Capitolo 6

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Le prime luci dell'alba filtravano attraverso le tende verdi-argento del dormitorio maschile dei Serpeverde.
Il dormitorio era deserto perché si erano alzati tutti molto presto c'era solo un letto occupato.
Draco aprì leggermente gli occhi e la prima cosa che vide furono i capelli castani e arruffati della grifondoro. Si alzò piano per non svegliarla e s'infilò in bagno a prepararsi per le lezioni.
'Non pensavo che fosse così bella quando dorme, non è da me comportarmi così. Dov'è finito il mio muro inespugnabile che mai nessuno era riuscito a oltrepassare? Dov'è finita la mia stronzaggine verso i grifondoro? Dove sono finito? Mi sarò perso nei suoi occhi color ambra e da lì non sarò mai uscito. Perché lei è riuscita ad oltrepassare quel fottiti muro? Come ha fatto?'
Dopo varie riflessioni ed essersi preparato, finalmente Draco uscì dal bagno con solo un asciugamano in vita e si ritrovò Hermione sveglia seduta sul suo letto anche molto disorientata e confusa.
"Non è quello che pensi"
Draco si avvicinò lentamente al baldacchino per poi sedersi vicino a lei.
"Ieri sera eri molto sconvolta e ti ho consolato, lo so non è da me ma anche io posso avere dei sentimenti e un cuore, eri distrutta dopo aver pianto non mi andava di lasciarti davanti al ritratto quindi ti ho portata nel mio dormitorio." Spiegò Draco con una naturale calma.
Hermione gli credeva: perchè ricordava tutto quello che le aveva detto Ron e ripensandoci avrebbe preferito rimanere lì nel dormitorio dei serpeverde piuttosto che tornare nel suo, ma prima o poi avrebbe dovuto tornarci e avrebbe dovuto affrontarlo.
'Beh via il dente via il dolore' pensò lei.
"Grazie di tutto Draco"
"Figurati". La ragazza prese le sue cose, si ricompose pensando a cosa dovesse dire, e si avviò verso l'uscita del dormitorio a testa alta.
Draco rimase lì fermo, immobile, ripensando a quanto fosse bello il suo nome pronunciato da lei senza il solito modo incazzato.
Ripensava a quelle ore trascorse vicino al suo corpo che sperava di riavere. Avrebbe fatto di tutto per lei, ma ancora lei non se ne rendeva conto neanche lui. Si vestì di corsa per raggiungere gli altri per fare colazione con ancora impresso il volto di Hermione nella mente.


Arrivata davanti al ritratto riprese fiato, si tranquillizzò e disse la parola d'ordine. Varcata la soglia della sala comune non trovò nessuno 'saranno a fare colazione' pensò. 'Meglio avrò il tempo di farmi un bagno e prepararmi per le lezioni' è così fece.
Finita la borsa con i libri si diresse nella sala comune per leggere un libro, ma dopo poco varcarono la soglia del ritratto Harry e, per tristezza di Hermione, Ron. Quest'ultimo le passò davanti senza degnarla di uno sguardo e lei abbassò il capo per non far vedere i suoi occhi lucidi.
"La volete finire di fare così!!"urlò Harry.
"Ron vieni qui. Ora voi due chiarite fate pace e soprattutto tuo Ron le chiedi scusa per quello che le hai detto oppure state pur certi che non vi rivolgerò più la parola."
Ron, un po' intimidito da Harry, si sedette sulla poltrona accanto alla sua.
"Mi dispiace di averti detto quelle cose, spero che non avrai pensato che fossi serio quando le ho dette"
"Accetto le tue scuse e mi dispiace perché te la sei preso solo perché aiutavo Malfoy e lui aiutava me non c'era nulla di male ci stavamo solo dando una mano"
"Mi dispiace per non avertelo chiesto e piuttosto di chiedertelo ti ho insultata e urlato contro, non te lo meritavi sono stato uno stupido e non sono stato un buon amico"
"È tutto ok" . I due si alzarono e si abbracciarono, poi si unì Harry contento di aver aiutato i suoi amici a fare pace.

Non pensavo di innamorarmi di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora