9. πάθος

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significa: emozioni*

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Rilasciammo un album prima della quarantena e sarei dovuto essere la persona più felice del mondo perché finalmente l'uomo che amavo mi aveva dato una possibilità.

eppure c'era ancora qualcosa che mi preoccupava: le sue emozioni.

Le mie erano ormai chiare ad entrambi, ma delle sue non ne aveva mai parlato.

E tutto ciò mi stava divorando vivo, soprattutto il tenermi tutto dentro.

Così, nel periodo di quarantena, facevo spesso delle videochiamate con Jimin in cui gli raccontavo tutte le emozioni che provavo.

Gli avevo raccontato della mia situazione con jungkook, perché avevo disperatamente bisogno di qualcuno con cui parlare e lui aveva promesso di non farne parola con nessuno.

Ricordo che una chiamata tra le tante mi aveva davvero segnato:

«E cosa dovrei fare, jimin? Non posso mica chiederlo così all'improvviso»

Jimin
«Taehyung non pensarci più, stai impazzendo per questa storia, dovresti semplicemente spegnere il cervello e far cessare tutte queste domande»

«semplicemente?? se fosse semplice l'avrei già fatto»

jimin
«Tae, spegni per un momento tutto ok? Per un solo secondo. E rispondi a questa domanda: cosa provi in questo momento? Non verso kook, ma in generale.»

Cosa provavo in quel momento? Era una domanda piuttosto difficile e non mi ero mai soffermato molto prima di quel momento.

«Rabbia, credo. Verso me stesso.»

jimin
«e ti piace?»

«scherzi? la odio. È come una maledizione, non dovrei essere arrabbiato, non mi guardo neanche allo specchio per paura di quello che potrei vedere.»

jimin
«non hai motivo di essere arrabbiato con te stesso, ma se proprio non vuoi provare questa emozione, diglielo. Non farti troppi problemi»

E per l'ennesima volta Jimin aveva ragione, era davvero difficile però ammetterlo.

Così presi coraggio e decisi finalmente di chiederglielo, ma non potendo vederci dal vivo lo feci tramite una videochiamata.

jungkook
«ti mancavo così tanto da chiamarmi?»

Al solo sentire la sua voce non ci vidi più.

Il solo pensiero di chiedergli una semplice domanda: "cosa provi per me?"
Diventò la sfida più difficile della mia vita.

Non volevo più sentirmi in quel modo, ma l'idea di poterlo anche solo offendere mi uccideva.

jungkook
«taetae? mi senti??»

Continuai a non dire una parola, ma i miei occhi mi tradirono perché divennero lucidi e in men che non si dica mi ritrovai sommerso dalle mie stesse lacrime.

jungkook
«tae che succede?? perché piangi?»

Staccai la chiamata, non avevo il coraggio di dire una sola parola, ero un codardo, lo so.

Passai i successivi minuti sul pavimento al buio, continuando ad affogare tra le mie lacrime.

Poi il campanello suonò e fu molto strano dato il divieto di poter uscire di casa in quel periodo.

Ma quando vidi jungkook dietro al porta l'unica cosa che fui in grado di fare fu trascinarlo dentro e buttarmi tra le sue braccia.

Se era venuto fin lì solo perché mi aveva visto piangere allora forse ricambiava i miei sentimenti, giusto?

The 𝑒𝑦𝑒𝑠 never lie.   [taekook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora