Capitolo 2

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L'Hogwarts Express brillava sotto il sole mattutino e lanciava il suo segnale di preavviso di cinque minuti, facendo sobbalzare un gruppo di genitori Babbani che stavano accompagnando i loro figli. Lucius Malfoy guardò il branco di Babbani ridacchianti mentre si allontanavano al sicuro dal bordo della piattaforma, come se il treno magico potesse sputare fuoco su di loro. Sgranò gli occhi e riportò lo sguardo al muro di mattoni mentre un altro gruppo di ritardatari correva con i propri bagagli.

«Buongiorno, Lucius», disse una voce soave alle sue spalle.

Lui si voltò. «Buongiorno, signorina Black.»

Lei rise, attorcigliandosi i capelli castano ramato intorno a un dito. «Ti ho detto di chiamarmi Andromeda. Inoltre», disse con un sorriso, «presto saremo fratello e sorella.»

Lucius deglutì. Sì, che Merlino non se ne dimenticasse.

«Stai aspettando Greg? È già sul treno.»

«No, mio... mio padre doveva...» Scosse la testa e le rivolse un sorriso. «Gli concedo altri due minuti.»

Gli occhi di Andromeda si illuminarono in quello strano modo che spesso avevano quando condividevano un calderone o facevano coppia a Incantesimi. «Va bene. Beh, se vuoi dividere lo scompartimento con me e Caroline... credo che ci sarà anche Evan, quindi...»

Si allontanò da lui velocemente, proprio come aveva fatto quando aveva consegnato il suo biglietto di San Valentino lo scorso febbraio.

«Oh!» Si voltò di scatto. «Mia sorella è al primo anno. Non vedo l'ora che tu la conosca. Sarai gentile con lei, vero?»

«Certo», disse Lucius. «Tutte le ragazze della Casata dei Black sono le mie preferite.»

Andromeda arrossì prima di salutare goffamente e allontanarsi in fretta. Lucius si chiese quasi se non fosse stato ingiusto da parte sua prenderla in giro, ma lei era una preda così facile.

Aveva chiesto a suo padre perché doveva essere promesso sposo a tredici anni. Non sarebbe stato più sensato fissare l'accordo quando Bellatrix avesse finito gli anni di Hogwarts e lui avesse avuto quindici anni, cioè quando fosse stato più vicino a diventare maggiorenne?

«Meglio legarti a lei prima che gli altri ragazzi inizino a corteggiarla», aveva detto Abraxas. «Se mai la corteggeranno», aveva mormorato lui di rimando sottovoce. Aveva alzato lo sguardo con cipiglio, come se si fosse ricordato che suo figlio era lì. «Cygnus è un uomo intelligente. Sa che con tre figlie non ha molte alternative. Gli ho proposto la soluzione più adatta.»

Lucius aveva quasi aperto la bocca per chiedere se fosse la soluzione migliore per lui. Bellatrix Black non solo era affascinante come un gatto selvatico, ma era anche molto più crudele. Ma se avesse detto a suo padre che Andromeda rappresentava un'alternativa... una soluzione molto più tollerabile... non avrebbe gradito un simile suggerimento. A suo padre bisognava obbedire, non criticarlo. Aveva sempre le sue ragioni.

Anche se la sua tempestività lasciava molto a desiderare. Lucius sospirò e controllò il grande orologio sulla piattaforma. Se non si fosse diretto subito verso il treno, avrebbe rischiato di essere costretto a correre.

E i Malfoy non corrono mai.

Portò il baule nella quarta carrozza, chiedendo a Goyle di sollevarlo nella cappelliera e di prendere un posto per lui. Goyle si strinse ad Harper, con suo grande disappunto, e Lucius ribadì il suo posto nel gruppo ignorando con fermezza tutti loro a favore della lettura dei suoi testi di terzo livello.

Le file per le carrozze sembravano più lunghe di quelle dell'anno scorso. Non gli piaceva molto dover aspettare in fila. Saltò diverse persone e si diresse verso Stuart Craggy, il capitano del Quidditch degli Slytherin.

Birth Right | Rights & Wrongs Saga [4] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora