Capitolo 4

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Passarono giorni, settimane da quell'incontro e i due non si incontravano più per le ripetizioni entrambi molto imbarazzati.
Hermione era molto confusa:non sapeva come reagire perché lei amava tenere tutto sotto controllo ma in quella situazione le era fuggito tutto di mano.
Draco la evitava accuratamente e questo le dava molto fastidio.
'Mi baci e poi non mi rivolgi neanche la parola, va bene che è un Serpeverde e sono tutti destinati a strisciare nelle loro colpevolezze ma pensavo che con me fosse diverso, non prova nemmeno gusto a insultarmi' pensava Hermione mentre saliva dalla cena, diretta alla torre di Grifondoro.
Arrivata davanti al ritratto pronunciò la parola d'ordine e questo si aprì lasciando un varco che dava sulla Sala Comune.
La ragazza entrò, c'erano solo pochi ragazzi del primo anno che ripassavano mentre tutti gli altri erano o a fare una passeggiata o come Harry e Ron che erano da Hagrid, si sedette su una poltrona a fissare le fiamme ardenti del camino. Il fuoco l'aveva sempre affascinata e calmata da ogni suo turboloso pensiero.
Passarono un po' di ore e man mano la Sala si riempiva ma subito dopo si svuotava perché andarono tutti a dormire e Hermione pensò che fosse ormai tardi, il problema è che non aveva sonno. Nulla la preoccupò perchè il giorno dopo era sabato quindi non si doveva svegliare presto.
Alzò lo sguardo sulla sala deserta poi ritornò a fissare il fuoco. Il ritratto si riaprì ed entrò Ginny tutta entusiasta.
"Ciao Ginny come mai questo sorriso a trentadue denti?"
"Tony ovviamente, mi fa sentire come una regina e mi ha anche detto che lo sono per lui" a quelle parole la rossa si affondò nella poltrona vicino a Hermione con un largo sorriso.
"Invece te Herm in fatto di ragazzi? In questi giorni ti vedo molto triste e pensierosa qualcosa non va?"
"Oh niente di grave Ginny tranquilla"
"Stavo pensando: è da un po' che non si vede Malfoy e che non vi prende in giro. In effetti ora che ci penso meglio è strano quanto te in fatto di comportamento, mica state nascondendo qualcosa"
"Oh no con quella Serpe non ci prenderei nemmeno un the"
Entrambe si guardarono e senza volerlo scoppiarono in una risata fragorosa.
"Andiamo a letto va io sono distrutta"
"Ti seguo a ruota" disse Hermione ridacchiando ancora.
Quel giorno era stato molto stressante per lei: tra i prof che pretendevano il massimo e la montagna di compiti che assegnavano, era distrutta.
Ma la cosa che le dava maggiore stress era tutta la storia con Malfoy che come una viscida Serpe era svanita nell'ombra dopo quel bacio.
'Ma che cosa avevo in mente quando gli ho chiesto di aiutarci?! La cosa strana è che ha accettato ma perché? Non credo sia solo per migliorare, c'è sotto qualcos'altro e io lo scoprirò" pensò la Grifondoro con decisione mentre saliva le scale seguita da Ginny.
Le due si misero il pigiama, si diedero la buona notte e sprofondarono nel sonno.

Una scopa volava alta nel cielo pieno di stelle e la brezza fredda della notte che accarezzava i lineamenti del viso di Draco. Stava tornando al castello perché sua madre aveva un disperato bisogno di lui: suo padre, Lucius Malfoy, è stato catturato e condannato ad Askaban fino alla sua morte. Draco era sollevato che su padre è stato catturato ma non poteva vedere sua madre così, quando ebbe ricevuto la notizia del padre andò subito dal preside a chiedere il permesso di stare via un po' di giorni da sua madre.
Dopo aver avuto il consenso prese la scopa e volò fino al Malfoy Manor. Sua madre era ridotta uno straccio quindi si prese cura di lei fino quando un giorno gli disse che poteva farcela anche da sola e che lui poteva tornare a Hogwarts.
Viaggiare sulla scopa nella notte ghiacciata come i suoi occhi riuscivano a rilassarlo, ma non sapeva come affrontare la Granger: o facendo finta di niente e continuare le lezioni oppure mollare tutto ma non voleva.
Voleva migliorare in incantesimi ma sopratutto voleva stare vicino ad ogni costo.
I suoi pensieri furono interrotti alla vista della torre Grifondoro, nel dormitorio delle ragazze che dormivano tutte assonnate.
Decise di avvicinarsi per vedere la Mezzosangue, la vide rimboccata dalle coperte fino al naso e gli venne voglia di andare da lei e ripararla lui stesso dal freddo. Cercó di distogliersi dalla visione della sua Mezzosangue che dormiva e si diresse alla porta d'ingresso.
Mise via la scopa, scesa le scalinate che portavano alla Sala Comune dei Serpeverde nei sotterranei. Quei corridoi erano bui e freddi e appena arrivato davanti al muro, che conduce nella sala attraverso una parola d'ordine che aveva pronunciato con una voce tremante a causa del troppo freddo entrò.
Il camino era ancora acceso quindi si scaldò un attimo per poi dirigersi in camera sua per dormire. Il letto di Hogwarts era estremamente comodo che accoglie ogni sogno.
Immediatamente Draco pensò che doveva recuperare i giorni che è stato via e gli venne in mente di chiedere aiuto alla sua Granger.
Il giorno seguente le avrebbe dato l'ora e luogo del prossimo incontro, voleva anche scusarsi di non averle parlato prima di partire.
'Non le devo nessuna scusa in fondo non sono il suo ragazzo! Ma non so perché ho bisogno di lei. Domani ne parlerò con Blaise lui saprà consigliarmi dato che ci conosciamo da una vita.'.

Non pensavo di innamorarmi di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora