Parte 5- scontri casuali

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Andai a scuola,sapevo che quello sarebbe stato il giorno giusto,
Avevo solo bisogno di una bicicletta, non potevo rubarne una da scuola erano tutte legate, tranne una.
La professoressa Neri ogni mattina portava la sua bicicletta nella prima classe, dentro la scuola, senza legarla, quella bicicletta era già mia.
La presi e mi posizionai poco dopo l'entrata della scuola, avevo una visione perfetta, era tutto perfetto.
Eccola, eccomi, pronta a partire e...
-"Salve prof!, deve entrare anche lei?"
COSA?! NOJ PUÒ ESSERE ?! CHI MI STA PARLANDO?!
mi girai e vidi giacomo, il mio cuore salto un battito, cosa ci faceva lì, dovrebbe essere già in classe!
-"Ciao, tu cosa ci fai qui fuori? non dovresti essere in classe?"
-"Si prof lo so ma oggi interrogava in latino e...sa com'è "
-"Capisco...va bene giacomo...entriamo insieme"
Ormai Cristina era scappata mentre noi parlavamo, riuscivo a sentire la sua corretta come sottofondo al discorso del ragazzo.
Fui obbligata a tornare in classe, Giacomo era di fianco a me,provava a fare un po' di conversazione ma non ero in vena e lo capì.
Andai nel bagno dei professori e avevo l impellente bisogno di fumarmi una sigaretta, so che non si dovrebbe fare, ma se lo fanno i giovani perché io non posso?
Mi chiusi in uno di questi bagno e me ne accesi una, anche solo per fare qualche tiro, perché infatti sentii dei passi è terrorizzata la gettai nello scarico, aspettai di sentire la persona entrare in un altro bagno e scappai.
Andai in classe, Giacomo era lì che mi aspettava dalla porta e mi disse: -Buongiorno di nuovo prof
-Buongiorno Giacomo, vatti a sedere dai.
Iniziai la lezione come al solito ma non riuscivo a fare a meno di mordicchiarmi le labbra per la nervosità...
Suonó la campanella.
Preparai le mie cose e uscii ma sulla soglia della porta mi scontrai con qualcosa che mi fece cadere tutti i libri,
Quel qualcosa era di nuovo...Giacomo,
-" Oddio scusi prof aspetti che la aiuto,"
-"Ehm...oddio...."
ero arrossita non riuscivo a guardarlo negli occhi, sapevo che il suo sguardo era troppo intendo per poterlo sopportare. mi incantai e poi mi resi conto che lui aveva i miei libri in mano e mi stava guardando ma io avevo ancora lo sguardo verso il basso, ora improntato sul suo cavallo dei pantaloni, in un secondo preso i miei libri e scappai.
Quella giornata mi aveva cambiato, non avevo trovato cristina ma un nuovo interesse aveva fatto breccia nel mio cuore.

una nuova vita//changingsbulgWhere stories live. Discover now