Sono un ragazzo di 16 anni, mi chiamo Federico, capelli castano chiaro e occhi verdi.
Sono le 7 di mattina, un po presto per svegliarsi di sabato, ma oggi ho un appuntamento importante.
-Má dove ho messo le converse?-
-Le hai lasciate vicino al divano
-Non le riesco a trovare- penso tra me e me.
Improvvisamente suona il campanello.
-Fe? Sei in casa?- All'inizio non riconobbi la voce.
-Chi sei?- chiesi.
-Fe ma che stai facendo?! Il nostro appuntamento se n'è andato al cesso!?-
Cazzo è vero, e io ancora non avevo trovato le converse, mi sarei potuto mettere un altro paio di scarpe ma io ci vivo con loro, me le hanno regalate per il mio sedicesimo compleanno, avvenuto un mese fa, è stato un omaggio di mio cugino.
-Mamma io esco-
-Torna presto-
Iniziammo a fare una passeggiata al parco, dove il tanto odiato freddo ci accompagnava, non dimmo niente, fino a quando furono le 11:30 e dissi
-Sta per iniziare a piovere, andiamo a pranzo al nostro ristorante?-
-Certo, tanto non arriveremo prima delle 12:30 e a quel punto la fame si inizierà a farsi sentire con questa passeggiata-
Andammo piano piano verso un piccolo ristorante sconosciuto della capitale italiana, la fantastica Roma, ma prima passammo per il Colosseo e la fontana di trevi. Ci imbucammo in un piccolo vicolo e entrammo nel ristorante, e come sempre ad accoglierci fu Marcello, amico di famiglia nonché cuoco di quel ristorante.
-Che vi porto ragazzi?-
-Per me l'amatriciana e per Ary la carbonara, oltre alla bottiglia di cocacola e all'acqua-
-Perfetto, vi arriverà tra 5 minuti-
-Come va con la tua ragazza Fe?-
-Lasciamo stare-
-Dai, sai che con me puoi parlare di tutto-
-Ci proverò, lei sta all'ospedale, è ricoverata in terapia intensiva e ci siamo lasciati, quando esce penso che si fidanzerá con uno che odio. Se le succede qualcosa rischio di fare qualche cazzata-
-No, Fede, porcaputtana se tu fai quello che sto pensando, sai come potrei reagire? Facendo qualche cazzata, sicuramente, Fe tu sei quello che mi ha sempre detto di andare avanti a testa alta, e ora rischi di suicidarti per una ragazza? Non ti riconosco più-
-Da quando mi ha lasciato ho gli incubi, non sono più lo stesso e se non sento qualche canzone triste mi sento uno schifo, sto male per lei-
-Facciamo una cosa-
-Dimmi-
-Io ora ti parlo e cerco di farti ragionare, se ci riesco tu mi prometti che vivrai la tua vita tranquillamente, se non ci riesco, tu potrai fare quello che ti pare-
-Ci sto, inizia-
-Io senza di te non vivo, sai che sei l'unica persona che mi tira su il morale, perché mi dovresti far questo, il mio ragazzo mi ha tradito e mi mentiva sempre, io che ho fatto? Me ne sono altamente fottuta, Fe devi fare come sempre hai detto, cammina a testa alta, non ti arrendere, hai una vita davanti a te. Arrivò Marcello, con la pasta e le bibite
-Non ci dici niente Marcè?-
-So che è un periodaccio per tutti eddue, quindi non vorrei impicciarmi troppo-
-Grazie, tu ci capisci-
Finimmo la pasta e uscimmo, prendemmo l'autobus e tornammo a casa
So che questo capitolo è molto corto, ma spero di far molto meglio, amatemi e se la storia vi piace commentate e votate