Capitolo due.

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Capitò che Louis fosse in casa quando arrivò del corriere di Amazon.

Firmò per il pacchetto e lo portò in cucina. Stava aspettando il nuovo finale per la bicicletta, ed era raro che gli altri della casa facessero acquisti online.

Perciò da parte sua fu assolutamente ragionevole aprire il pacchetto senza prima controllare il nome che ci fosse scritto sopra.

Era da solo in casa, dopo una lezione del primo pomeriggio, e strappò la scatola di cartone mentre aspettava che il bollitore scaldasse l'acqua per i suoi ramen. Poi fissò il contenuto della scatola.

«Ma che cazzo?» Mormorò.

Gli passo un'ondata di rossore sul collo e il viso. Quello decisamente non era un fanale da bicicletta.

Era un.. dildo.

Aveva l'aria costosa, molto più di classi di quello a buon mercato e di cattivo gusto che aveva lui.

Era più piccolo e di un blu scuro, l'impugnatura ricurva lo rendeva perfetta da usare da soli.

Girò il pacchetto per guardare l'etichetta e si accigliò. Sulla scatola c'era il nome di Harry.

Chiaramente il destinatario del dildo era il ragazzo carino che aveva traslocato nella loro porta accanto il weekend prima.

Dopo il loro incontro sulla strada lo aveva visto passare un paio di volta e si erano salutati ma niente di più

Harry sembrava timido, ma gli sorrideva sempre, e qualcosa in quel sorriso e in quegli occhioni verdi da Bambi gli procuravano le farfalle nello stomaco.

Si era chiesto se fosse gay, e suppose che il dildo ripondesse alla sua domanda.

Chiuse in fretta il pacchetto, se lo mise sotto braccio e si affrettò a uscire, abbandonando i suoi ramen. Una volta nella sua stanza studiò il pacchetto, chiedendosi se poteva richiuderlo con il nastro adesivo in maniera che non fosse evidente che lo aveva aperto.

Ma non c'era modo-

Per un folle momento si trastullò con l'idea di tenerselo... E Harry presumibilmente avrebbe detto ad amazon che non era mai arrivato ma no, non avrebbe funzionato. Aveva firmato per quella maledetta cosa.

Non c'era nient'altro da fare. Avrebbe dovuto consegnarglielo.

Louis era fermo sui gradini della casa accanto, con il cuore che martellava. Se in casa non c'era nessuno avrebbe potuto limitarsi a lasciarlo sulla soglia... Suonò il campanello.

Se Harry era fuori, avrebbe potuto lasciarlo a uno dei suoi coinquilini. Probabilmente sarebbe stato meno imbarazzante, ma avrebbe dovuto comunque spiegare cosa fosse successo-

Un tizio alto con i capelli neri tagliati corti aprì la porta e gli fece un sorriso.

«Oh, ciao. Louis, giusto?»

Si chiamava Zayn o qualcosa del genere. Louis e i suoi coinquilini avevano dato una festa a inizio anno e quelli della casa accanto si erano presentati per un pò, ma era stato coinvolto un sacco di alcol. Da allora si erano sempre salutati quando incrociavano, ma non si erano mai veramente parlati. «Si. Ciao... Zayn vero? Mi dispiace, sono un disastro con i nomi.»

«Zayn è corretto.»

Louis mosse nervosamente i piedi e afferrò ancora più strettamente il pacchetto. Lasciarlo e scappare via, o tenere duro? Se fosse stato lui a ordinare un giocattolo sessuale per poi vederlo aprire da qualcuno della porta accanto, sarebbe andato un pò nel panico. Voleva assicurare a Harry che il suo segreto era al sicuro, se era un segreto.

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