Capitolo 5

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Il funerale continuò,ma non feci caso ai discorsi degli altri,sentivo solo delle voci indistinte che ciarlavano di non so bene cosa,per me avrebbero potuto dire "carciofo" o "Veronica ti voglio bene" e sarebbe stata la stessa cosa.Non che non ci tenessi a sentire ciò che avevano da dire ,sia ben chiaro,ma in quel momento ero completamente ipnotizzata dal faccino della mia piccola che guardava con aria interrogativa ma allo stesso tempo spensierata i presenti,inconsapevole di tutto.Stava bella rannicchiata sulla culla,ogni tanto si stiracchiava e sbadigliava,probabilmente sentire tutti quei discorsi su una persona che non avrebbe mai conosciuto la stava un po' annoiando.Aveva pochi giorni eppure mi sembrava già una bambina bellissima,piena di capelli,una piccola orsetta castana con degli occhietti vispi celesti e il nasetto all'insù,mi somigliava davvero molto,pareva di vedermi allo specchio in versione petit.Vicino a lei c'era Alessandro,sempre più immobilizzato,chissà quante cose gli frullavano per la testa:come avrebbe fatto con solo il suo stipendio a gestire un'intera famiglia?Avrebbe retto lo stress?Sarebbe riuscito a fare tutte le cose che facevo io:pulire,lavare,cucinare e,specialmente,fare quei discorsi per incoraggiare le nostre piccole?Come avrebbe vissuto senza di me?(forse è pretenzioso supporlo,ma ci stava pensando,ne sono certa).Ogni tanto veniva qualche suo collega a dargli una pacca sulla spalla,inizialmente li guardava e faceva loro un sorriso spento,ma alla quarta pacca si era già stufato e da lì in poi eliminò tutte quelle carinerie,perciò ricevuta la consolazione,rimaneva lì immobile ad aspettare che chicchessia(non guardava nessuno negli occhi) se ne andasse.Entrò ad un certo punto Bianca,una collega di Ale nonché mia carissima amica,con il fiatone,era in estremo ritardo,come sempre.Tutti si girarono verso la porta tranne uno(indovinate chi?) e lei,un po' in imbarazzo,si affrettò a mettersi a sedere,però sembrava insofferente,non solo per l'amara celebrazione,c'era qualcos'altro:infatti batteva il piede e fingeva colpetti di tosse in continuazione come se volesse cercare di attirare l'attenzione di qualcuno.Ogni tanto uno voltava la testa e la guardava ma lei girava subito lo sguardo,cercava qualcun altro.Ad un certo punto,finalmente direi,decise di alzarsi e si mise accanto al mio amore.Cercò di dirgli qualcosa,ma lui la scostò con più disapprovazione di quanto ne stesse usando con gli altri e finse di prestare attenzione alle parole del sacerdote.Lei ritentò,lui si spostò da un'altra parte.Ho capito la tristezza,ma non c'era bisogno d'essere così scortesi,facendo tutto questo bel teatrino!Gli avrei dato una bella tirata d'orecchie se solo...beh,avete capito.Alla fine di tutto Alessandro uscì dalla chiesa con le ragazze a testa bassa e passo veloce,Bianca cercò di raggiungerlo correndo,ma lui era già in macchina pronto a partire per sfogarsi un po' a casa da solo,così,non riuscendo nell'intento gridò(era una donna così plateale e senza scrupoli!):"Mi dispiace!".A quelle parole Alessandro abbassò il finestrino,ma invece di dire il "grazie" educato che mi aspettavo la fulminò con lo sguardo e disse a denti stretti "è tutta colpa tua".Colpa di Bianca?Come era possibile che la mia m...insomma quello che mi era successo potesse essere colpa di Bianca?Non ci stavo capendo niente.Intanto la donna era divenuta pallidissima in viso,aveva uno sguardo di disapprovazione ma,non volendo aggravare la brutta situazione,non parlò.Ormai Alessandro era già bello che andato.

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