Bubble tea [Ayato]

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Per arrivare all'Inazuma High dovevo attraversare un quartiere Japan Town di Teyvat. Sembrava qualcuno avesse cancellato un pezzo di città originale per essere sostituita da un angolo di Kiyoto. La via era costellata da edifici di legno dai larghi tetti spioventi, combini, ramen Shop, izakaya e tanti altri luoghi d'intrattenimento tipici. Anche la popolazione era principalmente formata da immigrati o persone di orgine del sol levante.Ed uno in particolare fra i ragazzi che ogni mattina vedevo sfrecciando per quelle strade, aveva catturato la mia lontana ammirazione.Come Dante alla sua Beatrice ammiravo da lontano professando il mio amore ad ogni occasione immaginabile. A differenza del poeta non dai suoi scritti ma ben più fastidiosi monologhi infiniti ai miei amici.

Alto e giovane, indossava completi eleganti mache riconducevano ale sue origini adiatiche. Il suo delicato e bellissimo viso sosteneva uno sguardo intelligente e onorevole.
Ciò che lo rendeva però così accattivante ai miei occhi, erano quei setosi capelli celesti che smorzavano quell'aria da imprenditore autoritario e lo rendevano armonioso nel contesto in cui, rigorosamente ogni giorno, lo incrociavo.
Il boba shop all'angolo.
Il mio povero cuore sfarfallava ad ogni mio passaggio nella speranza che un giorno mi notasse e fermasse per due chiacchiere, magari un bubbletea, magari un uscita,...
I film mentali galoppavano con un principe azzurro come lui ad occuparli.
E quella mattina, la fortuna decise di sorridermi, o meglio, deridermi.

Ormai gli abitudinari mi conoscevano, gli adulti salutavano gentili e i bambini, a cui lasciavo sempre due brioche avanzate al bar e giocavo insieme al mio ritorno, mi rincorrevano scherzosamente ridendo e vociando di restare. Se normalmente si limitavano alle parole, in quella occasione Kujirai, uno dei più spavaldi, decise di voler testare le mie capacità acrobatiche.- Al volo!- urlò, e un pallone da spiaggia arrivò sopra la mia testa.Lo ripassai senza problemi, era comunque leggero, il tiro facile e il mollare la mano dal manubrio non era certo un problema. Qualche giorno prima, i nuovi arrivati del quartiere, una banda di motociclisti che si faceva chiamare Arataki Gang. Aveva deciso di fare un gioco di fuochi, petardi e quant'altro per fare divertire i monelli. Questo aveva causato l'inevitabile danneggiamento alle strade.

Ma torniamo a me sulla bicicletta, carrettino bar e prova di giocolleria.
In un attimo di giramento d'occhi, la ruota davanti si incastrò violentemente in una buca e mi ritrovai baracca e burattini con il culo a terra e la dignità schiacciata da esso.
I bambini fermarono subito le grida e risate per correre preoccupatissimi.
- Signorina lasci che la aiuti.-
E tutto il resto si fermò.

Quando alzai lo sguardo, vidi che quella voce soave apparteneva proprio al principe azzurro del boba shop. - La r-ringrazio - risposi senza fiato e di tutta risposta sfoggiò un sorriso gentile sbloccando il seconda stadio di imbarazzo: faccia paonazza.Con la sua presa ferma mi rimise in piedi con cautela. - Dovevo immaginare sarebbe capitato, le sue abilità al volante sono ammirevoli ma a quelle velocità i rischi sono inevitabili. -- Eh sì immagino di essere stata troppo spavalda- risposi timidamente, una mano dietro la nuca. -Aspetti un attimo, ma lei come sa...- le mie parole sospese nel registrare cosa la sua affermazione implicasse.- Pardon, sembra che sia stato scoperto con le mani nel sacco. D'altronde pensavo di avere il consenso visto il tuo interesse nel controllare il mio passaggio.- e un sorrisino lievemente diabolico adornò il suo viso d'angelo.

- Er... Ecco, vedi,... Io non intendevo.... Però, cioè, non mi aspettavo notassi... me. -
"Mi scioglierò dalla vergogna e sprofonderò nel tombino. Almeno non dovrò mai più rinfacciarmi con questa persona." Era il mio viaggio mentale del disastroso momento.
- Mi permetta - Mi aiutò a raccogliere tutto e raddrizzare il carretto. Con la mia preoccupazione ora focalizzata su quel problema iniziai a controllare tutto il contenuto. Fortunatamente tutto sembrava più o meno intero.
- Grazie mille per la mano,... Ehr, aiuto, signor...?-
- Kamisato Ayato é un piacere, posso chiederle il suo? -
"Risuona stranamente famigliare..." mi ritrovai per qualche secondo a rimuginare e rendendomi conto di non aver ancora risposto gli dissi timidamente il mio nome.

- Io,...volevo ringraziarla e...vuole magari qualcosa?- offrii indicando il carretto ora sistemato.- Mmm. Volentieri, è molto gentile da parte sua ma non la voglio fermare dalle sue faccende.- pensò portandosi una mano al mento. - Ho sentito parlare bene della vostra Tearoom, penso che passerò questo weekend. Posticipiamo la sua gentile offerta, è d'accordo?- - Sì sì mi farebbe piacere rivederla... VOLEVO DIRE- troppo tardi, il sorriso sbilenco del ragazzo era già tornato al suo posto. - Beh che dire, se questo che desidera...- prese il suo smartphone dalla tasca e con un movimento fluido me lo porse sistemandosi dietro di me, una mano sulla spalla sinistra e il suo volto alla mia destra per osservare cosa scrivessi.Con mani tremanti, digitai il mio contatto, gli porsi nuovamente il cellulare e lui come si era posizionato si allontanò lasciandomi come un cerbiatto al voglio della strada.- A presto! - salutò andando per la sua strada, ed improvvisamente incapace di parlare, salutai con uno stupido gesto della mano.

- Come mai in ritardo questa mattina? - balzò immediatamente Gorou appena sistemata.
- Ciao carissima.- salutò Kokomi a manina con il ragazzo.
Dopodichè arrivò Thoma defilato con a seguito la sua amica dai capelli azzurri.- Oh ciao! Ero preoccupato ti fossi persa, come stai? -
- È sempre un piacere averti fra noi. - sorrise timidanente Ayaka.
- Awww ragazzi mi stavate aspettando? - esclamai toccata.
- Eh beh Il caffè delle macchinette fa schifo. - disse baldanzoso Heizou.
- Okay scusa per aver osato pensare fosse per la mia compagnia. - sbuffai scherzosamente.

- Allora? - richiese impaziente il primo arrivato.
- Uuuh adesso vi racconto ditemi cosa volete che nel frattempo, devo fare cassa.-
- È caduta. - disse con certezza l'intuitivo Heizou.
- Sì ma lasciami narrare però! - mi lamentai.
- Era palese - disse indicando il carico e bici graffiati e il mio stato un po' malconcio.
- Ti sei fatta male? - si raddrizzò inpanicato il più alto del gruppo.
- Inerme, e comunque devo dire,... Non tutti i mali vengono per nuocere. - dissi con fare sognante, il volto di Ayato stampato nella mia memoria.
- Racconta non tenerci sulle spine. -ridacchiò la fidanzata di Gorou.

- ...Dalle maniere proprio educate, mi ha aiutata a tirare sul il casino che avevo combinato. Poi quando rideva lo faceva non per prendermi per il culo. Poi che voce gentile,... un principe vi dico! - arrivai al punto del mio salvataggio. - Ha persino i capelli azzurri. - il mio piccolo pubblico ascoltava attento e nominato il peculiare colore Ayaka si strozzò con il suo caffè shakerato. Thoma accorse subito in soccorso tamburellando la schiena dell'amica.- Arcons del cielo, tutto bene? Magari e qualcuno che conosci? - le chiesi preoccupata.- Mmm descrivi un po' meglio questo questo principe azzurro, magari mi viene in mente qualcuno.- sorrise Hizou sotto i baffi distogliendo la mia attenzione da un'Ayaka scioccata. - Beh e alto più o meno quanto Thoma, ha questi occhi a mandorla di un blu violaceo che... Wow, poi i suoi capelli lisci sembrano di seta azzurra, li lega sempre in una coda laterale. Poi vabbé ha tipo un viso perfetto,...-

Heizou aveva ottenuto il suo intrattenitmento, più la descrizione andava avanti, più la povera figlia minore della famiglia Kamisato diventava nervosa e imbarazzata. Al contrario il suo migliore amico ma consolava, appoggiando una mano di conforto sulla spalla.
- Hahaha, mi è capitato innumerevoli volte di incamminarmi in conversazioni sul mio conto, ma mai di questa natura e tanta passione.- sentii una voce alle mie spalle, la stessa indimenticabile voce di poco prima.
- Cosa ci fai qui Ayato?- chiese Thoma.
- Sono venuti a prendere la mia cara sorellina - si avvicinò ad Ayaka il soggetto dei miei discorsi sognanti.

...Mortificata, mi abbassai di colpo in un profondo inchino, ma lo feci anche per nascondere l'immenso imbarazzo sul mio volto.- Scusatemi scusatemi scusatemi! Vi ho sicuramente messo in una situazione di disagio enorme.- pregai il loro perdono.Ciò che ricevetti come risposta fu però nuovamente una risata.- Per niente! Senti posso darti del tu? - mi chiese cortesemente posando la sua grande mano sul mio braccio. Annuii ripetutamente.- Per fare chiarezza, è una prima volta molto gradita, soprattutto dal momento in cui viene da te. - mi disse terminando con un sussurro nel mio orecchio. - Ci vediamo sabato, non vedo l'ora. - e con totale nonchalance si allontanò trascinandosi un'Ayaka dal cuore in frantumi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 16, 2023 ⏰

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