Reyra
Lo sguardo luccicante di Willow mi accolse calorosamente quando aprii lo sportello della fiat 500L bianca e salii pimpante dentro il veicolo.
«Dammi una sigaretta.» Un profumo al cocco mi colpì le narici e tirai un respiro per riempirmi il naso di quel profumo fresco.
«Buongiorno anche a te, cuoricino mio.»
Il caschetto biondo le circondava il viso ovale e i zigomi scolpiti erano marcati dall'illuminante. Gli occhi color nocciola erano valorizzati grazie alle ciglia piene di mascara. L'arco di cupido si allargò grazie al largo sorriso che si era trasferito quando mi aveva intravista camminare verso di lei, rivelando il piercing argentato attaccato al frenulo.
«Ieri non mi hai mandato la buonanotte», le rammentai intanto che lanciavo lo zaino nei sedili posteriori creando un tonfo appena udibile.
«Perché siamo state in chiamata fino a tardi. Te l'ho data in chiamata.» Controllò lo specchietto retrovisore e partì immergendosi nella strada desolata.
«Lo voglio scritto, per messaggio. È la terza volta che te lo dico. Verba volant, scripta manent, no?»
Ero stata sulla nostra chat per svariati minuti aspettando che mi inviasse il messaggio fino a quando non mi ero arresa e deciso di riposare.
«È una cazzo di buonanotte.»
Mi sarei ingoiata la mia stessa lingua pur di non rivelare che per me era importante che mi mandasse la buonanotte. Era un gesto che apprezzavo, e a volte pretendevo, da coloro a cui tenevo.
«Attendo non pazientemente la mia sigaretta.» Rovistai tra l'accumulo di appunti sul cruscotto come una forsennata e trovai, piacevolmente sorpresa, il pacchetto con ancora l'involucro di plastica.
«Me le finirai tutte», previde un futuro non troppo lontano.
«Ho iniziato a fumare per colpa tua. Non fare l'ipocrita», minimizzai le sue lagne scacciandole via con la mano. Le unghie lunghe complicarono la mia missione, non permettendomi di levare senza impicci la plastica attorno.
«Perché mi piace fumare con te!», alzò la voce esausta perché era costretta a dirmelo ogni qualvolta che si lamentava delle sue sigarette rubate.
Con l'accendino da cucina che avevo portato, attizzai il tabacco così da far introdurre il fumo nei polmoni. Fin dal primo tiro le spalle mi si alleggerirono e il respiro andò a rilento come un tre. «Prima o poi te le ricomprerò.»
Mi aiutava fumare occasionalmente. Il mio bisogno appariva solo quando dovevo presenziare in un contesto pubblico, anche se mi astenevo a non farlo davanti gli altri.
Se per qualcuno di esterno poteva apparire solo come un metodo per rovinarsi la salute, una di quelle esperienze adolescenziali per sentire l'effetto di essere adulti; per me, fumare, era indispensabile se non volevo andare nel panico in mezzo a parecchie persone e in mezzo a parecchi pensieri.
«Abbassa il finestrino, però. E mettiti la cintura.»
Svoltò a destra e un leggero venticello le urtò il viso, scombinandole la frangetta.Cliccai il pulsante automatico perché aborrivo fumare all'interno di spazi chiusi e minuscoli, e lasciai perdere il secondo comando, ricevendo un'occhiata truce da Will. La cintura mi stringeva troppo e, per giunta, anche se non avevo estrapolato nessun tono dittatorio in ciò che aveva detto, restava il fatto che non mi piacevano gli ordini.
Attivai il display centrale per attivare la playlist intitolata "Princess R" - creata appositamente da me - e scelsi di farmi riempiere le orecchie dalla voce di Lana Del Rey con la canzone Love.
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Brittle Pieces
RomanceAll'età di diciasette, Reyra sente che l'unico modo per espellere il dolore causato dagli altri sia crearne altro dalle sue mani. A volte necessita di rinchiudersi nella sua mente per non far del male chi la circonda, anche quando una piccola parte...