Capitolo 5

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Era sola da ore quando la porta cigolò. Passi leggeri picchiettarono sul legno e il materasso si abbassò.

«Non piangere, Narcissa.»

Narcissa seppellì il viso nel cuscino di Bella e singhiozzò, inalando il profumo della sorella. Andromeda sospirò e cominciò a passarsi una mano tra i capelli, proprio come faceva la loro madre.

«Non è giusto.» Tirò su col naso. «Perché non può essere istruita a casa? I Fawley vengono istruiti a casa.»

«Mariah Fawley è malata, lo sai...»

«Non avrebbero dovuto lasciarla andare!» Narcissa scattò in piedi e si aggrappò alla manica della sorella. «Sarà così sola!»

«Sono sicura che si sta facendo un sacco di amici», disse Andromeda, abbassando lo sguardo sulle sue mani. «Ha promesso che avrebbe scritto una volta finito lo Smistamento.»

«Non lo farà.» La voce di Narcissa vacillò. «Stamattina non mi ha nemmeno salutato.»

«Era solo emozionata. La raggiungeremo presto. Io riceverò la mia lettera tra due anni, e tu la tua...»

«Tra quattro! Dovrò aspettare quattro anni!» Si stropicciò gli occhi, sentendo il suo cuore andare di nuovo in frantumi. «Anche tu mi lascerai. Sarò tutta sola qui...»

Andromeda la zittì mentre piangeva, asciugandole le lacrime con un fazzoletto. «Non è così male. Stare da soli.» Sorrise dolcemente quando Narcissa finalmente incontrò il suo sguardo. «E avrai mamma e papà tutti per te per due anni interi

Narcissa annuì e, quando Andromeda si avvicinò, lasciò scivolare la testa sulla sua spalla. Allungò la mano per aggrovigliare le dita nella lunga catenina che pendeva intorno al collo di Andromeda, un grosso pendente di giada che le aveva regalato la nonna.

«Non desidero rimanere da sola», sussurrò Narcissa.

«Non lo sarai mai veramente.» Andromeda le strinse le dita. «Avrai sempre me.»

Il viaggio in treno verso Londra era sembrato durare secoli

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Il viaggio in treno verso Londra era sembrato durare secoli. Quando arrivò a King's Cross, Narcissa era riuscita a seppellire i pensieri di una sorella, concentrandosi solo sull'altra. Ma Bella non era lì quando era scesa dal treno.

Narcissa si era mossa velocemente tra la folla, facendo attenzione a evitare le teste bionde mentre correva verso sua madre e suo padre. I suoi genitori le avevano baciato le guance e si erano informati sui suoi G.U.F.O. Ma nessuno dei due aveva menzionato Bella, e Narcissa non aveva idea di cosa tenesse sua sorella così occupata da non potersi scomodare a salutarla o a rispondere a nessuna delle sue lettere.

Bella non venne a cena nemmeno quella sera. L'istinto di Narcissa percepì che Bella sapeva, che Lucius le aveva detto che si erano baciati. Ma mentre fissava le due sedie libere di fronte a lei, suo padre si schiarì la gola e giustificò l'assenza di Bella. Si trovava a Grimmauld Place, spiegò, dove la zia Walburga teneva delle riunioni una volta alla settimana. Bella non se ne era persa una sola nell'arco di mesi.

Birth Right | Rights & Wrongs Saga [4] | TRADUZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora