Dice che dovrei chiamarti, io non gli ho detto di non avere il tuo numero.
Mi vergogno, Simone, mi vergogno tanto che credo la morte mi consumi più in fretta per risparmiarmene la sensazione viscida ed opprimente.
"Sei uno stupido, non se lo merita mica de non sapè niente" mi ha rimproverato, ed è stato severo, brutale.
Credo abbia pensato come si sarebbe sentito, l'avesse fatto la sua mamma a lui, quello che pensa stia facendo a te.
Ma lui la sua mamma la ama, come tu ami la tua, forse anche più ferocemente.
A me tu non ami, e fai bene a non farlo.
Non so cosa provi, se disprezzo o indifferenza.
Spero la prima, perché vorrebbe dire che alla fine qualcosa di me t'importa.
Me lo sono detto anche l'ultima volta che ci siamo visti, quando ho studiato bene il tuo volto per imprimerlo col fuoco in questa testa bacata che mi ritrovo.Avevi sedici anni, stavi uscendo da scuola.
Non so cosa mi fosse passato per la testa, come pensavo che presentarmi lì, all'uscita di scuola, per venirti a prendere, t'avrebbe fatto felice, avrebbe rimarginato ogni assenza, cicatrizzato ogni ferita.
Eri più bello di ogni tuo compagno, e non te ne perdevi nella calca, eppure ricordo bene, camminavi a testa bassa, a spalle chiuse, come fossi indegno di essere fra loro.
Ho temuto, e temo ancora, che fosse tutta colpa mia.
T'ho reso inadeguato al mondo, amore mio?
T'ho ferito tanto nel profondo?Ho mai avuto abbastanza valore per farlo?
Tu mi riconoscesti subito, lo vidi nel buio del tuo sguardo.
Bramo quelle mani che mi spinsero con violenza contro il portellone della macchina, bramo la voce che m'ulrò cose terribili, e bramo il profumo che ne rimase impresso sui vestiti.
Di te è tutto quello che mi resta.
Gliel'ho detto alla fine, a modo mio.
"Sono sedici anni che non lo vedo"
"Fai male" m'ha risposto e basta, gettando un ulteriore asso sul tavolo.Profuma di vita, Manuel, credo sia l'unica cosa a tenermi ancora aggrappato a questa terra.
Ti piacerebbe adesso come ti piaceva allora, anche se non so per certo cosa ti piaccia, ma conosco la tua materia, ed ogni venatura che la compone.
T'intimidirebbe, questo è certo.
Sarebbe un bello spettacolo, vederti a testa china e a guance rosse a sentirlo nella sua sfacciataggine dirti quello che dovrei dirti io."Se vuoi lo posso cercà" ha aggiunto dopo molto tempo, forse per distrarmi dal fatto che le sue mani fossero strette a quel tubicino, e l'odore di vita cancellato a quello di urina mentre un altra sacca, sta volta vuota, mi veniva attaccata.
Non so perché te l'ho scritto, forse voglio farti pena.
"Non lo troverai" ho risposto io, che ti credo fantasma, intoccabile ed inarrivabile, alto sulla cima del mondo.
"Scommettiamo, professò?" e quasi mi mettevo a ridere, Simò, che lo dovevi vedere, che razza di sorriso mi ha fatto.
Spero possa trovarti, anche quando io non ci sarò più.
Che infondo ormai per me è un po' figlio mio anche lui, e magari può convincerti che non sono un padre così terribile.Verresti con lui, forse, a lasciare un fiore sulla mia tomba.
Anche se non sono sicuro lo farebbe, Manuel, a lui la morte è estranea, in un cimitero non ci saprebbe arrivare.
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Avrai sorrisi sul tuo viso come ad Agosto grilli e stelle
FanficPer Simone, che tu possa trovare conforto nella mia morte e dimora alla mia tomba. Sempre tuo, Papà.