VIII

1.8K 104 14
                                    

SPAZIO AUTRICE
premetto che non è un granché, anche perché veramente non sapevo come scrivere questa parte, motivo per cui non ho scritto per un bel po'.
Ma non potevo lasciarlo così in sospeso, dunque spero sia di vostro gradimento, Buona lettura.

-
Eppure non fu così.
Non fu semplice come mi aspettavo.
-
Cordelia ci stava aspettando nella casa, consultava vari libri e sussurrava alle altre ragazze cose che non riuscivo a comprendere perché Tate continuava a parlare, frasi che non ascoltavo, non che non ritenessi importante i suoi argomenti, ma ero estremamente concentrata a rovinarmi le unghie per colpa dell'ansia
-Violet?-
-Violet?-
-Violet?-
Mi chiamava Tate.
-Dimmi.-dissi io ancora presa dai miei pensieri.
-Allora che ne pensi?-
-Di cosa?-
-Vedi, non mi ascolti.-
-Ora si perciò dimmi.-
-Abiteremo insieme in questa casa.-
-No.- dissi con toni troppo alto.
-Okay..- Si è arreso subito, so quanto lui ami questa casa,ma io non ce la farei troppi ricordi.
-Bene ragazzi, mettetevi in cerchio.-Disse Costance.
E così ci mettemmo in cerchio, o una forma simile.
-Dovete stare in silenzio e fermi.
Non dovete interrompere, potesse anche andare tutto a fuoco voi dovete rimanere al vostro posto, ne vale la vostra libertà. -disse la sosia.
Ma era veramente questa la libertà che volevo? Volevo veramente vivere una vita normale? Invecchiare e morire, morire veramente? Non ne avevo idea.
Tate mi strinse la mano, come se avesse letto i miei pensieri e così capii che l'unica cosa che mi importava era la presenza di Tate.
Le streghe incominciarono a ballare una strana danza pronunciando parole per me inesistenti, la casa stava andando a fuoco come per ribellarsi al loro potere, infilzarono con un pugnale l'Infatata e con un calice presero il sangue che scorreva lungo il taglio.
La casa bruciava sempre di più e respirare diventava sempre più difficile.
Il corpo dell'Infatata divenne polvere.Notai Nora piangere in silenzio, però senza muoversi, stringeva la mano di suo marito come avesse bisogno di un appoggio maggiore delle sue gambe, sapevo quanto ci tenesse a lui,anche se non lo diceva, in fondo anche se un mostro, quella creatura conteneva anche parti di suo figlio, il figlio che lei ha amato con tutto il suo cuore e che continuerà ad amare fino alla fine dei suoi giorni.
Cordelia fece segno a me e Tate di avvicinarci e di darle le nostre mani, lo facemmo e lei ci fece versare qualche goccia di sangue nel calice con un piccolo taglio,poi ripeté questo rito con Zoe e Kyle.
Versò il sangue in un piccolo cerchio di sale in mezzo al nostro cerchio e pronunciò una serie di parole incomprensibili.
Scomparve con le altre atreghe.
E poi BUIO.
Mi risvegliai distesa sul marciapiede davanti alla casa, anzi davanti all'accumulo bruciato della casa.
ASPETTA, io ero fuori dalla casa, c'ero riuscita, mi diedi qualche pizzico per esserne sicura.
Mi alzai di scatto cercando, tra la folla incuriosita che ormai circondava i resti della casa, Tate, ma non riuscivo a trovarlo.
Corsi per tutto il viale e alla fine lo trovai,anche lui disteso per terra.
-Tate!- lo chiamai cercando di svegliarlo.
Non si svegliava e stavo avendo pensieri orribili sul perché, finché finalmente aprì gli occhi.
Mi fissò e con la sua bellissima voce, calda e dolce disse:
-E tu chi cazzo sei?!-
-Ma cosa...-

Sentimenti~(Tate&Violet)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora