Dove il mondo non ci tocca - Koko x Inui

10. Scoprimi di nuovo

Angolo autrice:
Quando decido i titoli ai capitoli (fa anche rima ahahahahahahhaha, che ridere...) penso siano un po' cringe per il semplice fatto di inserire titoli ai capitoli (faccio una filastrocca ora: ABBA). Però ormai ho cominciato così, per tale motivazione devo portarli avanti e decidere ogni volta...titoli ai capitoli, ok la smetto, scusate.

Sento le ferite dolermi ad mio ogni respiro. Ma non ho timore di quello che potrebbe dirmi Koko, non più.
Sono ancora steso sul divano, con una mano sul grembo, cercando di non muovermi troppo. Volto la testa di lato per guardarlo dritto negli occhi, aspettando con ardore che cominciasse a spiegare.
Lui sembra incapace di guardarmi, il suo sguardo è concentrato in basso, verso le sue mani congiunte, mentre siede in ginocchio dinnanzi a me.

«Parlami, Koko.» Mormoro io diretto, quando l'attesa si fa insopportabile «Dimmi cosa tieni dentro. Qualsiasi cosa, anche se...quella cosa potrà ferirmi.»
Ora sono pronto. E lo sembra anche lui.
«Pensavo davvero che avrei trovato la felicità dopo la Toman.» Incomincia.
«Tutto quello che pensavo era fare soldi, soldi a palate. Kisaki aveva gli stessi miei obbiettivi, così abbiamo cominciato a lavorare assieme e tra promesse e altre promesse siamo giunti al punto in cui ci troviamo adesso. E sì, per un po' sono stato felice.»
«E poi che è successo?»
«Mi dimenticai.»
«Di che cosa?»
«Della promessa più importante che feci.»

Mi acciglio, ma in questo momento credo e spero con tutto il cuore che sono io la conclusione di questo discorso.
«E quale sarebbe?» Domando, non potendo fare a meno di distogliere lo sguardo.
«Quando dissi che...mi sarei dedicato completamente a te.»
I miei occhi ancora si rifiutano di guardarlo, seppure lo voglio con tutto il cuore. La fitta allo stomaco si ripropone in me e non so come sentirmi.

«Vedi, Inupi, ho compreso una cosa ora che ti ho ritrovato, dopo tutti questi anni.»
«Che cosa?»
«Che tra la Toman e la mia società, tra Mikey e Kisaki, tra tutte queste futili promesse tu...tu sei l'unica che manterrei.»

È così che il mio cuore non avrebbe mai battuto allo stesso modo, da questa ultima frase che mai avrei potuto cancellare. Mi ha trafitto come mille frecce, come mille proiettili, come mille lame. Ma al contrario di esse, queste sue parole non mi fanno male, non potrebbero mai perché è il mio Koko che le ha pronunciate, nessun altro avrebbe mai toccato il mio cuore nel modo in cui ora lo sta facendo lui e voglio sentirlo...voglio sentirlo ancora quel tocco caldo e ustionate, perché il mio cuore è stato freddo e gelido e spento per troppo tempo, il tempo che ho passato senza di lui.
Ora invece, ora che Koko è di nuovo presente nella mia vita, ora che mi ha detto tali parole sento la vita ricominciare a scorrermi nelle vene, la sento in tutto me stesso e per nessuna ragione voglio che svanisca.

Finalmente riesco a guardarlo e lui guarda me ed entrambi ci perdiamo nelle nostre stesse iridi, rendendoci legati l'uno all'altro in un modo inspiegabile.
«Oh.» mormoro, senza neppure sapere il perché. In questo momento è l'unica cosa che riesce ad uscire dalla mia bocca.
«Alla fine non sono arrivato al punto.» Mi dice lui con voce roca, come se non avesse parlato per tanto tempo. Distoglie gli occhi dai miei e abbassa la testa.
«E qual è...il punto?» Faccio io.
«Che non sono felice...non sono felice senza di te, Inupi. Pensavo di sì, una volta. Pensare ad Akane guardandoti in faccia faceva male. Così...ti ho abbandonato senza darti neppure una spiegazione. Non ho immaginato nemmeno come ti saresti sentito tu, pensavo solo a me. E non puoi capire quanto mi dispiace, Inupi e vorrei...vorrei solo il tuo perdono.»
«Solo?» sussurro io, prudente «Sei venuto fin qui...solo per il mio perdono. Solo per rispondere alla mia domanda?»