.
Ma Kaleb abbassò la testa e, quando lei chiuse gli occhi, le posò le labbra sulla bocca. Le forti, fredde labbra di lui premettero sulle sue semiaperte, cercando l'invitante calore della lingua.
Le prese il viso in una mano e Sparkle sospirò quando il bacio divenne più profondo. La bocca di Kaleb era sempre più esigente e premette sulla sua finché Sparkle si trovò schiacciata contro la spalliera del letto.
Tutti i pensieri e le ragioni avevano preso il volo. Tutto quello che voleva era che lui non smettesse mai di baciarla... Gli passò le dita tra i capelli e inarcò il corpo verso di lui, desiderosa solo di sentire i suoi baci.
STAI LEGGENDO
UN NATALE PER RICOMINCIARE
ChickLitLa piccola Mira ha bisogno di una famiglia, ma Sparkle Hart rischia di non poterle offrire neppure una casa... Infatti, se non riesce a procurarsi i soldi nel più breve tempo possibile, potrebbe finire sul lastrico. Non le rimane che una sola strada...