Atheneum [Kaeya]

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Sette e mezza del mattino, la potente voce di di Xinyan mi fece sobbalzare dal letto.

Allungando con sforzo immane il braccio riuscii a raggiungere la fonte del baccano.
Sullo schermo la cornetta verde e la faccia storta di quell'ubriacone del mio amico.

- Buongiorno principessa! Dunque, a proposito della serata che mi hai promesso...-
-mmm...buon giorno...Venti?-
Il sole non stava nemmeno ancora filtrando dalle mie verande e il ragazzo era già pimpante e pronto per il fine giornata.
- Chi altro sennò?- disse con un tono malizioso.
- Ho due opzioni di insinuazioni che potresti aver fatto, nel dubbio la mia risposta è: pensavo stessero chiamando... amici.- ricambiai il sarcasmo, un po' sbiascicante per la bocca secca.
- Auch! E io che pensavo di avere una figura di conforto in te.- recitò l'addolorato.
- Puoi aspettare tipo,... 5 Min? Se vuoi stare in chiamata a raccontare nel frattempo fa pure, ma non prometto di ascoltare.-
Il ragazzo decise di stare e fare da sottofondo alla mia routine mattiniera.
Non é che NON volessi ascoltare,... Circa... Ma i miei due neuroni contati dovevano ancora superare lo shock dell'essermi alzata con la sveglia sbagliata.

Mi ero sciacquata la faccia e scesa al caffè per farmi servire la colazione al mio angolo preferito. Sì!
Rigorosamente in pigiama. Passando fra i tavoli sautai gli abituali del sabato mattina.- Buongiorno Mr. Zhongli e Miss Ei! -- Buongiorno- risposero con tono pacato.
- Buongiorno, ufficiale Jean, Signorina Barbara! - salutai scherzosamente la poliziotta del quartiere e la sorellina. L'ultima ricambiò con un sorriso confuso, l'altra un po' imbarazzata ma lo stesso divertita.

- BARBARA HAI DETTO? - uno strillo dall'altro capo della chiamata.
- Venti,... Stai calmati, mi hai trapanato il timpano. - dissi facendo nel frattempo un cambio di air pod per il male che mi aveva procurato.
- SCUUuusa... No scusa davvero non volevo! -
Sentii poi una leggera risata alle mie spalle.
- Già a fare consulenza di prima mattina? Sei davvero un angelo.-

Era niente popò di meno che Kaeya Alberich. Lui, fresco, pettinato, truccato, outfit curato e seduto composto a sorseggiare il suo succo di mela. Io, assonnata, ingobbita per via dello stordimento, con una piega del cuscino sopra al sopracciglio destro, e soprattutto, sì! Ancora in pigiama. Che pigiama? Maglietta degli Aristogatti lunga fino a mezza coscia, boxer e Birkenstock cachi. - Angelo io? Magari caduto! Ma nell'immondizia dico!- commentai, e Venti diventato improvvisamente più silenzioso ridacchiò a prendermi per il culo. - Spero che a ricoprirti di complimenti prima o poi quella sindrome dell'impostore che ti affligge, svanirà.- disse il bel ragazzo dagli occhi di ghiaccio, concludendo con un sorso dal suo bicchiere. Il suo tono era dolce amaro, usando lo stesso quel flirt tipico dei suoi discorsi smielati ma profondamente turbato dal mio autodisprezzo.

- Chiamala come ti pare, intanto io ho Minou dalla mia.- dissi indicando la gattina bianca illustrata con sguardo altezzoso.Gli scappò una risatina e ribatté - Sé ti sentisse ne rimarrebbe offesa.- Sapeva di chi stessi parlando... 10 punti crush.

- Siete molto carini ma io qui ti ho chiamato per un motivo carissima.- si intromise Venti riportandomi alla realtà.
- Oh sì giusto! Scus - - Buongiorno tesoro! - sentii la voce caramellata di mio padre.
- Tieni, l'ho tenuta da parte. Zia ha fatto le brioche. - disse servendomela insieme ad un succo di frutta di colore arancio.
- Uuuuh grazie pa!- mi alzai e gli diedi un bacino schioccante sulla sua guancia.
- Kaeya! Devi assolutamente provare! -
Dissi entusiasta al pensiero dell'assaporare la pasta appena sfornata.
- Ehm... okay!- il ragazzo sussurrò, un po' sorpreso dall'improvviso carico di energia.

- Tieni!- dissi mettendogli sotto il naso un pezzetto centrale del mio cornetto in modo da fargli assaporare sia pasta che ripieno.
La marmellata dal colore giallo colava leggermente e l'odore di frutta e zucchero inebriava le narici del ragazzo dai capelli blu.
Kaeya fece un sorrisetto e dopo essersi accertato che nessuno dei due parenti stesse guardando. Prese delicatamente la mia mano e si fece imboccare.
Le sue dita fredde e il suo respiro caldo a contatto con la mia pelle, fecero sobbalzare di due battiti il mio povero cuoricino. E di conseguenza, bloccare le mie parole con un nodo in gola.

- argh! Voglio anche io il "Kiefer" al frutto della passione,...ti rubo la zia!- piagnucolò Venti. Kaeya che nel frattempo aveva lasciato la tua mano a mezz'aria. Aveva dipinto sul suo volto uno sguardo beffardo. -Davvero delizioso! Penso che verrò più spesso a fare colazione qui.- e a voce roca aggiunse - Ma solo se è incluso il tuo serv... - - Pa! - chiamai interrompendo a mezza frase il ragazzo arrogante. Le mie orecchie ormai diventate bordeoux.- Bevilo pure tu questo! Oggi ho voglia di SUCCO D'UVA! - dissi girandomi di scatto verso Kaeya. Ricevendo di tutta risposta uno sguardo indignato.- Ma tesoro, mica non ti piaceva - - I GUSTI CAMBIANO! - coprii velocemente la voce di mio padre, rompendo la gara di sguardi che si era instaurata con il mio amico.

- Che cosa sta succedendo?- Sentii dal telefono.
- Scusami Venti, amico mio, il comportamento irriverente del qui presente Kaeya sta rubando tempo alla nostra importantissima discussione. - mi alzai, nuova bevanda e cornetto alla mano - vado a sedermi il più lontano possibile a sorseggiare il mio DELIZIOSO SUCCO D'UVA.-
Mi seguì con lo sguardo e quando mi sedetti rimase fisso cercando il mio.
Si mordeva il labbro a tenere a bada la risata che sarebbe scoppiata da un momento all'altro. E nonostante ancora molto imbarazzata, stavo facendo fatica anche io a non ridere per la scenetta appena fatta.

- Sta sera, Angel share, 23:50! -affrettò Venti capendo che nonostante gli sforzi, la mia crus...coff coff Kaeya rubava la totale attenzione.-AH! Solo questo volevi dirmi mannaggia,...- sussurrai sentendomi tradita nella mia presa per il culo.- Invitalo- affermò il ragazzo senza giri di parole.- Non lo so Venti,... -
- Hey! Mio fratello dovrebbe aver organizzato una serata speciale all'Angel share, perché non vieni? Venti sei invitato anche tu se vuoi!- intromise il soggetto sottointeso del nostro discorso.

Per parlare con Venti si era avvicinato al mio orecchio con il microfono delle cuffiette."Mi vengono i brividi, brividi, brividi". Pensai sentendo le orecchie bollenti dall'imbarazzo. - Accetta - l'inusuale fermezza del mio amico non fece che lasciarmi l'unica opzione di annuire e fare ciò che ordinato.Kaeya sorrise dolcemente, una mano mi tolse la cuffietta e si avvicinò a stampare dolcemente le sue morbide labbra sulla mia guancia - Ti vengo a prendere stasera, passo alle 22:00, a presto~ -KO

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