Davanti ai Ministri del Destino non riusciva a dire nulla. Le parole gli si fermavano in gola e le braccia e le gambe erano immobili, come inchiodate alla sedia. Gli avevano detto che una volta diventato un dio avrebbe dovuto salire sulle montagne, i monti dove si era nascosto e aveva vissuto durante la Guerra dei cinque anni per combattere i nemici del Nord alleati con il Cavaliere Nero, e distruggere ogni cosa per impedire a Aplu di impadronirsene. Vedeva un fiume di acqua piena di grossi grani di sale scendere dalle cime e, mentre il cielo si faceva infuocato, anche quel liquido mutava colore fino a diventare rosso sangue. Forse era proprio sangue? La vista gli si annebbiava e vedeva soltanto gli occhi dei sacerdoti quasi di vetro diventare vuoti.
A quel punto Velthur si svegliò, quasi in preda al panico. Resosi conto che quello era un incubo, si alzò dal suo giaciglio e si preparò per andare all'incontro con Tarchun. Mangiò solo un boccone di pane perché non aveva molto appetito e si sentiva lo stomaco in gola.
Il fauno si diresse al tempio di Maris, e quando fu il suo turno, i Ministri del Destino lo fecero entrare nella stanza sinistra, una delle due a cui era vietato l'accesso al popolo. Velthur fece un cenno di saluto ai sacerdoti e all'Aruth, e si sedette di fronte a loro. Osservava per la prima volta quella parte del luogo sacro in cui non aveva mai potuto entrare e fece caso, più che alla bellezza degli affreschi e delle decorazioni ancora visibili, alle parti rovinate dal tempo e dall'umidità.
"Tu, Velthur, fauno dei boschi, tornerai presto ad essere Penn, dio delle montagne, delle foreste e delle sorgenti boschive", esordì Tarchun, con solennità, non appena il satiro prese posto davanti ai religiosi, che lo guardavano asettici, senza far trasparire nulla di quello che stavano pensando.
"Questo faccio fatica a crederlo - rispose Velthur, aggressivo -. Ci stai chiedendo di fidarci di te, di intraprendere un percorso importante, ma su cosa di basano queste supposizioni? Su libri vecchi di secoli o sui vaneggiamenti di voi, Ministri del Destino?".
A queste parole alcuni dei monaci presenti si scossero, quasi scandalizzati.
"La posta in gioco è molto alta, Tarchun. Forse c'è bisogno di un piano un po' più concreto - continuò il vecchio fauno -. Puoi provare in qualche maniera quello che hai detto?".
La voce dell'Aruth perse la pompa dell'inizio del suo discorso e tornò ad essere più sommessa:
"Te lo proverò, ma dovrò partire da molto lontano - cominciò la guida -. Come vi ho raccontato ieri, dopo lo Scontro degli Eterni, Maris, vincitore del conflitto, ha intrappolato una parte degli dei che avevano combattuto contro di lui in corpi mortali, costringendoli, così, a passare da una vita all'altra. Per non perdere le loro tracce lasciò dei segnali, che sono stati custoditi da noi nei secoli nel Mysterii Liber. Di questo testo, sono arrivate a noi diverse copie. E' stato, infatti, riprodotto più e più volte ed è presente in tutti i templi del mondo dedicati al dio Maris, per non disperderne la memoria. Con il tempo e le continue trascrizioni, però, alcune parti risultano contraddittorie tra le varie versioni mentre alcuni capitoli sono lacunosi. Per quanto ti riguarda, dovremmo essere sicuri. Non ci sono lacune e le discrepanze sono minime. Avvicinati. Ti mostriamo il libro".
Velthur si alzò e andò verso la tavola posta per l'occasione al centro dell'ambiente dove due religiosi posarono il rotolo di pergamena, bianchissimo su cui spiccavano le scritte in nero.
"La parte che ti riguarda è questa", spiegò l'Aruth, mostrandogli una parte del testo.
"Penn, dio delle montagne e delle vette che tendono verso il cielo, fu racchiuso all'inizio, in un membro degli Aigipani, dalle corna e dalle zampe caprine. Rimase in quell'antico popolo per molto tempo, finchè gli Aigipani non furono conquistati dagli Enki: a quel punto passò tra gli Hantu, dal corpo ricoperto di un folto pelo simile a quello del cinghiale".
"E Questo come lo sapete?", domandò Velthur, con il suo solito tono scettico.
"Maris e Thanchvil ci hanno lasciato dei segnali per riconoscere gli Aisna. Questi mostrano nella loro natura umana caratteristiche dell'aspetto divino originario e hanno capacità e poteri che sono più marcate rispetto a quelle degli altri uomini. Inoltre, il carattere è molto forte e portato spesso agli eccessi. Nel tuo caso, se vedi l'immagine di Penn, dei suoi successori e il tuo, si notano l'altezza fuori dal comune, la magrezza e la spiccata agilità, che ha sempre contraddistinto anche te. Hai inoltre tutti i poteri propri dei fauni - come la capacità innata di suonare il flauto, di comunicare con gli animali della foresta e controllare ogni avvenimento che accade nei boschi - e in più ne hai altri come l'interpretazione dei segni del cielo e il controllo dei cambiamenti meteorologici", spiegò l'Aruth.
"Dopo gli Hantu - proseguì il sacerdote -, e qui ci avviciniamo ai nostri giorni, Penn fu uno stregone di terra, bello come la luce del sole e potente come nessun altro. Era capace di modificare il corso dei fiumi, cambiare la forma delle montagne, spostare intere foreste e piegare gli animali al suo volere. La sua cupidigia, però - voleva impadronirsi del tesoro del monte Sacro - lo fece impazzire e finì per essere arrestato dai guardiani del luogo. Fu arso sul rogo il giorno in cui tu nascesti. Era il periodo che intercorse tra la Grande Guerra e la Guerra dei Cinque anni, quando il Cavaliere nero era all'apice della sua potenza. Ora Penn deve ritornare a essere un dio: dovrai affrontare le prove della Via del Ritorno Segreto".
"Ammesso che tutto questo sia vero, perché non è Maris a effettuare questa trasformazione? Continua a sembrarmi tutto assurdo".
"Quando Maris e Tanchvil decisero di lanciare l'incantesimo degli Aisna, stabilirono che a spezzarlo dovevano essere gli uomini e che le modalità non dovessero essere semplici e immediate da realizzare, per evitare facili vendette da parte di altri dei. Stabilirono anche che l'identità degli Aisna rimanesse segreta e conosciuta solo dai Ministri del Destino".
Velthur lo guardò sconfortato e disse, scuotendo la testa: "Non riesco a crederci. Mi sembrano tutte storie per bambini. Non voglio far parte di questa cosa. Se non ti dispiace vi lascio alle vostre riunioni".
Fece per andarsene, ma Tarchun lo fermò: "Nessuno può costringerti a credere a quello che ti ho detto. Ma ci sono altre questioni di cui mi preme parlarti e sappi che tutta la comunità ha bisogno del tuo aiuto".
Il fauno si risedette e cercò di tranquillizzarsi: "Va bene, dimmi!".
"Ataris è riuscito a entrare in possesso di una copia del Mysterii Liber e, anche se probabilmente non riesce ad interpretarlo tutto, sa moltissimo su di voi e sulla Via del Ritorno Segreto, visto che è in questo modo che ha richiamato Aplu. E' solo questione di tempo e chiederà a Turno di mandare qualcuno da voi. Se sarete uccisi, sarete rimandati nel corpo di un neonato, che non può, per motivi ovvi, sottoporsi alle prove della Via del Ritorno Segreto. Il prigioniero potrebbe essere stato inviato qui per questo e in ogni caso le incursioni da Alos, in questa guerriglia infinita, sono sempre più frequenti e pericolose e credo che presto sfoceranno in un attacco vero e proprio. Noi non abbiamo altra scelta che difenderci! E senza l'esercito del re a sostenerci e senza ancora gli Antichi Dei dobbiamo coinvolgere il popolo. Le guardie, i soldati e le Veggenti di Farthan non bastano e non hanno, a parte qualcuno, mai visto un vero conflitto. Tu hai vissuto la Guerra dei cinque anni e sei uno tra i più esperti nelle faccende militari. Abbiamo bisogno che addestri uomini e donne alla difesa e alla battaglia. Dobbiamo organizzarci ed essere pronti. Per il bene della tua terra e della tua famiglia, ti prego, aiutaci!".
A quella richiesta, Velthur sentì il sangue che si ghiacciò nelle vene e capì che la situazione era anche peggio di quello poteva pensare.
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Lo specchio di Giano
FantasyIl fantasy Lo Specchio di Giano nasce dalla mia passione per la storia antica e per l'amore per la mia famiglia. Arrivata alla maturità, mi sono guardata indietro e ho ripercorso la mia strada, cercando di ricostruire anche quella di chi è mi è stat...