Eros, ti prego, vieni a riprenderti ciò che hai lasciato andare

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Eros da quanto tempo non ti scrivo?
Ricordo quegli anni in cui ti guardavo da dietro le mie sbarre, ricordo la tua voce dolce e matura, la tua candida natura, la tua forza possessiva e quella passione sporca che volevi insegnarmi.
Non dimentico il tuo sguardo, Eros. Eri così bello da lontano, eri così splendido e la tua possenza non mi minacciava. Ora sei la mia stessa catena. Che cosa ho fatto di male? Io ti ho ferito, lo so, ti ho offeso. Son stata corrotta da qualche male, prima ancora che potessi ascoltare i tuoi consigli. Mi sono persa lungo la via che mi portava al tuo tempio e quando mi sono ritrovata nel bel mezzo del bosco oscuro, ho compreso quanta strada ci separasse. Ho realizzato che mi trovavo in un incubo.

Ho odiato, detestato, quanto amato la tua presenza. Eri estraneo, eri una pressione costante, mi toglievi l'aria. Eros, perché? Perché proprio me? Sì, ho rinunciato a te, ho rinunciato quando mi son persa. Tu mi hai abbandonata, non mi hai cercato: chi è colpevole in questa storia? Eros, ti prego, vieni a riprenderti ciò che hai lasciato andare. Io ti ho sempre amato quanto odiato.

Valzer Recondito: La Mia VoceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora