Capitolo V / Quasi Amici

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We're too far out we're in too deep

And we've got miles to go before we can sleep

I said, we've been walking a thin line

You've got one hand on the devil baby and one hand in mine

But don't let go no it's not too late you know

Hold on we're gonna make it if it takes all night

Hearts racing like a rocket at the speed of light

[...]

Farewell to all the places that we have been

And if it takes us all night long

We're going back where we belong

[Where we Belong - Thriving Ivory ]




Le lenzuola umide ti avvolgevano come un bozzolo limitando ogni tuo movimento, ma con un po' di fatica riuscisti a districarti da quella trappola infernale.

Sbadigliasti rumorosamente, sedendoti sul bordo del letto e con noncuranza ti passasti una mano tra i capelli, scompigliandoli.

Le pesanti tende, non lasciavano passare molta luce, cosa che ti rendeva difficile capire che ore fossero. Ti sentivi parecchio sperduto, mentre attorno a te il mondo pareva ovattato.

Il tuo stomaco brontolò rumorosamente, mentre una fitta alle tempie ti suggerì di aver bisogno di un caffè. Ti alzasti, dirigendoti verso la cucina, barcollando per il corridoio a piedi scalzi. Ti stropicciasti gli occhi. Una luce accecante entrava dalla finestra, illuminando tutta la stanza.I chiari segni dei postumi di una sbronza, diedero il via ad un profondo esame di coscienza, su quanti alcolici il tuo stomaco avesse ingerito. Shottini a parte, ricordavi qualche birra di troppo, in compagnia di Castiel. Gettasti una rapida occhiata al tavolo della cucina, contando otto cadaveri di

Allungasti pigramente una mano, per permettere a Mr Fatty di salire sulla tua spalla. Mentre azionavi la macchina del caffè, la palla di pelo iperattiva, ti solleticò la guancia con la coda ricordandoti che la colazione spettava anche lui. Oramai quel mostriciattolo era diventato una sorta di appendice, ti piaceva la sua esuberanza e ti divertivi a schernirlo per i suoi problemini. Gli sbucciasti uno spicchio di mela, prima di porgerglielo. Lo sentisti mangiucchiare sulla tua spalla, soddisfatto.

In casa regnava uno strano silenzio, probabilmente quel matto del tuo coinquilino ancora dormiva. Alzasti le spalle, mentre rovistavi nel frigorifero alla ricerca dell'ultimo pezzo di New York Cheesecake alle fragole. Castiel la prendeva in una pasticceria, al ritorno dal suo tirocinio. Non aveva voluto dirti il luogo, forse perchè gli piaceva vederti sorridere, ogni volta che tornava a casa ed infilava in frigo il dolce.

Sbuffasti, ripensando ad uno strano sogno, fatto quella notte. Tu e Cas in doccia... La mancanza di sesso ti faceva male. Un brivido ti percorse la schiena. Ricordavi ogni minimo particolare, dalle sue unghie sulla tua schiena alla presa sul tuo... scrollasti violentemente la testa, cercando di scacciare il rossore e le immagini, afferrando la tazza di caffè e ed avvicinandoti al tavolo.

Qualcosa non tornava. Stranamente ti eri addormentato dal lato della porta, capitava davvero di rado. Insomma, tu non eri un abitudinario, certo, ma sin da bambino, c'erano alcune costanti nel tuo comportamento, persino nel tuo modo di dormire.

Cercasti di non darci molto peso, alzando le spalle, prima di sederti. Ma non appena le tue natiche toccarono il plexiglas della sedia,cominciasti a provare una strana sensazione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15, 2015 ⏰

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