Venerdì, ultimo giorno prima delle vacanze di pasqua.
-Ciao Fe, pronto per la verifica di geometria?-
-Perché me lo hai ricordato Marco!? Porco cane non ho studiato un cazzo-
Si apre improvvisamente la porta ed entra il bidello
-Ragazzi, oggi la vostra prof di matematica non ci sta, vi posso lasciare in classe senza che vi scannate?-
-Tranquillo, sentirai solo qualcuno che russa, oggi siamo tutti stanchi e c'è chi non ha dormito perché doveva studiare per la verifica-
Il bidello se ne andò.
Dopo appena cinque secondi venti voci assordanti chiedevano se qualcuno avesse le cuffiette. Io e Laura ci nascondemmo sotto al banco, tirai fuori dalla tasca il telefono e gli auricolari.
-Che vuoi sentire piccola?-
-Non saprei ehm......Sam Smith, I'm not the only one?-
-Ai suoi ordini milady-
Iniziò la canzone, dopo un minuto e mezzo fermò la musica e ci baciammo, con un casino di gente che urlava, ma noi eravamo sotto quel banco, lontani da tutto e da tutti. Le sue labbra erano stupende, sembravano disegnate. Quando ci lasciammo mi persi in quei suoi occhi color verde smeraldo, ma mentre mi stavo definitivamente per incantare, mi arrivò la gamba del banco sulla schiena
-Ah mannaggia a quel tedesco di Schweinsteiger!!-
-Cosa? Ahahahahahahahahah-
-Mi hanno consigliato di scaricare la rabbia con parole complicate da dire e funziona alla perfezione-
-Rega chi mi ha scaraventato il tavolo sulla schiena?-
Improvvisamente calò il silenzio e si sentì una voce familiare
-Io-
-Andrea che ci fai ancora qui? -
Ora sapevo il suo nome, anche se non avrei voluto conoscerlo più di tanto. Sapevo che ero fottuto, maledettamente fottuto.
Iniziai ad alzarmi e indietreggiai. Ma nel frattempo mi diede un pugno sulla fronte e iniziai a sanguinare. Mi guardò con aria minacciosa, ma da dietro vidi Gianmarco, il mio "cugino acquisito" sopra un banco, io capii subito quello che voleva fare, ci intendevamo alla perfezione noi due.
Mi fermai con le spalle al muro, ma proprio quando Andrea stava per colpirmi, mi abbassai e gli diedi un pugno sullo stomaco, dosando la forza. Nello stesso istante Gianmarco saltò, facendo un volo di due metri e mezzo e lo colpì alla nuca. Svenne.
Sentendo quel fracasso il bidello venne e se non fosse stato per lui saremo già stati tutti espulsi.
-Grazie-
-Federico vatti a pulire quel sangue che ti esce dalla testa, non penso che qualcuno voglia vedere uno studente in questo stato-
-Certo certo-
Vidi qualcuno che mi seguiva con la coda dell'occhio, poi subito qualcun altro. Mi girai e vidi Francesco, il mio vero cugino.
-Sei troppo debole Fe, dovresti andare a fare un po di arti marziali o qualcosa del genere, non vorrei avere un lutto così presto-
-Lo sai anche tu che se mi trova da solo mi uccide vero?-
-Sì, secondo me dovresti parlarne con qualcuno-
-Tu lo sai come sono fatto io, e sai anche che non servirà a niente per me, io mi voglio imporre, ma lui è più forte di me-
-È più forte, ma non è detto che sia più furbo, sai che è una macchina da guerra e sai che non vincerai mai se lo affronti con la forza, ma se tu riuscissi a schivare i suoi colpi e piano piano a stancarlo, sarà molto piu vulnerabile, poi gli dai un paio di pugni e lo stendi-
-Lo so-
-L'orario di visite per me è finito, ora tocca alla tua piccola principessa-
Detto questo se ne andò.
Poco dopo arrivò Laura, che aveva aspettato che finissimo la nostra conversazione.
-Come stai amore?-
-Bene, ma ho paura-
-Che Andrea ti possa picchiare ancora? -
-No, che Andrea possa fare del male a te-
-Sei sempre così dolce?-
-Eh sì, sono fatto così-
-Buon per me-
-Meglio che andiamo in classe principessa-
-Spero solo di non avere qualche sorpresa-
Andammo in classe, ma iniziai ad avere un forte mal di testa. Come se glielo avessi già detto Marco mi chiese:
-Vuoi andare a casa?-
-No, Marco, andare a casa no, uscire da questo inferno si-
-Ok, tu vai a sciacquarti il viso, ci pensiamo noi a prepararti tutto-
Andai in bagno e pensai a Laura, ci conoscevamo da meno di un mese eppure io la amavo.
Finalmente un altro capitolo, continuo a 3 voti e un commento.