"Chi, tu non puoi capì"
"So du ore che mi sorbisco sto discorso, fidate, credo d'aver capito. Ora me lo posso fa' un caffè o è vietato?"Manuel schiaffeggiò via la mano dell'amica, che si avvicinava pericolosamente al barattolo colmo di cialde che aveva riposto vicino alla macchinetta.
"T'ho detto che non se tocca"
"Ma che è sta storia adesso"
"Se viene Simone che ha bisogno di un caffè e io l'ho finito che figura ce faccio" disse Manuel come se fosse una ovvietà, mentre si posizionava davanti alla ragazza per fare da scudo a quella macchinetta.
"Io non so più come fare con te"Neanche Manuel, ad essere onesto, sapeva più come fare.
Ormai le aveva davvero provate tutte per far colpo su quel miracolo che gli era capitato accanto, ma Simone sembrava sempre un po' sulle sue e Manuel non aveva di certo il coraggio di fare la prima mossa con uno così."Sono io che non so come fare, Chi. Me devi aiutà"
Strattonò l'amica dalle estremità aperte della sua felpa come un disperato alla ricerca di salvezza.
Chicca era sempre stata brava in amore, il suo unico fallimento era stato il caso disperato che aveva difronte, ma alla fine la loro rottura era stata la cosa migliore per tutti.Da amici funzionavano benissimo, come degli ingranaggi ad incastro perfetto, e si capivano come nessun altro al mondo.
"Ma invitalo ad uscire, no? Come una persona normale, senza piombargli in casa per fare la lavatrice"
"Sta zitta che devo ancora andare a disdire l'abbonamento al laundry mat"
"Giusto, come se fosse una cosa da sani di mente"
Il ragazzo sbuffò rumorosamente, per poi abbandonarsi contro il piano della cucina."Come faccio a chiedere a uno così di uscire, Chi? Simone è l'apoteosi della perfezione, è bellissimo, intelligente, di buona famiglia. Lo sai che il padre è professore de filosofia? Non posso nemmeno colpirlo con le mie supercazzole, quello ne sa più de me, me sgama subito"
Simone aveva un vero filosofo nella sua vita, uno che non arrancava fra un esame e l'altro perché troppo stupido per concentrarsi davvero sui libri, uno che forse i libri gli scriveva proprio e non si limitava a subire e consumare quegli degli altri.
Che se ne poteva fare di uno come Manuel?
Certo funzionavano come vicini, forse anche come amici, e le loro mani erano state disegnate da qualcuno lassù per incastrarsi perfettamente, ma non avrebbero mai potuto essere altro.
"Ma almeno sai se gli piacciono i maschi?"
Oh.A questo non aveva proprio pensato.
Manuel aveva la terribile e bellissima tendenza di dimenticarsi che al mondo vi erano anche persone eterosessuali, e tra le altre cose, felici di esserlo.
"Cazzo. Cazzo. Cazzo. Io sto qua a struggermi è quello magari sta di la con la ragazzetta sua. Non vede che ce provo perché lui non mi considera proprio un'opzione. È un disastro, Chicca"La ragazza in tutta risposta prese prepotentemente il suo telefono dal tavolo e lo sbloccò come se sapere il suo codice fosse normale "Come fa de cognome?"
"Balestra""Trovato!"
"Trovato de che?"E improvvisamente Manuel si trovò faccia a faccia con lo schermo illuminato da quello che sembrava un profilo instagram.
Ci mise un momento a mettere a fuoco e appena si accorse che effettivamente era Simone quello ritratto nelle foto, fu nuovamente privato di quella vista in favore dell'analisi dettagliata che ne stava facendo Chicca.
"Ha tutte foto da solo, ammazza che egocentrico. Però c'ha na foto al pride, con uno. Ma non t'allarmà credo sia er padre, sempre che non gli piacciano i vecchi come a te"

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Crepe Nel Muro
FanfictionQuando non riesci a dormire apri la finestra, io aprirò la mia, sono sicuro che riuscirò a prenderti la mano come sto facendo adesso. Se non dovesse bastare suonerò tutto quello che vuoi, a costo di svegliare anche i morti di Roma