Il repellente uccide la farfalla?

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Pov's River Gonzalez

- Mi sono accorto che ti ho vestita dei miei sbagli. Scusa. -

Qualche settimana dopo...

Tra pochi giorni io e Animal dobbiamo partire.

È tutto fastidiosamente organizzato, dall'alloggio al college, dalla sicurezza alle nostre valigie.

Abbiamo continuato a fare lezioni di inglese e ormai ce l'ho in testa, non voglio andarmene.

Qui ho la mia famiglia, la mia casa.

Ho lei...

Ma non mi parla, nemmeno mi degna di uno sguardo, la vedo girare per la villa disanimata.

Solo quando esce sembra... felice.

E mi chiedo cosa fa quando va fuori, con chi, dove va e a fare che.

La gelosia con la frustrazione sono una combo che mi divorano da dentro, ma non sono giustificato a comportarmi così.

Lei non è la mia ragazza, e io non sono suo.

È tua cugina.

Geneticamente no, posso fare ciò che voglio.

Con i suoi sentimenti non ci puoi giocare, saresti un bastardo.

L'ultima cosa che voglio fare è vederla soffrire, mi ammazzerei da solo sapendo che l'ho rovinata io.

La cosa di lasciarla qui avendo litigato e senza la mia presenza, mi destabilizza. Devo sapere cosa fa in ogni istante della mia giornata o non sto tranquillo.

Mi strofino il viso all'orlo della disperazione, devo chiedere a mio padre cosa stracazzo devo fare a Dublino.

Mi aveva anticipato che appunto, dovevamo andare in Irlanda.

Alzandomi dalla poltrona in salotto, mi avvio verso il suo studio.

Busso un paio di volte e la voce profondamente roca di mio padre mi invita ad entrare.

Appena varco la soglia mi accolgono due occhi azzurri celestiali uguali ai miei.

Freddi, glaciali.

Mi sorride posando la cicca della sigaretta nel posacenere e sbuffando l'ultima nuvola di fumo.

Gli vado davanti aspettando che mi degni di tutta la sua attenzione.

"Dimmi, River." Chiede poi guardandomi, assottigliando pericolosamente gli occhi.

Tengo il mento alto, non ho paura.

"Sono venuto a chiederti cosa dovremmo fare precisamente a Dublino, papà." Spiego preciso.

Lascia che la sua schiena si abbandoni alla poltrona, giocherellando con un'altra sigaretta tra le dita.

Lui distrae la gente, lo fa a posta.

Ecco da chi ha preso quel cazzone di mio fratello.

Si diverte a prendere in giro le persone, le percula e poi se magari non ci riesce va a beccare i punti deboli.

Ma lo faceva anche da giovane?!

Probabile, mamma ha sempre fatto campare all'aria quest'argomento.

Ma dice che papà da giovane era particolare e tutt'ora non è di questa normalità.

Conoscendolo era tremendo, secondo me.

Fatto sta che mi sono distratto, scuoto il capo riposando lo sguardo sul moro che ghigna divertito.

"Ho delle questioni irrisolte lì e mi servite voi, siete giovani, sbruffoni, arroganti. È ciò di cui ho bisogno." Il suo sorrisetto beffardo diventa più inquietante tanto che deglutisco.

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