L'amore di una madre

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Pov's River Gonzalez

- Dietro un figlio c'è
una madre pronta a
sbranare chiunque provi
a fargli del male. -

Dopo l'accesa discussione in salotto, Soledad c'ha chiamati perché la cena era pronta.

Vi ricordate Soledad, sì?

La nostra cara cuoca-domestica.

È sempre gentile e col sorriso, come farà non lo so, a me già è tanto se non mi girano le palle di prima mattina.

Comunque tornando a noi, stampo un bacio sulla fronte di Orquidea e le cingo la vita con un braccio, per avviarci in sala da pranzo.

Volto di poco la testa e mi si palesano davanti Animal e Xenia che si ficcano la lingua in gola a vicenda.

Lei spiacciata al muro come marmellata e il rosso che quasi nasconde tutto il corpo della ragazza.

"Animal." Lo richiamo duramente, che cazzo può scopare dopo.

Oltre ad attirare l'attenzione di mio fratello, attiro anche quella di mia cugina.

Che desidera impicciarsi.

Cerca di vedere cosa sta succedendo, sporgendosi, ma la afferro per i fianchi e la stringo a me.

"Non ci pensare, mi corazón. Ne avrai di tempo per vederne di queste cose, ma per adesso evitiamo." Mi guarda, imbronciata.

"Dai per favore, sono così carini insieme! Io invece ho 24 anni e non mi si prende ancora nessuno!" Batte il piede sul pavimento, in un gesto infantile.

E chissà perché non ti si prende nessuno...

Ti sto attaccato al culo giorno e notte, vorrei vedere se hanno i coglioni di avvicinarsi.

"Suvvia, mi corazón, ce l'hai già il principe azzurro." Le sorrido sornione e lei alza un sopracciglio scuro, non capendo.

"E chi sarebbe?" Chiede con un accenno di curiosità.

"Ce l'hai davanti, mia cara." Avvicino il mio viso al suo, mentre le sue guance, si tingono d'imbarazzo.

"River!" Mi richiama stridula, con la faccia in fiamme.

Tenta di scappare ma non glielo permetto, prendendola per i fianchi da dietro.

"No, no. Dove scappi, eh?" Domando ironico infossando il naso nell'incavo del suo collo.

Rabbrividisce colta alla sprovvista.

"Quando ci sei tu, da nessuna parte.." mormora timida.

Questi sono i momenti più belli che passo con Orquidea, i più preziosi.

Li conserverei in eterno, magari in una bolla di cristallo o di diamante.

Protetti, al sicuro.

Ovviamente deve sempre venire il rompi palle a scocciare.

"Certo che poi dici a me di non scopare. Eh lasciala stare, cazzo, ti ricordo che è nostra cugina." Mi cantilena beffardo all'orecchio Animal.

"Sei un stronzo guasta feste." Gli ringhio, spazientito.

"Sarà, ma non mi viene duro quando ride." Allude alla ragazza che stringo tra le braccia.

"Taci, cazzo." Sussurro, giuro che sto per picchiarlo.

"Che c'è? Non ho detto niente. Solo la verità." Sputa velenoso, con tono divertito.

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