Capitolo otto.

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Anche se Harry rimase ad aleggiare nei suoi pensieri per tutta la settimana seguente, tutto quello che Louis poté fare fu fantasticare su di lui.

Continuò a stare all'erta quando usciva di casa e tornava, sperando di incontrarlo per strada, ma i loro orari non combaciavano e non lo incrociava mai. Però incontrò un paio di volte Zayn, che lo salutò con un sorriso amichevole. Una volta lo vide con Liam che viveva anche lui nella casa accanto; camminavano lungo la strada mano nella mano. Vederli insieme gli diede una fitta inattesa d'invidia. Per un anno o giù di lì non aveva sentito la mancanza di una relazione stabile; era decisamente felice della libertà del sesso casuale senza legami.

Allora come mai all'improvviso si ritrovava a guardare Harry e quell'altro tipo, desiderando di avere di nuovo un ragazzo?

Più tardi, mentre era in biblioteca a controllare gli scaffali cercando dei libri per il prossimo saggio, il suo telefono trillò. Lo tirò velocemente fuori e azzerò il volume, per non disturbare nessuno più di quanto aveva già fatto.

Ciao, spero che tu abbia passato una buona settimana. Sto solo controllando, siamo ancora d'accordo per stasera?
xx Harry

Louis sorrise. Adorava il modo in cui Harry scriveva i messaggi adoperando sempre frasi e parole complete per poi finire con la sua firma, come se non fosse ovvio. Era così tipico di lui.

Dove e quando? Di nuovo da me, se ti va bene. E che ne dici delle 7:30?

Perfetto, ci vediamo, allora.

Prima che mettesse via il telefono arrivò un altro messaggio.

Hai già avuto i risultati dei test?

Sì, tutti negativi.

Anche i miei.

Si rimise il telefono in tasca, e continuò a passare in rassegna i libri di terapia cognitiva. Quella sera quando suonò il campanello a casa di Harry gli aprì il biondo.

«Oh, ciao.» Gli sorrise.

«Sei Louis, giusto? Entra. Sei qui per vedere Harry, vero? È in cucina.»

«Sì. Ciao... ehm...» Non si ricordava il suo nome.

«Niall.»

«Ciao, Niall.» Lo seguì lungo il corridoio fino alla cucina ben illuminata. C'era caldo, le finestre erano coperte di condensa, e c'era un allarmante odore di bruciato.

Zayn stava mescolando qualcosa in un wok, e Harry stava raschiando un tegame nel lavandino. «Harry, vuoi che mescoli questa roba per te?» chiese Zayn. «Penso che si stia attaccando.» «Oh no, non di nuovo!»

Harry si girò. Aveva le guance rosse e i capelli arruffati. «Oh.» Lo guardò con aria sorpresa.

«Non hai ricevuto il mio messaggio?»

«No.» Louis si sentì sprofondare. Aveva cercato di annullare? Lo ferì più di quanto si fosse aspettato. Si era affrettato ad arrivare in orario perché non arrivava l'ora.

Tirò fuori il telefono, ed ecco lì il messaggio di Harry.

Mi dispiace, sono in ritardo, puoi venire alle 8, invece?

Si sentì invadere dal sollievo. «Ah. Sì, adesso l'ho visto. Scusa, avevo silenziato il telefono e mi sono dimenticato di rialzare il volume.»

«Harry, questo si sta decisamente attaccando,» esclamò Zayn.

«Di questo passo rovinerai un altro tegame. Io spengo.»

«Posso aiutare?» chiese Louis. Zayn gli rispose al di sopra delle proteste di Harry.

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