2

177 9 0
                                    

-Al hai visto la mia cravatta? - Scorpius uscì dal bagno abbottonandosi la camicia.

Albus Severus Potter, sdraiato supino su uno dei letti del dormitorio Serpeverde a rigirarsi la bacchetta tra le dita, sollevò appena la testa in direzione dell'amico.

-No - non aveva tempo da perdere con queste cosucce.

La sera precedente, dopo lo Smistamento, la Greengrass lo aveva preso da parte, annunciandogli che era stato nominato capitano della squadra di Quidditch (di nuovo), minacciandolo che se anche quell'anno si fosse fatto sospendere a causa di qualche marachella, lo avrebbe defenestrato.

Beh forse non erano state le sue esatte parole, ma lo sguardo omicida e la bacchetta alla mano avevano parlato per lei.

La cosa, quindi, lo aveva mandato nel panico.
Se l'anno scorso era riuscito a scamparla, quell'anno si sarebbe visto costretto a prendere in mano le redini della squadra Verde-Argento.

Ma come Merlino poteva guidare una squadra?

A malapena riusciva a gestire la sua vita!

Ovunque andasse, il suo cognome lo preceva e la gente si creava aspettative su aspettative.

Era impossibile render conto a tutti!

E la cosa era andata solo peggiorando dopo James.
Il maggiore dei Potter era sempre stato un peperino, questo era vero, ma lì ad Hogwarts era avvenuto il suo riscatto.

Caposcuola, Capitano della squadra di Quidditch e discreto studente.

James Sirius Potter aveva brillato talmente tanto, che anche quelle marachelle combinate di tanto in tanto erano sempre passate in secondo piano.

E poi era stato un Grifondoro.

Albus aveva sempre annaspato nella sua ombra.

Non che la cosa lo infastidisse particolarmente.

Odiava essere al centro dell'attenzione, mentre il fratello era chiaramente nato per splendere.

Quello che non sopportava, era il fatto che, dopo che James aveva preso i suoi M.A.G.O., tutta l'attenzione era glissata su di lui.

Il giovane Potter lanciò un'occhiata al suo migliore amico, che aveva preso a frugare nel proprio baule, alla ricerca della cravatta.

Scorpius aveva decisamente più presenza rispetto a lui o, per meglio dire, era molto più testardo e intraprendente.

Il Cacciatore Serpeverde non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e anche come studente, vantava la media più alta tra tutti gli anni.

Degno del figlio di Hermione Granger, pensò Albus, memore delle lodi tessute dal padre in merito all'intelligenza dell'ex Grifondoro.

Lui avrebbe fatto sicuramente un ottimo Capitano.

-Non ti è ancora passata? - esordì Scorpius, la testa riccioluta ancora completamente infilata nel baule, sentendosi addosso gli occhi dell'amico.

-No - borbottò l'altro, distogliendo lo sguardo e volgendo il viso al soffitto della stanza.

-Hai intenzione di rispondere a monosillabi per il resto della giornata?

-No - mormorò nuovamente.

-Al - sbottò il giovane Malfoy, uscendo dal baule con la cravatta in mano e un vecchio libro nell'altra - Quando capirai che è tutto nella tua testa? Sei il miglior giocatore di tutta Hogwarts!

-James era molto meglio di me - ribatté sconsolato l'amico, passandosi una mano sul viso.

-James ti può solo fare le scarpe - riprese Scorpius - Anche quando era in squadra, la Coppa gli è sempre stata strappata dalle mani e solo grazie a te

TruthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora