Entrai in macchina, frustrata, triste quasi, di aver dovuto lasciare giacomo a quelle serpi delle sue compagne di classe. Volevo averlo solo io. Non sapevo se fosse una cosa fisica o più profonda, sapevo solo che volevo parlargliene.
Accesi la macchina, mi misi la cintura e schiacciai il pedale per partire.
Erano circa le 11 quando partii, non stavo prestando attenzione fino al momento in cui, vidi una ragazza bionda correre come inseguita da un mostro invisibile, continuava a girarsi indietro.
Correva sempre più veloce, iniziò a chinarsi e la mia attenzione aumentò, pensando che fosse in pericolo cercai di seguirla con la macchina pronta a scendere in caso di necessità. Si piegò verso terra, pensavo stesse cadendo ma continuava ad andare avanti,infatti mi sbagliavo, stava iniziando a correre su 4 zampe, era molto più veloce.
Stavo per scendere dall' auto per iniziare a rincorrerla per aiutarla ma mi soprassalto un ricordo, così lucido ma che fino ad ora era rimasto occulto alla mia mente, ricordo quei capelli, mi venivano incontro, e quegli occhi, che stupidamente avevo scambiato per dei fanali, il mio incidente non era stato causato da un altra macchina, ma da quella creatura.Ero stupefatta, non potevo crederci ma era così limpido e chiaro. tutto tornava, la macchina sparita, la velocità a cui andava e i mancanti segni dei freni sull' asfalto.
Dovevo capire chi era, scappava,sempre più veloce, avevo il fiato pesante, i crampi, il sudore crogiolante su tutti i pori ma non potevo fermarmi, la mia testa non me lo avrebbe concesso.
Ed ecco, una curva a destra, 2 a sinistra e poi un salto in la è uno in qua, sempre più accelerazione come a seminarmi ma non avrei smesso di correre.
La ragazza si fermò, non le avevo ancora visto la faccia poiché i capelli, disordinati per la corsa, erano cosparsi su tutto il suo viso.
Erano capelli biondi,sudati, mi ricordavano qualcuno.
Non sapevo se mi aveva visto, ma sapevo che l'avrebbe dovuto fare perché io dovevo parlarle. mi avvicinai, ma vidi che lei non era interessata a me, si stava piegando su se stessa e i suoi vestiti iniziavano a tirarsi sempre di più, come se si stessero per strappare, poi si giró di scatto.
Mi vide. La vidi.
I suoi occhi stavano fissando i miei, mi studiavano, erano impauriti, lei tremava, forse ero la prima a vederla ma, la persona che li era più sconvolta ero io.
Non me ne ero resa conto subito ma tutto quadrava. Era Cristina.
La faccia era la sua anche se era ancora coperta dalle ciocche bionde.
Non feci in tempo a mostrarle una reazione che i vestiti le si strapparono e dal suo corpo fuoriuscirono dei massicci peli folti e neri, la faccia le si allungò e i suoi occhi si addolcirono.
Presto prese le sembianze di un procione e inizio a saltare come a voler scappare via.
Io ero sconcertata, scappai, so che non avrei mai pensavo di dirlo ma, avevo paura di lei.
La vidi saltare in un cassonetto ma stavo correndo più che mai.
Ora, 'anche se confusa avevo la sicurezza non sono di chi stavo amando, ma anche di chi, avevo ferito, investito.
Entrai in macchina ma non riuscivo a non chiedermi se lei sapesse, cosa pensava, si ricordava di me ma soprattutto che cosa era quella creatura mostruosa.
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una nuova vita//changingsbulg
WerwolfSbulg è una giovane donna indipendente che scoprirà un nuovo mondo attraverso una conoscenza che la cambierà