*Due giorni dopo*
Era un giorno come tanti altri, ma questa volta ero in ritardo per andare a scuola. Forse perché pensavo ad Arianna, forse perché ero semplicemente distratto ma ero in ritardo.
-Buongiorno mi chiamo Laura e sono appena venuta in questa scuola- sentii dalla mia classe. Stetti un attaccato alla porta per sentire che dicevano
-Mettiti al secondo banco, Laura- disse la prof.
Io entrai.
-Buongiorno prof, scusi per il ritardo- dissi.
-Mettiti accanto alla nuova compagna, forse farai amicizia con qualcuno, asociale-.
La mia prof di mate era così, pronta a prendere in giro chiunque se ne fosse presentata l'occasione.
La nuova ragazza era molto bella, aveva degli occhi verdi smeraldo.
La prof se ne andò, non si sentiva molto bene e rimanemmo in classe da soli.
-Ahia cazzo, mi esce il sangue dal braccio! Brucia- Esclamò Laura. -Ti serve una mano?- chiesi.
-Si, accompagnami in bagno-.
La accompagnai.
Vidi il suo braccio, ma non c'erano tracce di sangue, anzi era più che perfetto.
Mi iniziò a baciare il collo, fece per togliermi la maglietta, ma sentii qualcuno che mi aveva dato un pugno nello stomaco, caddi in terra e continuò a picchiarmi e pochi secondi dopo vidi Laura accasciata per terra.
-Tu chi cazzo sei?!-
-Sono l'ex di Laura, e se non vuoi avere un altro pugno sullo stomaco, non la toccare mai più-. Mi rialzai, ma il mio primo problema non ero io, ma Laura, non so in che modo l'aveva buttata giù, ma l'ho vista cadere in pochi secondi.
-Laura tutto bene?-
-Ora penserai che sono una troia e non mi vorrai più, ma io non sono così, lui ogni giorno mi picchiava e io l'ho lasciato, ma cazzo io amo solo te!- disse piangendo
-Laura, io ti credo-
-E vuoi ancora stare con me dopo tutti i pugni e i calci che ti ha dato?-
-Sì, perché io ti amo-
-Sei dolcissimo-
-E tu perfetta-
Tornammo in classe e fummo accolti da un improvviso applauso che rischiava di non finire, se non avessi fatto come Mussolini quando voleva parlare
-Che succede, perché questi applausi?
-Per il semplice fatto che siete rimasti in bagno per mezz'ora, è un nuovo guinness world record!!!!!!- disse sarcasticamente mio cugino
-Coglioni, ci hanno picchiato di brutto e voi fate le battutine di merda, siamo stati presi a pugni e calci, minacciati e avete la forza di ridere?!-
-Chi v'ha picchiato?-chiese il mio migliore amico, uno dei pochi che avevo. Lo adoravo.
-Uno della 5E- questa volta rispose Laura, lei lo sapeva che io non lo conoscevo.
Stavo ancora sovrappensieri quando sentii la voce della prof
-Federico! Sei stato in bagno con Laura così tanto tempo, sarebbe un peccato se vi dividessi di banco e anzi, vi cambiassi classe, non credi?-
-No prof, il problema è che si era ferita al braccio e io la stavo medicando-
Tutti scoppiarono di nuovo a ridere, avevo notato che la prof non c'era, ma stava parlando Michelangelo, che sa imitare le voci alla perfezione.
-Ti mando ai campi di Auschwitz, Michelá-
-Calmo Fe-.
La giornata passò così, a ridere e scherzare, tranne con la prof di tecnologia, che mi odiava.
Presi l'autobus e salì anche Laura, nonostante dovessi scendere a casa , io seguii Laura, vidi dov'era casa sua e mi feci una corsetta verso il mio appartamento e mi buttai sul letto.
Iniziò a squillare il cellulare, non conoscevo il numero e ero indeciso se rispondere o no. Scelsi la prima opzione, e ne fui grato
-Pronto, sono Federico, chi parla?-
-La tua amichetta Laura-
Iniziai a preoccuparmi, se quello là avesse scelto di picchiarla di nuovo?
-Dimmi-
-Fe, ti andrebbe di venire con me in un posticino?-
-Certo, a che ora?-
-Verso le 23-
-Ci sto, anche se è tardi,ma dove mi porti di bello?-
-È un segreto!!-
-Okk, dove ci incontriamo?
-All'entrata di scuola?-
-Perfetto-
-A dopo-
-Ciao-