12. ἀγάπη

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significa: amore*

Quel gioco del silenzio da parte di entrambi cessò il 7 ottobre 2022, quando Jin partì per il servizio militare.

Ricordo ancora le sue parole nel vedere il viso di jungkook in lacrime.

Jin
«tae vedi di risolvere questa questione al più presto, ok? voglio lasciarvi con la consapevolezza che entrambi siete felici»

Mi prese le spalle con le sue mani.

Jin
«Non basta ignorare una persona per farla uscire magicamente dalla tua testa, dalle tue abitudini e dai tuoi pensieri.»

«ma io non voglio farlo uscire.»

Jin
«Allora agisci, coglione. Sembra che stiate attraversando un divorzio.
Oh e tienimi aggiornato, mi piace il gossip.»

Aggiunsi una piccola risata alla sua frase e lo salutammo tra risate e pianti, in realtà non ero ancora pronto a vederlo andare via, come nessuno d'altronde.

Lasciò un'imbasciata anche a Jungkook, probabilmente la stessa che aveva lasciato a me e poi se ne andò definitivamente.

Approfittai di quel momento per chiedere a kook se volesse un passaggio e mi stupii nel ricevere una risposta positiva.

Così, nonostante il nostro umore un po' malinconico e ancora disagiante, riuscimmo a scambiarci delle parole durante il viaggio.
Le quali, in realtà, non erano chissà cosa, ma apprezzavamo il nostro impegno nel non scambiarci battutine cattive.

Una sola frase fu diversa dal continuo "come stanno andando le cose?" e "mh bene" oppure "non c'è male", quell'unica frase arrivò nel momento in cui parcheggiai la macchina nel vialetto di casa nostra, dove però abitava solo lui.
E quell'unica frase mi fece tornare a vivere, fece tornare a battere il mio cuore ormai spento da tempo:

jungkook
«vuoi entrare?»

Lo guardai per un po', incredulo della sua domanda e ringraziai mentalmente Jin per averci dato la forza necessaria per fare un passo in avanti.

«si»

risposi semplicemente, uscendo dalla macchina e fiondandomi quasi subito all'entrata di quella casa che faceva nascere in me alcuni tra i ricordi più belli della mia vita.

Entrammo in silenzio, erano passati mesi da quando non ci parlavamo, eppure non avevamo niente da dire.

In realtà io avevo voglia di urlargli quanto mi fosse mancato e quanto lo amassi, ma diciamo che non era il momento migliore per farlo.

Ci guardammo negli occhi, entrambi in piedi uno di fronte all'altro e fu proprio lì che grazie al suo sguardo presi coraggio, poiché lui mi guardava con gli stessi occhi innamorati di sempre.

Quindi gli presi la mano e lo portai nella nostra stanza, lo feci stendere sul letto, per poi fare lo stesso accanto a lui.

Restammo così, in silenzio, uno nello sguardo innamorato perso dell'altro.
La mia mano gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«sono cresciuti molto»

Mi azzardai a rompere quella quiete, volevo sentire la sua voce, mi era mancata troppo.

jungkook
«se sono abbastanza lunghi non devo tagliarli una volta andato al servizio militare»

«la regola non valeva solo per le donne?»

jungkook
«spero di no, altrimenti ho fatto tanta fatica per niente»

Sorrise lui e, Dio mio, stavo per morire. Il suo sorriso era la mia fonte vitale, non sapevo come sopravvivere senza, infatti a volte mi ritrovavo a guardare sue foto mentre sorrideva, così da farlo a mia volta. Ma vederlo dal vivo dopo tanto tempo era tutt'altra cosa.

The 𝑒𝑦𝑒𝑠 never lie.   [taekook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora