Gocce, o forse lacrime,
si infrangono,
stringo le mani in una morsa ferrea,
alla ricerca di un appiglio,
con il capo chino,
per provare a riordinare le idee.
Sono solo respiri,
smozzati,
veloci,
incalzanti,
come il passo di chi mi sta inseguendo.
Non voglio vedere l'immagine,
in quello specchio scheggiato,
rotto dai singhiozzi soffocati,
dalle lacrime impastate dal mascara,
dopo aver visto quel viso.
Pallido,
scavato dalle occhiaie,
dalle labbra viola.
Quando aprii le palpebre,
venni risucchiata,
dal mio riflesso,
da quegli occhi,
macchiati dal potere.
Occhi cechi,
ma segugi del male,
come quella macchia,
riposta in un luogo nascosto,
che mi toglie l'aria a ogni respiro.
Però,
sono sempre
la manipolatrice di parole,
con lo sguardo indagatore
che i cocci di vetro
riflettono.~francj