Capitolo 4 - La fortuna gira

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"Padre, ho bisogno di soldi per andare in città con i miei amici"

"Soldi? Mi dispiace Mattia, ma non potremo permetterci più tante cose per molto tempo"

"Cosa significa?"

"I miei ultimi affari sono tutti naufragati e ora siamo pieni di debiti. Ho dovuto mandare via diverse persone della servitù. Per ora abbiamo ancora questa casa, ma non so ancora per quanto riuscirò a mantenerla"

Mattia aveva intuito che stavano passando un brutto momento, ma non aveva ancora realizzato che fosse così grave.

La preoccupazione traspariva dallo sguardo di suo padre, che non aveva mai visto così perso.

Era devastato, lo sguardo di un vinto. La disfatta era vicina.

No, non poteva essere Mattia non riusciva a crederci. La sua famiglia era in rovina. Era la fine!

***

"Le sarò sempre grato per quello che ha fatto per me, signor Zenzola, per avermi accolto nella sua casa e per avermi dato un lavoro. Ora è giunto il momento di ripagarla, ma vorrei qualcosa in cambio"

"Tu vuoi qualcosa da me, Christian? Cosa potrei mai darti che tu non abbia già? So che sei diventato molto ricco e potente. Sei rispettato e temuto. Possiedi diverse miniere fra le più redditizie del Paese. Cosa potrei mai offrirti io, che sono in rovina?"

"Oh invece potete darmi proprio ciò che avete di più prezioso"

"Non capisco cosa intendi"

"Voglio lui"

"Lui chi?"

"Mattia, vostro figlio. Lo voglio portare via con me. Questo è il prezzo da pagare perché io rilevi la sua attività e salvare la sua casa. Inoltre, le garantirei un reddito annuale che le permetterà di vivere comodamente"

"Mio figlio non è in vendita. Questa proposta è senza senso"

"Belle parole, signore. Ma cosa potrà offrire a suo figlio quando i creditori busseranno alla sua porta e continueranno a chiedere sempre di più?"

"Non mi separerò da lui"

"Mattia qui non ha futuro"

"Con me invece..."

"Con te cosa?"

"Lo tratterò bene e non gli farò mai mancare nulla...e salverò anche lei dalla rovina"

***

Il signor Zenzola doveva mettere subito suo figlio al corrente della cosa. Seppure addolorato all'idea di doversi separare dal suo unico figlio, si stava convincendo che la proposta fatta da Christian forse era la migliore che potesse ricevere. Uscì dalla stanza e poco fuori della porta trovò l'istitutore di suo figlio.

"Raimondo, chiamami Mattia" ordinò. "Dobbiamo parlare di cose molto importanti"

"Sì, signore"


"Raimondo, perché mio padre vuole parlarmi con tanta urgenza?"

"Non so, ha detto che è importante"

"Si trova in biblioteca?"

"Sì, potete raggiungerlo lì"


Quando Mattia entrò nella stanza, erano presenti due uomini. Uno era vecchio, ma non tanto per l'età, quanto per la stanchezza che traspariva dal suo volto. Era spento, senza più alcuna vitalità.

L'altro uomo era di spalle, con lo sguardo rivolto verso la finestra.

Era alto, ben vestito e giovane. La sua figura gli era vagamente familiare, gli ricordava qualcuno in particolare. Quello stalliere irriverente, che non vedeva da più di un anno ormai.

Chissà dove era finito, forse era morto. Scacciò via quel pensiero, che gli faceva contorcere lo stomaco.

"Figlio mio, non avrei mai voluto dirti queste parole, ma..." l'uomo non riusciva a proseguire, aveva la voce rotta dal pianto.

"Padre, cosa succede?" Gli chiese Mattia spaventato. "Mi fate preoccupare. Qualunque cosa succeda, supereremo tutto insieme. Cercherò un lavoro e non vi abbandonerò mai!"

"Intenzioni lodevoli, signorino. Anche se non capisco cosa potreste fare, voi che non avete mai lavorato"

Quella voce. Non poteva essere... non era possibile... era proprio lui.

Christian si girò, con un sorriso stampato sul volto.

"Cosa ci fai tu qui? Cosa hai fatto o hai detto a mio padre per ridurlo così? Sei sempre stato solo un servo in questa casa, un misero pezzente. Te ne sei andato e non saresti dovuto più tornare"

Stava bruciando di rabbia. In realtà aveva sofferto quando quella notte se ne era andato e si chiedeva ogni giorno se mai l'avrebbe rivisto, ma non voleva ammetterlo con sé stesso. Ora era lì, di nuovo davanti a lui.

"Non devi parlargli così" intervenne suo padre. "Christian sta cercando di aiutarci"

"Non capisco come"

"Vi lascio soli, te lo dirà lui stesso"


La fine e il  principio |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora