Conoscete la favola di Biancaneve e i sette nani?
Sì?
Bene
No?
E' bella, vi consiglio di leggerla!
Perché questa premessa?
In questa versione, totalmente diversa dall'originale, ambientata ai giorni nostri, conosceremo una Biancaneve di nome...
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia <3 un po' breve rispetto ai suoi precedenti, ma se riuscirò a completare una parte che sto' definendo, forse aggiornerò anche domani o domenica :*
L'identità della complice di Gideon sta' per essere rivelata, tenetevi forte <3
Fatemi sapere cosa ne pensate! Se volete e potete <3
Al prossimo capitolo,
Un bacione
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Come quando ero bambino, in quel momento avrei voluto soltanto nascondermi tra le braccia di mio padre, respirare il suo rassicurante profumo, farmi calmare dai confortanti battiti del suo cuore, magari protetto con la faccia premuta contro il suo petto...
Volevo tornare quel bambino che ero, con la compagnia del mio peluche preferito, il mio amico e dinosauro Tox, ma sapevo perfettamente di essere ormai un adulto, con la consapevolezza di molte cose.
Non potevo più fare ciò che facevo prima, soprattutto se non volevo perdere mio padre e se pretendevo a tutti i costi di ricambiare ciò che lui aveva fatto per me...
Così, afferrai le braccia di colui che mi aveva dato la vita, e con tutta la forza che avevo balzai davanti a lui, facendogli da scudo con il mio corpo, proprio come lui aveva fatto con me quando avevo solo cinque anni, prima dello scoppio di quella bomba.
Lasciai che la pistola mi cadesse di mano, finendo tra la polvere, in un caos di sirene, rumori metallici e risate inquietanti.
Provai un intenso dolore al centro delle scapole, come se qualcosa mi avesse perforato l'anima e dentro di me fosse esplosa, andata in mille pezzi, lacerandomi ed irradiandosi in tutto il resto del corpo come un brivido gelido, gettai il capo all'indietro per il forte bruciore, chiudendo gli occhi e serrando la bocca con forza.
Non riuscii ad emettere alcun suono.
Avvertii soltanto le urla disperate di mio padre, le sue braccia che mi raccoglievano con prontezza, prima che andassi a baciare quel suolo gelido e di cemento con violenza...
