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La playlist su Spotify con le canzoni preferite di Manuel contiene 194 brani che spaziano da un genere all'altro.

Ci sono classici della musica italiana, brani pop, qualche canzone rap. Ha aggiunto anche alcune delle canzoni preferite di Simone, ma questo ovviamente Manuel non lo dirà mai ad anima viva. E manco morta, che non si sa mai.

La ascolta sempre con la riproduzione casuale, un po' perché la sua versione di Spotify non gli permette di scegliere i brani che vuole ascoltare, ma soprattutto perché gli piace quel senso di sorpresa che lo coglie ogni volta che finisce una canzone e non ha idea di cosa arriverà dopo.

Quella sera la riproduzione casuale che Manuel ha attivato prima di chiudersi la tenda della doccia alle spalle, sceglie per lui una canzone dei Goo Goo Dolls - che Manuel canticchia mangiandosi le parole e inventandosi quelle che non ricorda, con un inglese che non è nemmeno certo di poter definire tale - e una dei Dashboard Confessional, che è quasi certo di aver sentito in una serie TV.

Alla fine di quella canzone, quando ormai Manuel sta per girare la manopola dell'acqua per interromperne la fuoriuscita, ne inizia una che nemmeno ricordava di aver inserito in quella playlist.

Una lista di piccole cose.

Ogni volta che sente quella canzone, Manuel riflette su quali sarebbero le piccole cose per cui vale la pena vivere che metterebbe nella sua lista.

Il sorriso di sua madre, un'interrogazione di latino che miracolosamente si conclude con un bel voto, un vecchio film trasmesso in TV per l'ennesima volta, il tramonto in riva al mare, una canna fumata con Simone sul bordo della sua piscina vuota.

Simone è nella sua lista.

L'ultima volta in cui Manuel ha pensato alla sua lista di cose importanti, Simone non c'era. Probabilmente nemmeno si parlavano, all'epoca.

Ma ora c'è. E se Manuel continuasse quel gioco di trovare piccole cose per cui vale la pena vivere, è certo che ne aggiungerebbe altre che riguardano Simone.

La consapevolezza che il suo migliore amico sia diventato così importante per lui lo paralizza sotto il getto dell'acqua tiepida.

Manuel rimane immobile almeno fino alla fine della canzone. Poi, quando sente partire uno spot pubblicitario, si costringe a chiudere l'acqua e ad uscire dalla doccia.

Si avvolge nell'accappatoio blu e sospira, mentre afferra il cellulare e chiude l'applicazione di Spotify. Il bagno sprofonda improvvisamente nel silenzio.

Pessima cosa, perché ora Manuel riesce a sentire perfettamente i suoi pensieri. E riguardano tutti Simone.


***


Simone torna a Roma un pomeriggio di fine agosto, dopo due mesi di lontananza.

Avvisa Manuel con un messaggio su WhatsApp, a cui il più grande non risponde nemmeno. Semplicemente sale sulla sua moto e si precipita a casa di Simone.

Guida a una velocità decisamente più elevata di quella consentita dal codice della strada, ma non gli importa. Vuole solo rivedere Simone.

Gli è mancato così tanto che sente il bisogno di rivederlo, anche solo per un attimo, quasi come se servisse ad assicurarsi che quei due mesi di lontananza non hanno cambiato niente tra loro, che la lontananza era solo fisica.

Quando arriva nel cortile della villa, Simone lo sta già aspettando. Indossa una maglietta a maniche corte con una stampa dell'Hard Rock Cafè di Glasgow e un paio di jeans scoloriti. Tiene le mani affondate nelle tasche e sorride.

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