8. ἐφάπτω

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significa: unire, annodare insieme, legare, toccare, prendere*

Ricordo la stanza semibuia, le tende che si muovevano nonostante non entrasse aria e la televisione che continuava a riprodurre il film.

Il mio tocco arrivò dolce e lento sul suo corpo, non volevo spaventarlo, volevo che si godesse ogni attimo.

Lo feci adagiare sul letto mettendomi sopra di lui e ricordo ancora il suo sguardo incerto e spaventato, ma tremendamente bello.

Le mie labbra si poggiarono dapprima sulla sua tiepida fronte, poi sulla punta del naso per finire finalmente sulle labbra rosee.

Non mi soffermai molto su di esse, lasciai semplicemente qualche umido bacio casto; pensai che gli andasse bene questa innocenza nei miei piccoli gesti, ma evidentemente mi sbagliavo, perché quando alzai il viso separandolo di pochi centimetri dal suo, lui lo alzò leggermente facendo sfiorare le nostre bocche, mentre nei suoi occhi si leggeva solo lussuria.

Lo accontentai. Accontentai quella sua disperata ricerca della mia bocca, anzi no, della mia gola.

Perché sì, quando soddisfai la sua voglia di mettere in contatto le nostre labbra, lui me le leccò, chiedendo disperatamente di toccare la mia gola.
Cosa che ovviamente non rifiutai.

Dopo minuti spesi in quel famelico bacio, continuai con i miei baci che passarono sulla candida superfice del suo collo.

Non potevo lasciargli marchi, ma credetemi quando vi dico che la tentazione era tanta.

Gli sfilai velocemente la maglia e mentre iniziavo a baciargli il petto, la mia mano scese peccaminosa seguendo i contorni del suo corpo finendo nei suoi pantaloni, sotto la superfice dei boxer.

Quel mio tocco lo fece sospirare, ma non mi fu molto udibile per colpa del film ancora in corso, così presi il telecomando e la spensi.

«voglio sentire ogni tuo singolo suono»

Jungkook arrossì imbarazzato e la mia voglia di divorarlo si fece più alta.

Quando iniziai a muovere la mano i suoi sospiri si fecero sempre più forti, fino a diventare dei veri e propri gemiti che cercava invano di soffocare mordendosi il labbro.

I miei baci salirono fino all'orecchio dove gli sussurrai:

«voglio che decidi tu se venire così, o in un altro modo»

Dalla sua bocca però non uscirono parole, solo suoni confusi e sconci.

«bene, allora decido io»

Tolsi la mano dal suo membro che era quasi al limite e gli sfilai gli ultimi indumenti rimasti.

I suoi occhi erano vogliosi del mio tocco, volevano di più, ma la sua bocca riuscì solo a dire tra un sospiro e l'altro:

jungkook
«spogliati»

Cosa che feci quasi subito, rimanendo senza vestiti.

Essendo la sua prima volta con un uomo, dovevo prepararlo bene altrimenti avrebbe sentito solo dolore.

Così chinai il capo sulla sua intimità e con le braccia gli alzai le gambe poggiandole sulle mie spalle, poi gli sollevai leggermente il bacino in modo da far arrivare le mie labbra alla sua entrata.

jungkook
«taehyung cosa stai facendo?»

La mia lingua però non rispose alla sua domanda e si infiltrò all'interno delle sue carni, facendolo inarcare e gemere dalla goduria improvvisa.

The 𝑒𝑦𝑒𝑠 never lie.   [taekook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora