"Puoi chiamarmi Daddy, pulcino."
Io, Lee Felix, ero letteralmente scappato dopo quella frase.
Quella mattina avevo visto troppo per la mia sanità mentale, e dopo la sua frase mi alzai e schiacciai il pulsante rosso per andarmene il più velocemente possibile, mentre lui rideva come un pazzo buttato a terra.
Corsi lungo il corridoio per scappare dalla sua risata, e quando mi accorsi di essere davanti alla guardia, mi ricomposi velocemente sentendo il suo sguardo su di me.
"Sta bene?" annuì sistemando il mio blocknotes nella mia borsa, accorgendomi di aver dimenticato la penna nella cella.
"Certo." decisi di non darci importanza avvicinandomi alla guardia."Non la biasimo se se ne vuole già andare." sbuffò accavallando le gambe sulla scrivania annoiato.
"No...non voglio andarmene." si accese una sigaretta guardandomi.
"Solo...con calma." lo guardai con sguardo deciso, deciso sul mio obbiettivo.
"Meglio." alzò le spalle avvicinando a sé il portacenere.
"Ci vediamo domani mattina dottore."
"Arrivederci." feci un mezzo inchino uscendo dalla struttura, andando verso il parcheggio del manicomio.
Mi ero ritrovato in un paese nella periferia di una città a me sconosciuta, in Corea del Sud, per curare la povera mente di Hwang Hyunjin."Hwang Hyunjin è stato preso" ricordai ancora quando a 14 anni lessi al telegiornale con mio padre che il criminale più pericoloso di tutta la storia del mondo era stato catturato.
Da lì in poi si susseguirono evasioni e omicidi di guardie a tutto andare da parte sua, fino a quando non fu trasferito in questo manicomio ad altissima sicurezza, il più famoso dell'Asia.Mi avevano contattato quasi tre mesi dopo che presi la mia laurea in psicologia, e mi offrirono uno stipendio altissimo per lavorare su questo caso.
Io accettai, ma non per i soldi. Amavo capire, studiare le menti e i pensieri delle persone, capirli e ascoltarli, e di sicuro non mi sarei fatto sfuggire questa occasione.
Avevo paura, certamente. Ma non era una paura che mi faceva restare immobile. Un piccolo spavento non mi blocca dal mio lavoro.
Cercare di curare lo psicopatico più pericoloso di tutti i tempi, era qualcosa che mi elettrizzava.
Faceva paura, ma era elettrizzante. Farò di tutto, ma non mi arrenderò mai.Giorno 2
"Buongiorno." accesi la luce della cella ignorando il sibilo che fece, sedendomi sulla sedia.
"Luce." ringhiò guardandomi malissimo, rannicchiato tra le sue lenzuola bianche.
"Non pensavo fossi un vampiro." sorrisi guardandolo.
"Accomodati." dopo un paio di minuti si alzò sedendosi davanti a me, scrutandomi con i suoi occhi agghiaccianti.
"Ho dimenticato la mia penna ieri. Sai per caso dov'è?" presi il mio blocknotes dalla borsa, aspettando una sua risposta.
"...No." sorrise mostrando i suoi denti perfetti, leccandosi le labbra secche."Pensavo non tornassi più." scrutai il suo tic nervoso all'occhio, mentre continuava a sorridere in quel modo inquietante.
"Perché mai non dovevo ritornare?" inclinai la testa di lato.
"Sei un mio paziente, Hyunjin."
"NON CHIAMARMI COSÌ!" urlò improvvisamente scaraventando il tavolino contro il muro, lasciandomi un attimo perplesso.
"Perché no, Hyunjin?" lo guardò dritto negli occhi ancora seduto sulla sedia. Lui ringhiò avvicinandosi a me pericolosamente, ma venne fermato dalla catena che lo bloccava.
"PERCHÉ NO!" nonostante fosse bloccato allungò le braccia verso di me cercando di afferrarmi, così mi alzai allontanandomi da lui.
"Calma, Hyunjin." ignorai il leggero tremolio che avevo per la paura prendendo il mio blocknotes da terra, afferrando poi la sedia e portandola lontano da lui per sedermi.
"NO!" si tirò i capelli graffiandosi fino alle spalle, ringhiando come un animale.
Rimasi in silenzio, scrivendo i suoi movimenti e aspettando che si calmasse, osservandolo con la coda dell'occhio.Dopo una buona mezz'ora si calmò, scivolando a terra ma con ancora alcuni spasmi dal suo attacco di rabbia.
Mi alzai e mi avvicinai a lui silenziosamente, accovacciandomi davanti a lui, mentre si sentiva solamente il suo respiro pesante.
"Vuoi qualcosa da mangiare?" alzò lo sguardo su di me guardandomi con occhi spalancati, e quelli furono l'ultima cosa che vidi prima di perdere i sensi, quando improvvisamente si scagliò su di me.
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My psychopath-Hyunlix
RomanceDove Lee Felix, un ragazzo di 24 anni laureato in psicologia, accetta di lavorare per lo psicopatico più pericoloso di tutto il mondo, Hwang Hyunjin, di 27 anni. TW!!- -VIOLENZA -SMUT -HYUNJIN PSYCHOPATH AU! -SE SIETE DEBOLI DI CUORE NON LEGGETE! -1...