Brother.

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Lo stomaco di Abby si era improvvisamente chiuso, e nonostante quella fosse una situazione inadatta, le veniva da vomitare. Aveva bisogno di farlo, magari il suo dolore e la sua tristezza se ne sarebbero andati, lasciando le sue labbra.

Guardò il ragazzo di fronte a sé, corrugando la fronte poco dopo.

-Quanti anni hai?-

-Otto- rispose Harry, mostrando i dentini in un ampio sorriso. Alcuni di essi erano caduti, e il sorriso sdentato del ragazzo, fece ridere goffamente Abby.

Era così piccolo. Cosa ci faceva da solo nel parco?

-La tua mamma dov'è?- chiese Abby.

-A lavoro, ora penso stia tornando a casa. Lei non sa che vengo qui a nascondermi.-

-E il tuo papà?-

Lo sguardo del bambino si abbassò, diventando più cupo.

-I miei genitori sono separati. Il mio papà non lo vedo da tanto- Abby serrò le labbra in una linea dura.

-Ti accompagno a casa- informò poi, alzandosi dalla panchina e affiancando Harry, che le afferrò la mano.
La mora sorrise a quel gesto. Era così dolce.

-Dici che tuo fratello avrà finito il suo momento di rabbia?- chiese Abby, mentre Harry la guidava per le strade di Boston.

-Spero di si o resterò fuori casa.- rispose il ragazzo, serio.

Quando attraversarono la strada, Abby si accorse di non aver ancora fatto una domanda. La più importante.

-Tuo fratello si chiama Ashton, vero?- chiese, le mani iniziarono a tremarle.

-Si, come fai a saperlo tu?-

Per la prima volta da quando avevano iniziato a camminare, Harry voltò lo sguardo verso Abby.

-Viene a scuola con me- rispose tranquillamente la mora.

-E siete amici?-

Abby abbassò lo sguardo, ma lo rialzò quasi subito.

-No- rispose -o almeno, lo eravamo- sussurrò poi, senza farsi sentire.

Il ragazzo, biondo come il fratello, si fermò davanti al cancello di casa sua, e nell'istante in cui Harry guardò sorridente la ragazza, lei si sentì sopraffata dai ricordi, trattenendo a fatica le lacrime.

Suonò il campanello e sperò davvero che Ashton non venisse ad aprire.
La lastra di legno si spalancò, rivelando una donna, bionda anche lei, gli occhi chiari e luminosi visibili anche da lontano.

-Harry, amore mio. Sei tornato, ero così preoccupata- corse verso il cancello, lasciando la porta di casa aperta.

Harry aprì il cancello e se lo chiuse alle spalle, per poi gettare le braccia al collo della donna, stringendola dolcemente.

-Ora va dentro piccolo- disse poi la donna, posando il figlio a terra e spingendolo gentilmente verso casa.

Harry si voltò a guardare Abby per poi salutarla con la mano e rientrare in casa.

Solo in quel momento, la donna si accorse della mora, che stava dall'altra parte del cancello e aveva visto tutta la scena.

-Ciao- la salutò -lo hai riportato a casa tu?- chiese puntando l'indice verso la porta, ancora aperta.

Abby annuì, sorridendo.

La donna si avvicinò a lei per poi protendere una mano.
-Sono Anne Marie, la mamma di Harry-

Abby le strinse la mano.
-Io sono Abby-

-Grazie per averlo riportato a casa, te ne sarò eternamente grata.- sorrise, per poi sospirare. -Vorrei che anche mio figlio più grande conoscesse una così brava ragazza- disse poi, al che Abby abbassò lo sguardo, sorridendo amaramente.

-Già, ehm... arrivederci- rialzò lo sguardo.

-Ciao, spero di rivederti presto-

"Anche io" la vocina interiore di Abby parlò.

Anne Marie rientrò in casa ed Abby si voltò raggiungendo casa sua.
Quando arrivò, spalancò la porta principale e la richiuse alle sue spalle.

-Ciao tesoro, dove sei stata?-
La voce di sua mamma rieccheggiò dalla cucina.

-Ho fatto un giro- rispose annoiata Abby.

-Oh okay, hai fame?-

Claire spuntò dalla cucina, fermandosi in salotto, dove si trovava Abby.

-No grazie, penso mi farò una doccia e andrò a dormire. Notte mamma-

-Buonanotte tesoro-

Abby salì al piano di sopra e raggiunse il bagno.
Quando ebbe finito di farsi una doccia calda, si chiuse in camera, sdraiandosi sul letto.

Oggi aveva imparato molte cose sulla vita di Ashton, senza volerlo, ma lo aveva fatto.
Si chiese se, oltre a quelle, ci fossero altre faccende nella vita del riccio di cui non era a conoscenza.

I suoi pensieri furono accantonati in un angolo della mente quando il suo cellulare vibrò dalla scrivania e Abby si alzò per prenderlo.

Sbloccò lo schermo e aprì i messaggi, sdraiandosi sul materasso.

Da:Ashton

Non ce la faccio. Mi manchi.

🌙🌙🌙
Ehiehiehi
Che bello siete arrivate a 1.04K, yay

L'altro giorno la prof di italiano ci ha riconsegnato i temi e oltre ad aver preso 9[😎] mi ha scritto un commento che mi ha fatto sentire benissimo
Diceva: "Hai una scrittura limpida e dettagliata, ricca di particolari e di immagini. La forma è perfetta e hai fatto un tema che segue la traccia. Continua a scrivere Giorgia!"

So che non ve ne frega niente, ma volevo condividerlo con voi perché è stata come una boccata d'aria per me.

Okay il Giorgia-time è finito.

L'altro giorno una ragazza carinissima mi ha scritto in direct dicendomi che le piace la mia storia e le sue non arriveranno mai a tante letture.
Sono andata a leggere le sue storie e non sono per niente male, anzi.
Vi consiglio di andare a leggerle, la ragazza è cri1607

Grazie a voi che seguite e votate questa merdina.
xoxo

Bad Dreams || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora