Per minuti il mio cuore smise di battere, quella sensazione di pietrificazione mi prese fino alle vene. Il sangue non viaggiava più per il mio corpo.
Come facevo ad essere viva? I miei occhi erano stati aperti così tanto che ormai vedevo solo più nero.
Senza Niall avrei visto quello per tutta la mia vita? Il nero che diventava ogni minuto sempre più scuro?
Le mie mani erano appoggiate sul bordo di un cestino, lo stringevo così forte che mi facevano male ma non mi importava. Sarei rimasta così anche per ore. In qualche modo però, riuscii a guardare l'orologio digitale all'entrata dell'ospedale.
22:03
Guardando quei numeri in rosso decisi che, se il piano non avrebbe funzionato, mi sarei tolta la vita. Era chiaro nella mia testa. Semplicemente era il momento perfetto, avevo già detto addio a tutti, non avrei avuto più delle motivazioni per andare avanti. Era così sbagliato che tenessi di più a Niall che alla mia vita? Anche solo pensare al suo nome mi dava alla nausea, chissà cosa gli avrebbero fatto. Marcus lo avrebbe ammazzato, o forse ci sarebbe andato vicino. Anche lui avrebbe preferito morire che stare senza di me?
Non guardai più l'orologio, non volendo affrontare il fatto che avevamo perso. Qualcosa era andato storto ed ero così delusa e arrabbiata che non riuscii a pensarci. Strinsi di più il bidone tra le mie mani.
La rabbia salì fino a fermarsi sotto alla pelle delle mie guance, mi svuotò completamente e lasciò tutto lo spazio disponibile alla tristezza. Iniziai a piangere, non bloccai l'andare delle mie lacrime e le lasciai esplorare la mia pelle fino alla base del collo.
Sarei rimasta ore a piangere, accovacciata dietro ad un cassonetto mentre cercavo di affrontare il fatto che solo io ero riuscita ad uscire da quell'istituto.
I rumori erano ovattati, sentii appena dei freni schiacciati con troppa forza e una portiera sbattere. Una voce urlò ma non riuscii a sentirla.
Vidi per una frazione di secondo un viso famigliare e subito dopo una forza violenta spinse il mio peso indietro. credetti di cadere ma quella forza mi tenne stretta a se.
Le sue mani creavano fossi sulla mia pelle bianca, chiusi gli occhi, il mio cervello mi stava ancora prendendo in giro. Altre lacrime uscirono dalle mie palpebre chiuse.
-Non piangere, sono qui.- mormorò velocemente e senza fiato.
Spalancai gli occhi, in un fremito incontrollabile alzai sia le braccia che le gambe, urlai e cercai di tenerlo vicino a me in tutti i modi possibili perchè senza sarei morta. Piansi ancora e ancora e non mi importava perchè ero felice.
-Cristo, pensavo fossi morto.- riuscii a balbettare tra un singhiozzo e l'altro, premetti il viso con quanta più forza possibile nell'incavo del suo collo. Il suo profumo era mischiato al sudore.
-Pensavo di essere arrivato troppo tardi.- ammise. Mi prese il viso tra le mani e lo portò davanti al suo.
Stava piangendo, i suoi occhi azzurri erano velati di uno strato lucido mentre il suo labbro tremava leggermente. Il viso magro era leggermente sporco ed i suoi capelli erano bagnati dal sudore e messi giù a coprirgli la fronte.
-Sei davvero qui.- sussurrai.
-Si.- sorrise e tirò su dal naso -Ora dobbiamo andare amore mio.- parlò velocemente.
Non avendo ancora realizzato che fosse li davanti a me, rimasi immobile. Niall mi prese per una mano e mi tirò verso la macchina ancora accesa che si era fermata davanti all'ospedale. Entrai di corsa nei sedili posteriori mentre Niall si sedette sul sedile del passeggero.
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Mess-Missing Moments
Teen Fiction"Quindi, grazie. Grazie che hai rimesso a posto il casino che abbiamo creato anni fa." Missing moments di Mess