XXXIV

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La sveglia del suo telefono suonò più squillante del solito, Han stropicciò gli occhi prima di aprirli lentamente. La sua mente tornò alla sera prima, quando il sorriso di Min-ho lo accolse fuori dallo strip, e si nascose sotto le coperte sorridendo.

Sentiva nello stomaco miliardi di farfalle e placarle sembrava davvero impossibile. L'aveva solo riaccompagnato all'appartamento e salutato con un bacio più intenso e passionale rispetto a quello dato davanti al posto di lavoro. Sentiva ancora un po' di tabacco e caffè tra le sue labbra, un sapore che sarebbe svanito da lì a poco dopo aver lavato i denti. Poteva ancora immaginare il tocco morbido delle sue labbra e le mani venose e sensuali accarezzare i fianchi, da sopra la stoffa dei pantaloni.

Non aveva immaginato che Min-ho sembrava capirlo in ogni momento con un solo sguardo, una cosa che rendeva Han così euforico e agitato a stagli vicino.

Costrinse il suo corpo ad alzarsi e camminare nella stanza per preparare la borsa di scuola, prima di lavare il gel dell'esibizione dai capelli e essere presentabile.

Incrociare Min-ho nei corridoi era inevitabile, ma si chiedeva che piega il loro rapporto avrebbe preso in quel luogo. Solitamente si parlavano a malapena ed immaginava che sarebbe stato ancora così. Un semplice sguardo per poi continuare le loro vite scolastiche senza interagire e dare nell'occhio.

Strano pensare di evitarlo, dopo tutto quello che era scaduto, mantenere il profilo basso sia per lui che per la reputazione di Min-ho. Fino a che punto era disposto ad evitarlo?

Han aveva già preparato delle domande per quando si presenterà l'occasione di passare del tempo da soli, gli rimaneva solo la speranza che Min-ho rispondesse, senza nascondergli più nulla ora che sapeva il suo segreto.

Diede uno sguardo al telefono trovando un messaggio di Felix. Gli annunciava che l'avrebbe trovato sotto casa sua da lì a poco. Era la prima volta che si vedevano dopo la sua fuga dalla casa dei demoni, visto che allo strip non era presente. Probabilmente Chan gli aveva chiesto di fare la strada con lui, ovviamente troppo preoccupato per fidarsi di lasciarlo solo, così l'aveva obbligato ad affrontarlo.

Velocizzare i tempi per non far attendere il biondo, fu l'unica opzione plausibile e prendere la colazione andando a scuola ne era la conseguenza. Dal momento in cui era stato male non saltava un pasto, non tanto per il suo di benessere ma per evitare di recare ancora disturbo a chi gli stava attorno.

Davanti all'armadio aperto impiego più del solito, doveva trovare nei pochi capi appesi qualcosa a collo alto per nascondere il livido. La fortuna era dalla sua parte quella mattina e non molto tempo prima Changbin gli aveva regalato un maglioncino a collo alto, non troppo pesante, che sotto la camicia della divisa non stava male ed in fine uscì.

Felix stava lì davanti al cancelletto giocherellando distrattamente con un sassolino, il solito viso pensieroso ma comunque sereno.

Si avvicinò silenziosamente "Lix" sussurrò attirando la sua attenzione e la reazione di quest'ultimo, dopo aver alzato di scatto la testa, intenerì Jisung. Le guance del biondo si colorarono di rosso e sorrise cercando di nascondere il palese imbarazzo che provasse a stare davanti ad Han.

"Jis... Chan mi ha detto cosa ti è capitato, come ti senti?" domandò evitando il contatto diretto con gli occhi, porgendo poi un bicchiere in carta contenente quello che sembrava del tè. "Grazie..." sussurrò il castano afferrandolo e Felix scosse la testa come a dirgli che andava bene. Per la prima volta tra di loro c'era imbarazzo e la situazione sembrava davvero strana.

"Sto bene..." Affermò passandosi una mano tra i capelli ancora leggermente umidi. "Comunque non servava allungarsi la strada solo per far sta tranquillo Chan" suggerì incamminandosi seguito dal biondo che sorrise all'affermazione.

DARK SIDE // MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora