Pov's River Gonzalez
- Indossava una strana armatura, resisteva ai colpi più forti, ma bastava un abbraccio per farla crollare. -
Che dire? Avevo ragione.
Mio padre ha una forte influenza su mia mamma, si chiama la malattia dell'amore.
Lei ha ceduto, permettendo la nostra partenza ormai vicina.
Nonostante ciò, gli ha continuato a ripetere di darci una scorta e di tenerci sott'occhio.
Pena la morte, parole sue non mie.
"Dovete chiamarmi ogni giorno, capito? Sennò muoio di paura amori miei..." Aveva sussurrato mamma in preda ad una crisi carezzando le mie guance e quelle del suo secondogenito.
"Prima farete ripetizioni, non potete andare a Dublino senza sapere nemmeno quello che dicono." Ci aveva avvertiti un altro giorno papà, con una smorfia sul viso mascolino, sicuramente contrariato dal fatto che a scuola eravamo dei caproni coi fiocchi.
"Xenia e Orquidea possono aiutarvi, sono brave nelle materie scolastiche. Ma dovete stare attenti e non distrarvi, tra non molto dovete partire." Aveva consigliato zio Benji, con una tacita e piccola minaccia sul fatto di non distrarci. Per fortuna sembrava più rivolto ad Animal che a me.
"Dovete essere concentrati, vi ricordo che i prossimi fottuti capi mafia siete voi." Ringhiò zio Julio, tanto spaventoso da farmi venire un brivido alla base della schiena.
"Vedete di non far arrabbiare Julio, che io per poco non ci rimanevo secco!" Esclamò zio Vidal con un risolino, che nascondeva una vecchia verità.
È successo tutto così in fretta: le decisioni, le valigie, le ripetizioni.
È la mora, che con una bacchettata sulla mano mi risveglia dal pisolino che stavo facendo sulla lunga tavolata.
"Aia cazzo!" Scuoto e massaggio il punto dolente, cercando di alleviare il dolore.
Siamo nella sala da pranzo con le due ragazze, in vesti di insegnanti, che provano a farci capire come si dice almeno "ciao" in inglese.
Il rosso, al mio fianco, sembra essere molto preso dalla lezione di lingua, e chissà perché.
"River! Devi prestare attenzione!" Mi riprende la ragazza come se fosse la mia maestra delle elementari.
Conficco la testa nelle spalle, al suono della voce leggermente acuta di lei, infondo mi sono appena svegliato.
Diamine però, è carina anche quando si arrabbia...
"Potevi dormire ieri notte, invece che andare al club a scopare." Dice mio fratello derisorio, e vi giuro che se la mia occhiata avesse potuto uccidere, lui ora sarebbe sul pavimento a morire in preda all'agonia.
"Animal fatti i cavoli tuoi!" Lo ammonisce la fidanzata, chinandosi alla sua altezza non accorgendosi della generosa scollatura che mette in mostra davanti a quegli occhi ghiacciati, che ne rimangono incantati.
Impercettibile ma impossibile da non notare, almeno per me, è il sussulto di Orquidea.
Cazzo.
Porto il mio sguardo su di lei, che mi guarda con le guance tinte di rosa e una strana sfumatura nelle iridi cioccolato.
Un velo le ricopre quei pozzi scuri, un velo lucente di lacrime.
Quest'ultime le piange il mio cuore al posto suo, che cerca in ogni modo di trattenersi.
Come sei sensibile e vera, mi corazón, scusa ti chiedo perdono ma non piangere ti supplico.
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Sentire (SOSPESA)
RomansaSequel di Ascoltare! Leggere il primo libro⚠️ Due fratelli, uno più bello dell'altro. River Gonzalez, 23 anni, moro liscio e occhi azzurro mare. Chiamato El Cazador, viene descritto come l'uomo nero. Il suo corpo statuario, decorato da pochi tatuagg...