Capitolo 10 - Guarda cosa ho trovato

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Christian aveva preso l'abitudine di andare da Mattia ogni notte.

Lo prendeva e Mattia cedeva ai suoi baci, alle sue carezze e al piacere che gli donava.

Ma poi aspettava che si addormentasse e tornava nella sua camera, lasciandolo solo al mattino.

Era il suo modo di allontanarlo? Pensava a qualcun altro mentre stava con lui?

O forse Christian credeva che lui pensasse ancora a Sissi. Ma non era così. Non era affatto così!


Aveva piovuto molto per diversi giorni e Mattia non era nemmeno potuto uscire per una cavalcata, o anche solo per una semplice passeggiata. Pioveva anche quel giorno, ma non aveva più intenzione di stare chiuso lì dentro. Prima che Christian uscisse, gli andò incontro.

"Vorrei andare in città e prendere qualche nuovo spartito. Tutti quelli che avevo li ho imparati a memoria ormai e non mi danno più stimoli"

"Ha piovuto per giorni e le strade sono tutte infangate. Non è sicuro che tu esca"

"Ma io..."

"Niente ma, Mattia. Quando il tempo migliorerà, potrai andare a comprare tutto ciò che vuoi"

"Però tu esci lo stesso per andare a lavorare"

"Io non uso la carrozza per muovermi, che potrebbe rimanere impantanata. Devo lavorare per mantenere tutto questo e poi sono qui da più tempo e conosco ogni strada meglio di te"

Dopo che Christian se ne fu andato, Mattia decise di uscire di nascosto e disobbedirgli.

Doveva solo stare attento e non farsi vedere da nessuno. Sarebbe andato a piedi.

Se avesse camminato a passo svelto, non ci avrebbe messo molto ad andare e tornare e a fare in modo che nessuno se ne accorgesse.

***

Vagava per le strade della città. Ecco forse aveva sottovalutato la distanza che doveva percorrere per raggiungere il negozio che lo interessava. Era sempre andato in carrozza per sbrigare le commissioni in città e sembrava tutto così vicino.

Aveva le scarpe tutte infangate e faceva freddo. Forse non era stata una buona idea uscire, proprio come gli aveva detto Christian. Da solo e a piedi, soprattutto.

Voleva fare ritorno a casa il prima possibile, ma aveva perso il senso dell'orientamento.

Si era infilato in un vicolo, che risultò essere cieco. Doveva tornare subito indietro.

All'improvviso sentì un leggero mugolare provenire da dietro delle casse accatastate in un angolo.

Forse non si doveva immischiare e tornarsene sui suoi passi, ma sembrava il lamento di un bambino.

Così si fece coraggio e guardò cosa si trovasse lì dietro. C'era una bambina, tutta sola e sporca.

Poteva avere al massimo un anno, forse nemmeno. Perché non c'era nessuno con lei? Era un'orfana abbandonata? Si avvicinò a lei, che inizialmente si spaventò.

Mattia cercò di tranquillizzarla, parlandole con tono dolce e calmo.

"Piccola, non ti farò del male. Ora mi avvicino lentamente..."

La bambina sembrò calmarsi e acconsentì ad essere presa in braccio.

Bene, ora aveva un motivo in più per trovare al più presto la strada di casa.

***

Mattia era riuscito a tornare, portando con sé la bambina. La lavò, ma non sapeva dove trovare dei vestiti puliti di ricambio per una bambina così piccola. Non appena fosse arrivato Christian, gli avrebbe assolutamente dovuto parlare del suo 'particolare' ritrovamento.

Sentì la sua voce provenire dal piano di sotto. Era arrivato.

Prese la bambina in braccio e andò ad affrontarlo. Entrò in una stanza, ma lui non era lì.

Aveva messo giù la bambina, che si era messa dietro di lui sostenendosi in un equilibro malfermo.

Poi Christian entrò proprio dove si trovavano loro.

"Che cosa nascondi lì dietro?" Mattia si scostò appena per rivelare la nuova presenza.

Christian sgranò gli occhi quando vide la bambina con dei capelli ricci neri e gli occhi azzurri.

"E lei chi sarebbe?"

"L'ho trovata, oggi. Era tutta sola e abbandonata"

"Oggi?! Quindi sei uscito. Cosa che ti avevo detto di non fare..."

"Lo so, lo so. Mi dispiace e avevi ragione. Ma possiamo tenerla? Credo sia sola al mondo"

"Certo, la terremo qui con noi"

Christian si avvicinò alla bambina e si abbassò alla sua altezza. Le fece una carezza sulla testa.

Occhi azzurri... occhi azzurri... pensava rapito.

"Finalmente potrò avere qualcuno con gli occhi azzurri da cui farmi amare"

Mattia fece una smorfia di dolore, non visto da Christian.

C'era già lui ad amarlo. Negli ultimi tempi si era reso conto di amarlo così tanto da fargli male il cuore.

Stupido, stupido! Lui avrebbe mai capito? Se ne sarebbe mai accorto?

"Hai pensato a un nome da darle?" Tornò a rivolgere lo sguardo su Mattia.

"Esmeralda"

"Sì, mi piace. Ora darò subito ordini alla servitù perché procuri al più presto tutto il necessario per la bambina"


La fine e il  principio |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora