Dawning Dew [Itto]

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Venerdì mattina era mia routine sfrecciare la Japan town in direzione dell'Inazuma college.

La strada che avevo imparato a famigliarizzare, era una sequela di negozi e mercanti che percorreva vari spettri del sol levante.
L'alberato di ciliegi era in fiore lasciando una coltre di delicati petali rosa che si innalzano al mio passaggio, guardandomi intorno  lanciavo cenni e saluti ai volti famigliari dal mio carretto tintinnante.

Arrivata ad uno dei quartieri meno tipici e curati, notai che finalmente il vecchio garage aveva trovato dei proprietari.
"Oni-cycle" recitava il cartellone, e all'entrata, il mio sguardo ricadde sulla figura di un ragazzo.
Di grossa stazza e corpo dipinto di tatuaggi rossi, emanava un'aria un po' intimidatoria, ma era proprio un figo della Madonna.
Stava al telefono ascoltando una chiamata, la sua schiena appoggiata allo stipide della porta.

Alzò gli occhi e gli sorrisi di cortesia  pensando che la mia interazione sarebbe finita lì, ma lo sconosciuto, a quanto pare, la pensava diversamente.

La sua forte voce interruppe il mio percorso e la quiete che aleggiava le strade.
-RAGAZZA COL CARRETTO! HEY! FERMATIIII-
Sbraitò facendomi sobbalzare.
Mi voltai leggermente verso il garage.
Quando vide che lo avevo notato, agitò il braccio adornato da una pesante collezione di bracciali di pelle e catene, salutandomi, poi,... Se ne rientrò in tutta fretta nell'officina.

Dalla vetrina una sequela di persone vestite nello stesso stile faceva capolino timidamente. Fra loro, una ragazza spiccava per via dei suoi capelli verdi smeraldo. Indossava una mascherina che le copriva i lineamenti del volto, ma il suo sguardo perpetrava chiaro disagio verso l'azione appena compiuta dal compagno.

Senza farmi troppe domande continuai il mio percorso ma un cigolio frenetico riportò i miei occhi verso la strada lasciata alle mie spalle.
Quel bel ragazzo stava cercando di raggiungermi a bordo di una bicicletta a dir poco da rottamare.
Avrei riso a crepapelle sé non fosse per il terrore, era il doppio di me in statura e mole. Il mio cervello entrò in modalità sopravvivenza e mi misi a pedalare con tutte le mie forze.

Continuava a chiamare e chiamare e io continuavo a pedalare e pedalare, ma la fuga, non durò a lungo.
Era inevitabile, il mio carretto troppo pesante e le mie gambe non abbastanza forti per seminare tale individuo.
Così, affrontai il mio destino. - HO UNA TERMOS, E NON HO PAURA DI USARLA! - dissi prendendo l'oggetto dal carretto in fretta e furia.
- Wowowo!!!! -  sventolò le mani davanti alla faccia. - Sono innocente! -

- P-perché l'inseguimento allora??? Ce l-l'hai con me per caso? - continuai spaventata.
- Sì! Cioè No! Un attimo...- e si girò per un secondo per sventolare la chioma al vento e allungare una mano. -  Hey piacere sono Itto, uomo numero uno ritornato finalmente in città. Che ne dici di conoscerci meglio? Vieni con me, ti mostrerò di cosa sono fatti i sogni.  - 

Sentendo dei rumori strani riabbassò lo sguardo ma scoprì che me n'ero già andata.
- Mi spiace ma non posso, magari una prossima volta eh? Ciao Itto buona giornata. - urlai allontanandomi il più in fretta possibile in lontananza qualche mugugno dalla sua generica posizione.
Come un film, mi replicai l'intero scambio, non riuscii a trattenermi scoppiando in una fragorosa risata in mezzo alla strada.

-
Thoma se la stava ridendo come un matto - Ma come...Non hai perso la testa per il bad boy? Sì parla molto di lui davvero, sai?-
-  Poche volte in senso buono a dirla tutta. - si intromise Gorou.
- Direi piuttosto Mai. - si avvicinò Sara visibilmente infastidita. 
- Tieni. - le porsi il bicchiere già pronto al suo recapito.
- Grazie, - mi fece un cenno del capo - Hai fatto più che bene ad andartene. Anzi, cambierei percorso totalmente fossi in te. - continuò la ragazza dal caschetto corvino.
- Dai Kujo-sempai, non è così male. Solo un po'... Entusiasta. - Si grattò la nuca Thoma nel cercare le parole esatte.
- È un vandalo che non sa tenere la bocca chiusa. - sputò con disprezzo l'altra.
-

"Beh,... Non e che possa tanto cambiare strada" rimuginai nella via di ritorno. D'altronde le altre vie erano stretti vicoli, e le principali troppo trafficate.
- E poi figurati, si sarà già dimenticato di me per seguire la prossima persona "interessante". -
Sentii davanti a me urla scoppiettanti e gioiose di bambini che giocavano.
" Mi chiederanno i fondi come sempre." Pensai riferendomi agli "avanzi" di succhi di frutta che mi erano rimasti dalla visita alla Inazuma.
-NOOOOOOO- Sentii d'improvviso. In netto contrasto dalle voci acute, un suono profondo e potente che si propagò per tutta la strada.

I monelli erano accerchiati esultanti intorno ad uno dei compagni, e accovacciato a terra con le mani fra i capelli. Un uomo adulto dalle spalle larghe dipinto di tatuaggi rossi.

"Oh nou"
- Ciaoooo - si innalzò immediatamente un coro di bambini agitati nel vedere la mia bici.
"Aw, così cariiiini... approfittatori dalle facce da angelo"  Ricambiai con un gran sorriso e un cenno della mano
"Seguiamo il consiglio di Sara,... Anche se visto così e decisamente meno intimidatorio." pensai cercando di sorpassarli senza troppi indugi.

Ancora prima che i ragazzini potessero lamentarsi del breve saluto - TU COL CARRETTO! - balzò il proprietario del garage.

- Sì ma ci credo che sta mattina è scappata via. Zio Itto se fai così, non puoi lamentarti di non avere una fidanzata. - lo incalzò uno dei ragazzi più grandi.
- PICCOLO...-
Dovetti fermarmi per non cadere dalla bici.
-OY! - l'omone era diventato talmente rosso da quasi far scomparire le pitture sul corpo.
- Scusami ma hahahahahahaha, non ce la faccio. Fra sta mattina e adesso non so cosa sia più divertente. - Mi misi una mano sulla pancia appoggiandomi con l'altro braccio al carretto per sostenermi. Mi asciugai le lacrime e mi rivolsi ai bambini - Ciao carissimi. Allora,... Chi ne vuole? - e aprii il bar.
- Siiiii - risposero in coro le voci bianche accompagnate da un intruso tenore.
Ridacchiai e mi avvicinai - Eh no, lo sconfitto da una mano. - trascinando Iroo per il braccio e facendo l'occhiolino al bambino vittorioso.
- Ma...- cercò di ribattere il proprietario del garage.
- C'è succo d'uva, mela, carota e pomodoro,... - lo bombardati con l'intera lista porgendogli un bicchiere -  Kiyoka, digli un po' cosa vuoi. - e il gruppetto di divise in due file per ritirare le bevande.

Itto non era esattamente abile, ma sembrava genuinamente coinvolto e deciso a dare il meglio di sè, di tanto in tanto buttava sguardi """"fugaci"""" controllando che avessi visto tutto. Numerose battute pessime e tentativi in tricks da Bartender, finiti tutti con succo rovesciato da qualche parte. Dovevo però ammettere che il suo magnetismo era innegabile, tutti i ragazzi lo adoravano e le mie guance facevano male a furia di sorridere.

- Ciaooo torna presto! - salutarono tutti facendo ciao con le manine o aggrappandosi alle mie gambe come dei Koala.
Ricambiai con un drammatico sventolio di tovagliolo e carezze sulle loro testoline.

- Eh-hem... Non sapevo fossi famosa quanto me da queste parti. - si appoggiò al bancone con entrambe le braccia, a cui il carretto rispose con un bel voglio di protesta.
Ridacchiai e lui si spostò di colpo con delle bofonchiate scuse, osservandomi dall'alto mentre finivo di distemare le stoviglie sporche.
- Mi hanno detto che sei famoso! Un'amica mi ha dato 10/10 -
- He-he il mio carisma non... -
- Mi HA dato 10/10 punti sopravvivenza per la scelta di filarmela. Non avevo ancora mai visto Sara così irritata.
- Sara...KUJO SARA??? Come fai a conoscere quella figlia delle guardie? -
- ...Figlia delle guardie? I suoi sono poliziotti? -
- Un dito in culo come si dice dalle mie parti -
- Oooh ~ he ragazzaccio che sei... - dissi in falsetto dandogli un colpetto sulla spalla.
- affascinante eh.... MA STAI RIDENDO? - e ritornò paunazzo facendo il broncio.

Mi guardò nuovamente di sottecchi provando un nuovo approccio - Non sono niente male come bartender eh? Per il mio prezioso servizio sccetto come pagamento un invito...- gli presi delicatamente l'avambraccio ponendogli nella mano un bicchiere, ed approfittando della sua confusione mi alzai in punta di piedi portando le mie labbra alla sua guancia in una leggera carezza.

Saltai veloce in sella e gli urlai in tono amichevole - Ciao, ci si vede. - partendo immediatamente.
- C-C-COSA? C-C-COME? Hey fermati!!! - ma prima che potesse partire in corsa vide cadere a terra un bigliettino, scivolato dalle sue mani aggrappate all'oggetto di vetro.

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~ Dolce tepore di casa e gustusi prodotti locali. ~
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Celestia - Teyvat

Il bicchiere è in prestito
Passa a riportarlo, o mi toccherà chiamare Sara per sequestrare la "refurtiva".
Mi raccomando invita anche la tua gang, nuovi clienti fanno sempre comodo...
A presto apprendista bartender <3
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Saltellava sul posto in un mix di emozioni contrastanti.
-...HEY, NON TI SEI FIRMATA! - urlò infine al vento.

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