Capitolo 15.

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Meikaku-ka
Chiarimenti

Izuku vedeva nero e tutto attorno a lui sembrava distorto e confuso, si appoggiò a una delle capanne cercando di avanzare per raggiungere il suo compagno.

Ma le gambe gli cedevano e la testa aveva preso a girare sempre di più così come i battiti del suo cuore che erano aumentati a dismisura.

Il verdino si portò una mano sul petto stringendo e tirando il tessuto della propria maglia così forte che da un momento all'altro si sarebbe strappata.

Continuò a mantenersi con una mano al muro fin quando cadde sulle ginocchia privo di forze. Cerco di riprendere il controllo del suo respiro, fallendo, e iniziando a emettere dei versi strozzati e sconnessi tra di loro.

Improvvisamente uno scoiattolino zoppicante si avvicinò a lui come per chiedergli aiuto e il minore lo guardò ma senza riuscire a muoversi.

Il piccolo animaletto dopo poco si accasciò per terra morente e subito dopo chiuse gli occhi lasciandosi andare al suo destino.

L'omega sgranò gli occhi e con le poche forze che aveva allungò la mano verso di lui per poi coprirlo con essa. Tutto accadde in un solo secondo: la sua mano brillò di un giallo così intenso da fargli chiudere gli occhi e nel giro di pochi secondi sentì qualcosa muoversi. Izuku ritirò via la mano come scottato e i suoi occhi si illuminarono dallo stupore quando vide la piccola creatura viva e vegeta che dopo averlo guardato corse via scomparendo tra i cespugli.

Izuku era confuso ma nonostante questo la situazione non era migliorata. Il suo cuore gli faceva così male che per un secondo ebbe la paura di star per morire.

Sentiva strane sensazioni invadere il suo corpo che premevano in lui per essere lasciate libere ma non sapeva cosa fare né come calmare quel flusso di "energia" che lo invadeva da capo a piedi.

Una mano si poggiò sulla sua spalla e quando girò il capo vide sua madre guardarlo con paura e tristezza ma il verdino non poté far nulla perché il suo corpo era come inchiodato al suolo.

"Lasciati andare Izu, chiudi gli occhi e poi pensa a qualcosa che ti rende felice" Il minore inizialmente voleva ignorare il consiglio della madre ma si sentiva esplodere e l'unica cosa che poteva fare in quel momento era ascoltare il suo consiglio e sperare che funzionasse.

E quindi così fece, chiuse gli occhi e pensò, inizialmente fu difficile concentrarsi ma pian piano i suoi muscoli si rilassarono e riuscì a focalizzarsi su una sola cosa: Katsuki.

Nel giro di pochi secondi tutto tornò come prima e quelle sensazioni strazianti si placarono dandogli di nuovo la possibilità di tornare a muoversi.

Si alzò da terra tremante e guardò la donna che lo aveva messo al mondo con uno sguardo carico d'odio, la guardò così tanto male che Inko ingoiò un groppo e con evidente disagio puntò il suo sguardo verso il basso iniziandosi a torturare le mani.

"T-Ti prego...vattene via, non mi servi a niente e saresti solo d'intralcio" la donna incassò il colpo e sembrò fargli anche piuttosto male perché strinse i denti mentre una lacrima solcò il suo viso candido e magrolino.

Il verdino si girò per andarsene ma la madre lo afferrò per la manica della maglia stringendola con tutte le sue forze.

"Ti prego perdonami... sono stata una sciocca a credere nel mio compagno e me ne pento" L'omega stette in silenzio e la guardò ancora poco convinto ma non si mosse aspettando con pazienza che la donna finisse il suo discorso.

"Mi sbagliavo...su tutto e non avrei mai dovuto trascurarti né lasciare che quell'uomo entrasse nelle nostre vite.

Quando te ne sei andato mi è crollato il mondo addosso. Io non volevo mandarti via ma lui si e quindi la sera prima mi addormentò con delle erbe e mi rinchiuse nei sotterranei.

Quando mi liberò tu eri già lontano dal palazzo e lui per impedirmi di venirti a cercare mi disse che ero morto durante il viaggio...

Rimasi giorni interi chiusa nella mia stanza senza mangiare o bere per il dolore di averti perso per sempre. Capì solo tempo dopo di essere stata ingannata da quell'uomo che in realtà voleva solo governare al posto di tuo padre per ottenere più potere e ricchezze.

Col tempo iniziò a trascurarmi e a prendere decisioni per conto suo escludendomi da tutto, poi, lentamente tutto si è sgretolato... il regno a causa sua stava per andare in un enorme crisi e più volte abbiamo rischiato di perdere tutto.

Iniziò a volere sempre di più e cercò di conquistare molte più terre dichiarando guerra ad altri popoli vicini. Cercai di fermarlo ma lui era diventato completamente diverso così tanto che iniziò a picchiarmi se non ubbidivo anch'io ai suoi ordini...

Inizialmente ho pensato che fosse giusto così, non meritavo una vita felice dopo averti lasciato andare, ma poi sentì il mio compagno parlare con una persona e sentì che eri ancora vivo.

Capì che c'era ancora speranza, per te e per il regno, così decisi di tagliare il legame che avevo con lui e l'unica cosa che riuscì a fare fu farlo decapitare dalle mie guardie.

Però prima di venirti a cercare dovevo rimettere in sesto il regno o sarebbero morti tutti di fame quindi mi diedi da fare e una volta che il regno fu di nuovo al culmine del suo splendore partì per venirti a cercare.

Andai ovunque pur di trovare qualche indizio su di te.

Fortunatamente mi imbattei nel villaggio dei nani e lì incontrai Ares che oltre a offrirmi delle provviste per il viaggio ebbe la premura di darmi uno dei suoi cavalli, dopodiché mi disse dove ti trovavi e allora senza perdere tempo mi incamminai in un altro lungo viaggio per arrivare da te" Izuku per tutto il tempo rimase fermo ad ascoltare e a ogni parola il suo cuore mancò di un battito spezzandosi in tanti pezzi.

Inko espirò tremante e subito dopo iniziò a piangere, il verdino strinse le labbra e poco dopo seguì a ruota la madre iniziando a piangere con lei. Il minore si avvicinò di qualche passo e la avvolse in un caldo abbraccio che venne ricambiato immediatamente.

Rimasero minuti interi a piangere l'uno sulla spalla dell'altro lasciando che i loro si riempissero di quel calore di cui entrambi avevano bisogno.

Izuku aveva sempre odiato sé stesso e la madre per tutto e nonostante i ricordi che aveva di lei facessero ancora troppo male decise di perdonarla e di riaccoglierla nella sua vita.

Era l'occasione per Izuku di riiniziare e di mettere da parte il passato... avrebbe vissuto la sua vita a pieno fino al suo ultimo e doloroso respiro.

Entrambi si staccarono dall'abbraccio e improvvisamente un brivido percorse la sua schiena facendogli sentire la mancanza di quel calore che da tempo aveva desiderato colmare.

Inko allungò le braccia verso di lui e gli prese il viso tra le mani mentre con i pollici andò ad asciugare le lacrime che continuavano ad uscire incontrollate dai suoi occhi smeraldini.

Izuku era felice...

Ma dentro di sé sapeva che non lo sarebbe stato a lungo.

"Mamma, mi devi aiutare... con i miei poteri, insegnami ad usarli...per favore" La donna sorrise e dopo avergli lasciato una breve carezza sul viso annuì e il minore non riuscì a trattenere un sorriso di pura felicità.

Ora che aveva qualcuno al suo fianco che sapeva perfettamente come funzionassero i suoi poteri sarebbe stato molto più facile imparare e l'omega non poteva che esserne soddisfatto.

Sapeva cosa sarebbe successo e avrebbe fatto il possibile per salvare Katsuki nel caso sarebbe successo qualcosa di imprevedibile.

Lui per Katsuki avrebbe fatto qualsiasi cosa anche a costo della sua stessa vita...

Buonasera a tutti!
Perdonate l'orario ma solo ora ho trovato un momento per respirare e dire "ok ora posso pubblicare qualcosa".
Come al solito fatemi sapere le vostri opinioni e cosa ne pensate del capitolo e se ci sono errori grammaticali non fatevi problemi a segnalarmeli!
Un bacino
Noemi S.

Jinsei no tameno jinseiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora