La macchina di Kaleb era parcheggiata in divieto di sosta e, appena lui apparve, un autista che non pestò alcuna attenzione a loro due, si precipitò fuori per aprire la portiera. Senza battere ciglio, fece salire Sparkle ed Mira sul sedile posteriore.
"Dove abitate?" chiese Kaleb, seduto davanti.
Sparkle si sporse verso di lui e gli diede l'indirizzo. La lussuosissima BMW blu scuro, lucida e brillante, si mise silenziosamente in marcia. La gente per la strada si girava per guardare la macchina mentre passava.
Seduta dietro, Sparkle provò a non sentirsi troppo fuori luogo, mentre Mira era assolutamente estasiata, scrutando fuori dal finestrino con un'espressione solenne, ma divertita.
Arrivarono a casa in un tempo record. Kaleb aspettò fuori che Sparkle prendesse accordi con la madre di Sophie. Quando uscì, Sparkle si sorprese vedendo che sia la macchina che l'autista erano scomparsi.
"L'ho mandato a casa..." spiegò Kaleb come se le avesse letto nel pensiero. "Così parleremo con più calma."
Teneva le mani in tasca e il vento freddo gli soffiava i capelli sul viso.
"Allora, Mira può andare dalla sua amica?"
"L'accompagno subito. Abita ad un paio di palazzi da qui."
Sparkle rabbrividì ed esitò un istante.
"Non vuoi entrare in casa a prendere una tazza di caffè?"
Kaleb fece un breve cenno d'assenso e la seguì. Una volta dentro, si guardò intorno senza dire una parola. Un attimo dopo, Mira comparve portando due libri. Guardò Kaleb di sfuggita e, uscendo di casa, lo ringraziò ancora per il regalo.
Voltandosi per chiudere la porta, Sparkle vide che fissava immobile la piccola figura che si allontanava. La fissava come se volesse imprimere l'immagine della piccola nel suo cervello.
Lasciò Mira con la sua amica e si sbrigò a ritornare. Strada facendo verso casa, non riuscì a non tremare leggermente pensando al guaio immenso in cui si era cacciata. Chissà se Roxie aveva mai pensato che quella sua scappatella sarebbe finita così? Be', forse no... Aveva agito d'impulso, senza pensare alle conseguenze... Sparkle ne era più che sicura.
Fece un respiro profondo ed entrò in casa. Trovò Kaleb in piedi nello stesso punto in cui lo aveva lasciato. Sparkle si tolse il cappotto e si avviò verso la cucina. Sentì lo sguardo fisso di lui mentre la seguiva e la osservava con fredda attenzione prendere le tazze dalla mensola e il latte dal frigorifero.
Prima di entrare nel palazzo, aveva pensato di comportarsi di fronte a lui con freddezza, come se si trattasse di un affare. Non si sarebbe lasciata sconvolgere dalle emozioni, non ci sarebbero state lacrime e grida... Lo avrebbe ascoltato con calma.
"Bene... E ora che succede?" gli chiese senza preamboli, passandogli la tazza con il caffè.
Kaleb si sedette e appoggiò il gomito sul tavolo. Fissò la superficie liscia, segnata dai segni lasciati dai pennarelli indelebili di Mira. Sparkle lo guardò in silenzio. Aspettò che fosse lui ad aprire la conversazione, pregando di non tornare un'altra volta sul perché sua sorella aveva preso la decisione i non dirgli niente della bambina.
"Suppongo sia questa la casa di cui la banca minaccia di prendersi?"
Sparkle si guardò intorno e la sua mente fece un balzo nel passato, ai tempi migliori vissuti tra quelle mura.
"Sì," rispose velocemente.
"È molto carina. Dev'essere stato bello per la bambina crescere qui."
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UN NATALE PER RICOMINCIARE
Chick-LitLa piccola Mira ha bisogno di una famiglia, ma Sparkle Hart rischia di non poterle offrire neppure una casa... Infatti, se non riesce a procurarsi i soldi nel più breve tempo possibile, potrebbe finire sul lastrico. Non le rimane che una sola strada...